Fare soldi con i vecchi gettoni telefonici: quali sono i più preziosi

Chiara Esposito

02/01/2022

Un ottimo modo per guadagnare senza rischi; vi basterà dare uno sguardo alle vostre vecchie collezioni.

Fare soldi con i vecchi gettoni telefonici: quali sono i più preziosi

Ricordi passati davanti alle cabine per una chiamata, memoria che i più giovani oggi stentano a comprendere.

Per i più nostalgici mettere da parte i vecchi gettoni telefonici era un abitudine, ma oggi quanto valgono? Vi basti pensare che un gettone TIMO del 1928 è talmente raro da poter essere rivenduto ad un prezzo tra i 100 ed i 200 euro e un gettone Telve del 1932 ha raggiunto la cifra di 250 euro.

Sul mercato dei collezionisti infatti, a seconda dello stato di conservazione, queste «monete» possono portavi anche a mettere da parte una discreta somma di denaro.

Occhio quindi alle cantine, ai ripostigli, ai solai e ai vecchi scatoloni che non aprite dal lontano 31 gennaio 2001, giorni in cui caddero in disuso; potreste trovare un piccolo tesoro se sapete cosa cercare.

Vi spieghiamo qui come riconoscere i pezzi più pregiati e come orientarvi tra i «modelli» d’epoca.

Le origini dei gettoni telefonici

Il gettone telefonico è uno di quei rari casi di conio non emesso dalla Zecca di Stato, ma accettata universalmente alla pari del denaro per la propria pratica funzione.

Partiamo però dalle origini: queste «monete» vennero coniate a partire dal 1927 dalla Stipel, la concessionaria del servizio di telefonia in Piemonte e Lombardia fondata due anni prima. L’occasione era la Fiera Campionaria di Milano, un evento espositivo di grande risonanza dove i gettoni vennero fatti testare in prima persona ai presenti i telefoni all’interno dell’esposizione.

La composizione delle monetine dell’epoca era basata su una lega di rame, nichel e zinco oppure si optava per il bronzo.

L’innovazione tecnologica era sostanziale anche se purtroppo bisognerà aspettare la fine della guerra, ovvero il 1945, per poter iniziare ad usare veramente i gettoni anche nelle cabine telefoniche pubbliche in giro per le strade. In quel caso la casa produttrice era la Teti, la Società Telefonica Tirrena.

Fu però la E.S.M., Emilio Senesi Medaglie di Milano, produttore unico fino al 1959 a lanciare il modello più noto, quello con le tre scanalature e utilizzabili in ogni telefono pubblico.

Quando abbiamo smesso di usarli?

Questi gettoni sono stati usati fino al 31 dicembre 2001 ovvero l’anno in cui vennero messi fuori corso dalla Telecom. Il sostituito definitivo fu la scheda telefonica e infine l’euro. Il funzionamento degli apparecchi telefonici mutò gradualmente ma c’è ancora chi ricorda i tempi andati con affetto a attribuisce un grande valore a questi pezzi di antiquariato.

La pecca è che se alcuni i gettoni presentano qualche «errore» di conio non possono superare facilmente i 100 euro. Gli appassionati aspirano ad ottenere le migliori condizioni possibili.

I modelli da cercare: cosa non lasciarsi sfuggire

Un solo gettone STIPEL oggi può valere tra i 30 ed i 40 euro a discapito del prezzo di vendita del 1984 (200 lire, circa 10 centesimi). Ci sono però anche pezzi molto rari.

Abbiamo quindi riportato qui tutti i pezzi più pregiati che dovete assolutamente ricercare nel vostro gruzzolo.

  • Gettone Teti 1935
    Molto raro anche il gettone coniato dalla Teti di Roma nel 1935. La quantità di alluminio presente nei vari pezzi è variabile e questo fattore che ne modifica il colore. Sul dritto, al centro, però vi è scritto sempre “TETI” su un reticolato a quadretti. Valore medio stimato? 20 euro ma con una conservazione ottimale si possono superare anche i 200 euro al pezzo.
  • Gettone Timo 1928
    Gettone estremamente raro che sul mercato si può trovare a prezzi che variano dai 100 ai 200 euro.

A coniare questa tipologia di gettone nichelato fu l’officina Timo di Bologna. Potete riconoscerlo perché sulla faccia in alto si trova l’anno 1928 e al centro il doppio rombo con la sigla TIMO. In basso invece “ANNO VI°” visto che appartiene all’era fascista. Controllate anche il rovescio per trovare la scritta “TELEFONI ITALIA” e la scritta “MEDIA ORIENTALE” sotto la scanalatura.

  • Gettone Set 1934
    Occhio anche al gettone delle officine Set di Napoli del 1934 che ha il dritto e il rovescio identici. Per capire se avete per le mani un piccolo tesoro dal valore di 70 o 180 euro controllate che al centro si trovi la scritta “S. E. T” circondata dalla scritta “SOCIETA’ ESERCIZI TELEFONICI”. In basso dovrete invece trovare una stella a 5 punte e una corona da 12 punte. Il problema è che di questo gettone esistono delle varianti con la corona formata da 8 o 11 raggi.
  • Gettone Telve 1932
    Ottimo pezzo anche il gettone Telve: un disco combinatore considerato rarissimo che arriva anche a 250 euro all’asta. Materiale ottone, anno 1932, sul dritto riporta una scanalatura e a destra 4 righe con scritto “SOCIETA’ TELEFONICA DELLE VENEZIE”.

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