Fondi H20 Natixis: “allarme riscatti esagerato”

Alessio Trappolini

24/06/2019

Raimondo Marcialis, Ceo di Robo4advisor, ha analizzato con freddezza la situazione dei riscatti sui fondi H20 del gruppo francese Natixis

Fondi H20 Natixis: “allarme riscatti esagerato”

L’allarme scattato la scorsa settimana sui fondi comuni della società di gestione H2O (controllata per il 50% dal gruppo che fa capo alla banca d’affari Natixis Investment Managers) ha messo sull’attenti moltissimi investitori italiani, preoccupati dal rischio che molte obbligazioni dei fondi non vengano rimborsate dopo la bocciatura della società di rating Morningstar.

Fino ad ora sono stati riscattati 325 milioni di euro sui fondi delle linee Allegro, Adagio e Multibrand; questo la dice lunga sui timori che riguardano la rischiosità di molte obbligazioni illiquide, soprattutto da quando è venuto alla luce il potenziale conflitto d’interesse in capo a Bruno Crastes, fondatore di H2O.

In questo quadro, tanti investitori si stanno chiedendo quali saranno le conseguenze dei recenti avvenimenti che hanno coinvolto l’asset manager H2O. Per evitare una inutile e dannosa ondata di panico presso il pubblico, Raimondo Marcialis, Founder e Ceo di Robo4advisor, ha analizzato con freddezza la situazione rispondendo a quelli che potrebbero essere i quesiti più ricorrenti che in queste ore possono attraversare la mente di un investitore.

L’allarme sui fondi H2O mette in pericolo i riscatti dei risparmiatori italiani?

Il problema è complesso. Dai dati che risultano ufficialmente non dovrebbero verificarsi particolari conseguenze in quanto le componenti illiquide del portafoglio sono di per sé molto limitate e la liquidità complessiva del fondo è più che sufficiente per far fronte anche a ingenti richieste di disinvestimento. Quindi in termini finanziari (e statici) non dovrebbero manifestarsi problemi che mettono a rischio gli investimenti dei clienti.

Perché tanto clamore mediatico dalla decisione Morningstar?

Il problema principale è che i disinvestimenti creano un potenziale effetto valanga per cui il gestore potrebbe incontrare maggiori difficoltà, potrebbe bloccare i disinvestimenti per 15 o più giorni e, ovviamente, venderà le componenti del portafoglio più liquide aumentando leggermente il rischio del fondo.

Nella situazione è rilevante una componente psicologica legata al fatto che i risultati di H2O sono da fuoriclasse e parte della comunità finanziaria non capisce come gli stessi siano stati possibili e quindi pensa il peggio (alle dietrologie si aggiungono le notizie gonfiate dai media).

Come mai i risultati di H2O sono stati così brillanti, anche nel 2018?

I risultati straordinari di H2O derivano da scelte secche e non comuni e, seppure con un profilo di rischio elevato, hanno generato con costanza risultati più che proporzionali rispetto ai rischi assunti. In termini di compliance è evidente che, sebbene per valori ridotti, il gestore abbia avuto dei conflitti di interesse che il gruppo non è stato in grado di individuare e gestire.

Molte reti hanno consigliato ai clienti di uscire dall’investimento. Come mai?

In merito agli inviti espressi da diverse reti a disfarsi dei fondi, facciamo presente che le banche in genere si comportano nel modo più prudente possibile per motivi di compliance. Ovvero: essendo soggette a controlli su come selezionano i fondi e considerando che nel caso di disastri potrebbero incorrere loro stesse in rischi legali e di vigilanza, danno indicazioni di vendita per dimostrare di non essere passive.

Come si concluderà questa storia?

Personalmente ritengo Natixis un grande gruppo di qualità che si riprenderà dalla crisi ma devo ammettere che, in questo caso, i controlli non sono stati adeguati. Ovviamente la nostra è una analisi razionale che parte dal presupposto che non ci siano state truffe, riteniamo altamente improbabile che Natixis, banca depositaria e revisori si facciano ingannare facilmente così come non crediamo che, data la situazione, Natixis non sia trasparente, infatti il costo derivante dal fatto di mentire sarebbe molto maggiore del danno in sé sulla composizione dei fondi di H2O.

Noi rimaniamo attenti nel cercare di comprendere gli sviluppi e stiamo mantenendo le posizioni. Ci aspettiamo che Natixis faccia chiarezza direttamente in tempi molto brevi dando trasparenza con dati oggettivi e certificati.

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