Ecco come far ripartire l’Italia secondo Boccia

Francesca Caiazzo

4 Dicembre 2017 - 10:28

Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, spiega le misure necessarie per spingere l’Italia oltre la crisi.

Ecco come far ripartire l’Italia secondo Boccia

Dal giudizio degli industriali sulla legge di bilancio - che è complessivamente positivo - alle politiche fiscali e del lavoro passando da casi specifici come la questione Ilva, Vincenzo Boccia illustra la posizione di Confindustria sulle tematiche più rilevanti per la ripresa del Paese.

La crisi, spiega in sostanza in una intervista rilasciata al Sole 24 Ore, non è del tutto passata e la priorità è puntare sul rafforzamento di misure che possano incentivare la competitività del Paese.

Giudizio positivo sulla legge di bilancio

Il presidente di Confindustria esprime un giudizio complessivamente positivo sulla legge di bilancio in discussione in parlamento e auspica che nella versione che sarà consegnata dalla Camera possano essere inseriti correttivi volti a rafforzare la crescita del sistema Italia.

Il ragionamento di Boccia è semplice: anche se l’Italia si sta riprendendo, la crisi ancora non è del tutto alle spalle e il sistema economico è ancora debole con la maggior parte delle imprese ancora impegnate nella fase di transizione.

Ecco perché il numero uno degli industriali italiani auspica misure che puntino allo sviluppo e alla competitività del Paese. Un aiuto, ad esempio, potrebbe venire sul fronte fiscale:

“Andrebbe ripristinato un termine congruo per l’esercizio della detrazione Iva, bisognerebbe eliminare la norma che riduce gli spazi per la deducibilità degli interessi passivi e inserire misure per accompagnare la fatturazione elettronica obbligatoria. Inoltre si dovrebbe inserire un chiarimento interpretativo sulla portata delle modifiche in materia di imposte di registro”

afferma Boccia.

Sull’introduzione della web tax dal 2019, Confindustria esprime perplessità perché il provvedimento inserito nella legge di bilancio, nella sua applicazione contiene “criticità evidenti”.

Semplificazione e investimenti per far crescere l’Italia

Per spingere l’Italia fuori dal crisi, dunque, servono misure volte alla semplificazione e investimenti senza trascurareil sistema giudiziario italiano, la cui lentezza spesso pesa sui conti delle imprese.

Per Boccia, bisogna riconoscere gli sforzi fatti dai recenti governi che

“hanno varato riforme come il Jobs act e Industria 4.0. I numeri della crescita sono l’effetto di queste politiche: +1,7% il Pil, +7% l’export, +30% gli investimenti privati, più occupazione. Si è innescato quel circolo virtuoso dell’economia su cui insistiamo da tempo: più crescita, più investimenti, più occupazione, più domanda”

ha sottolineato il presidente di Confindustria.

Il caso Ilva, giovani, lavoro e banche

Boccia commenta anche il caso Ilva, il cui processo di acquisizione da parte di ArcelorMittal ha subito una brusca frenata a causa del ricorso al Tar contro il piano ambientale presentato da Regione Puglia e Comune di Taranto.

Per il leader di Confindustria, oltre a mettere a rischio posti di lavoro e investimenti è in gioco anche l’immagine dell’Italia agli occhi degli investitori stranieri.

Per quanto riguarda le politiche del lavoro, Boccia sottolinea la necessità di pensare interventi a favore dell’inclusione dei giovani e la centralità della formazione in vista della realizzazione del piano Industria 4.0

“Dobbiamo lavorare per un grande piano di formazione a favore dei lavoratori nelle imprese e dei giovani, con gli Its e nelle Università, stando anche attenti a non determinare un altro divario con la Pubblica amministrazione dove ci auguriamo ci sarà un’analoga evoluzione”.

Infine un commento sulle banche:

“La preoccupazione principale è che questioni come l’addendum sugli Npl e degli eventuali accantonamenti su titoli di Stato possano generare il blocco della ripresa a danno dell’economia italiana ed europea. Non c’è dubbio che occorra una risposta strutturata e condivisa. Ed è evidente che una posizione unitaria di tutti i partiti sarebbe determinante”.

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