Fondi pensione, rendimenti al top. Ecco di quanto battono il TFR in azienda

Valentina Menassi

19 Ottobre 2023 - 14:59

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L’andamento della previdenza complementare nel 2023 in Italia ha ottenuto dei risultati particolarmente positivi, di gran lunga migliori del Tfr in azienda.

Fondi pensione, rendimenti al top. Ecco di quanto battono il TFR in azienda

La previdenza complementare è un’opzione per la quale optano diversi italiani. Si tratta di un sistema di forme pensionistiche volontarie che hanno l’obiettivo di raccogliere il risparmio previdenziale che verrà poi erogato sotto forma di assegno integrativo. Questa tipologia di previdenza ha registrato un rendimento particolarmente positivo, soprattutto se confrontato con quello del Trattamento di Fine Rapporto.

La Commissione di vigilanza sui Fondi Pensione (Covip) ha svolto un report sulla situazione italiana. Dallo studio sono emersi diversi risultati, specialmente in merito ai rendimenti dei fondi pensione, particolarmente apprezzati dai cittadini italiani per la loro capacità remunerativa.

Cresce l’adesione alla pensione integrativa

Prima di confrontare la pensione integrativa con il Tfr è necessario avere una panoramica sulle forme pensionistiche complementari attive. Lo studio Covip denota che le posizioni attive riguardanti le forme pensionistiche complementari sono 10,5 milioni a fine giugno 2023. Si tratta del 2% in più rispetto al termine dello scorso anno. All’interno di questo calcolo vengono conteggiati 9,430 milioni di iscritti che aderiscono a più forme, anche in questo caso l’incremento è del 2% sul 2022. Nello specifico il settore edile ha raggiunto il risultato migliore con un aumento di 51.700 posizioni. Questa crescita è dovuta all’adesione contrattuale dei lavoratori attraverso un contributo a carico esclusivamente del datore di lavoro.

I rendimenti delle forme pensionistiche

Considerando i primi sei mesi del 2023 si può affermare che complessivamente il trend è in crescita in tutti i tipi di forme pensionistiche e di comparti. Infatti i comparti azionari hanno registrato guadagni mediamente pari al 6% nei fondi negoziali, al 7,6% in quelli aperti e al 7,2% nei PIP. I rialzi per le linee bilanciate sono mediamente del 3,4% nei fondi negoziali, 4,8% nei fondi aperti e 3,7% nei PIP. Considerando invece un orizzonte temporale più ampio che va da inizio 2013 ai primi sei mesi del 2023, i rendimenti medi annui composti delle linee a maggiore contenuto azionario si collocano, per tutte le tipologie di forme pensionistiche, tra il 5 e il 5,4%. Dopo aver i numeri appena citati e il fatto che la rivalutazione del TFR risulta pari mediamente al 2,3%, si può affermare che tutti i comparti azionari e buona parte di quelli bilanciati mostrano rendimenti più elevati rispetto al Trattamento di Fine Rapporto.

Nel 2022 il trend è differente

Bisogna, però, considerare il fatto che nel 2022 coloro che hanno mantenuto il Tfr all’interno della propria azienda hanno avuto risultati particolarmente positivi. Infatti la rivalutazione è arrivata quasi al 10%, si tratta di un valore molto alto che non si vedeva dal 1984, mentre coloro che hanno scelto di investire nella previdenza integrativa, sia in linee azionarie o obbligazionarie hanno subito un crollo del 10% nei rendimenti.

I dati su un orizzonte temporale decennale

Considerando gli stessi dati Covip su un orizzonte temporale decennale, la rivalutazione media del Tfr è stata del 2,4% mentre quella dei Piani Individuali Pensionistici è stata del 2,9% e quelli azionari sono arrivati addirittura al 4,7%. Bisogna poi considerare che il Trattamento di Fine Rapporto aziendale viene rivalutato di 1,5 punti percentuali fissi assieme al 75% dell’inflazione, mentre i fondi pensione, invece, variano in base alla linea di investimento prescelta.

I costi di gestione e la fiscalità

Nella valutazione di entrambe le opzioni ci sono delle differenze specifiche nei costi di gestione e nella fiscalità. Attualmente il Tfr in azienda viene tassato in base alle aliquote Irpef e può arrivare fino al 43% nel caso in cui venga richiesto un anticipo superiore a 50.000 euro. Nel caso in cui il Tfr fosse inserito all’interno di un fondo pensione la tassazione può andare dal 9% al 15%, questa percentuale varia in base agli anni in cui si è iscritti alla previdenza integrativa. Bisogna poi considerare che la gestione del Tfr a livello aziendale non prevede alcun costo a differenza del fondo pensione dove è necessario pagare la consulenza e la gestione che vengono decurtate dai rendimenti.

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