Green pass falso, come riconoscerlo e cosa si rischia

Isabella Policarpio

06/08/2021

Falsificare il green pass o acquistarne uno contraffatto sul web, cosa si rischia? Oltre alla multa potrebbero esserci conseguenze penali.

Green pass falso, come riconoscerlo e cosa si rischia

Con l’obbligatorietà del green pass molti cittadini contrari al vaccino anti Covid-19 potrebbero essere tentati di falsificare la certificazione. Ma le conseguenze di questo comportamento sono tutt’altro che banali: per il green pass falso si può rischiare la denuncia penale.

Questo accade a chi acquista un green pass finto su web, ad esempio sui canali Telegram, o ne modifica le informazioni riportate. Infatti - lo ricordiamo - è valido soltanto il green pass ottenuto a seguito della somministrazione del vaccino (trascorsi 15 giorni dalla prima dose), entro 6 mesi dalla guarigione dal coronavirus oppure entro le 48 ore dall’effettuazione di un tampone.

Al di fuori di questi casi, il green pass si considera falso e il titolare rischia serie conseguenze sanzionatorie. Spieghiamo quali.

Green pass falso: cosa si rischia

Falso e Truffa sono le fattispecie di reato in cui possono incorrere le persone che mostrano un green pass falso per partecipare ad eventi pubblici, in palestra, al ristorante e in tutti i luoghi in cui è obbligatorio dal 6 agosto 2021.

Di recente la Guardia di finanza ha scoperto una maxi-truffa di green pass contraffatti sui canali Telegram dove, con un centinaio di euro, era possibile acquistare delle certificazioni simili all’originale. Ora queste persone rischiano la reclusione da 1 a 5 anni e la multa da 309 a 1.549 euro (come prevede l’articolo 640 del Codice penale).

Conseguenze analoghe per chi falsifica nome, cognome o data di effettuazione del vaccino/tampone al fine di generare un green pass di cui non avrebbe diritto o prolungarne la validità. Tali circostanze sono punite dalla legge sotto la voce di “Falso”, che nel nostro ordinamento è previsto agli articoli 476, 477, 479, 480, 481, 482, 489, 491-bis e 495 del Codice penale, in base alla tipologia di condotta e al giudizio del pm. Nel peggiore dei casi si rischia il carcere da 1 a 6 anni.

Quando il green pass si considera falso/non valido?

Proviamo adesso a fare un elenco delle ipotesi in cui il green pass si considera falso e che, come abbiamo spiegato, espone al rischio di denunce e conseguenze penali:

  • in caso di contraffazione, ovvero se in assenza di tampone, vaccino o certificato di guarigione viene acquistato un titolo del tutto falso;
  • se viene utilizzato il green pass di un’altra persona per eludere i controlli;
  • nel caso in cui - con raggiri di vario genere - vengano manomessi i dati contenuti nel certificato digitale o cartaceo;
  • se si utilizza un green pass “scaduto” cioè oltre i limiti temporali stabiliti dalla legge, che sono 48 ore per chi effettua il tampone, 9 mesi per chi ha fatto il vaccino, 6 mesi per chi ha un certificato di guarigione dal Covid-19 con fine dell’isolamento.

Questa elencazione è da considerarsi esemplificativa, dato che in materia di Falso e Truffa l’inventiva è infinita.

Iscriviti a Money.it