Eccesso legittima difesa: quando viene commesso e cosa dice la legge

Isabella Policarpio

21/07/2021

Quando scatta l’eccesso colposo di legittima difesa? Cosa significa ed esempi per capire meglio questa condotta.

Eccesso legittima difesa: quando viene commesso e cosa dice la legge

L’eccesso di legittima difesa si ha quando la vittima di un reato di trasforma in colpevole, come nel caso di chi spara ad un ladro una volta che questo si sia già allontanato dal domicilio.

In questo caso si esclude l’applicazione della legittima difesa e la vittima sarà punita per l’azione commessa nei confronti del suo aggressore. Infatti uno dei principi cardine del nostro ordinamento penale è che “la difesa deve essere proporzionata all’offesa ricevuta”, altrimenti trova applicazione la disciplina dell’eccesso colposo con le conseguenze che vedremo.

Ecco cosa dice la legge al riguardo e i presupposti della difesa legittima.

Quando è eccesso di legittima difesa?

La difesa da un’aggressione, un furto o una rapina è legittima se proporzionata all’offesa, altrimenti si parla di eccesso colposo di difesa, una circostanza punita severamente dalla legge e prevista all’articolo 55 del nostro Codice penale.

Si definisce eccesso di difesa il comportamento colposo di chi pone in essere una reazione eccedente i limiti della proporzionalità, ad esempio perché troppo aggressiva rispetto all’offesa, avvenuta a conclusione della situazione di pericolo oppure se, nonostante la possibilità di fuga, la vittima abbia deciso di agire violentemente.

Non si considera eccesso di legittima difesa il comportamento di chi “ha commesso il fatto in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”, così il comma 2 dell’articolo 55 del Codice penale. Ad esclusione di questi casi, il soggetto che ha agito in eccesso di legittima difesa subirà un processo per il fatto commesso e, se condannato, le sanzioni previste dal Codice penale.

Eccesso colposo di legittima difesa: qualche esempio

Facciamo degli esempi per capire meglio quando è corretto parlare di eccesso colposo di legittima difesa e quando no. Se il proprietario di una gioielleria viene minacciato da un ladro e reagisce sparando per primo si ha legittima difesa; al contrario, se spara mentre il ladro sta scappando dal negozio con la refurtiva commette l’eccesso di legittima difesa - nello specifico un omicidio - perché ha premuto il grilletto anche se la situazione di pericolo era ormai terminata.

Allo stesso modo si ha eccesso di legittima difesa se il proprietario di un campo di piante da frutto reagisce in modo eccessivamente violento contro un ragazzino scoperto a rubare una manciata di mele.

In poche parole, l’eccesso può consistere in una reazione sproporzionata rispetto al danno subito (come nel caso del furto di pochi frutti) o successiva al momento del pericolo, come quando si spara ad un ladro mentre si allontana dal proprio domicilio.

Quali sono i presupposti della legittima difesa

La difesa personale può dirsi legittima se ci sono alcuni presupposti previsti dalla legge, quali l’insorgenza del pericolo e una reazione proporzionata all’offesa.

Nel nostro ordinamento la legittima difesa è una “causa di giustificazione” e, come tale, rende non punibile un comportamento che in altre circostanze sarebbe reato. Ma la difesa è veramente legittima soltanto se ricorrono questi elementi (articolo 52 del Codice penale):

  • la necessità della difesa per salvaguardare un diritto proprio o altrui;
  • l’attualità del pericolo, significa che deve essere incombente;
  • l’ingiustizia dell’offesa, quindi la condotta altrui deve essere una circostanza punita dalla legge;
  • la non volontarietà del pericolo, il pericolo dal quale ci si difende non deve essere stato causato dalla vittima;
  • la proporzionalità tra difesa ed offesa (giudizio rimesso alla discrezionalità del giudice).

Solo quando ricorrono questi presupposti, la difesa è legittima e viene riconosciuta l’innocenza della vittima che, ad esempio, se ha sparato ad un ladro entrato in casa non subirà l’accusa di tentato omicidio.

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