Coronavirus: in Cina scene da apocalisse zombie

Fiammetta Rubini

24/01/2020

Persone che collassano per strada, code agli ospedali e supermercati vuoti: così Wuhan, in Cina, dove l’epidemia di Coronavirus ha avuto inizio, è diventata una ’città zombie’.

Coronavirus: in Cina scene da apocalisse zombie

Mentre il panico da Coronavirus si diffonde in tutto il mondo, le immagini che arrivano da Wuhan, l’epicentro del virus, ci restituiscono la fotografia di una città zombie.

Persone che collassano per le strade, distese nel loro stesso sangue, scaffali dei supermercati vuoti, file lunghissime davanti gli ospedali e le sale dei medici, Non a caso la gente del posto, disperata, l’ha soprannominata Zombieland.

La città di Wuhan, 11 milioni di abitanti, centro un tempo vivace nel Centro della Cina, è stata ridotta a una città fantasma dal virus di polmonite che sta allarmando il pianeta. Stando alle fonti estere, il coronavirus cugino della SARS ha già causato 17 morti in città, mentre i medici con indosso tute ignifughe e mascherine avrebbero contato 500 casi di contagio.

Portare la mascherina anti-contagio è ormai la norma, tanto che i negozi e le farmacie le hanno terminate, costringendo molti a comprarle online.

L’epicentro del virus è il mercato Huanan Haixian Shichang, dove si vende di tutto, dal pesce agli animali selvatici illegali, oggi chiuso e sorvegliato dalle forze dell’ordine.

Secondo alle immagini strazianti postate sui social cinesi, le sale d’attesa degli ospedali sono colme di persone disperate, in attesa di ricevere cure mediche, e per strada c’è chi crolla a terra, ferendosi. Si ritiene che le immagini condivise sui social media provengano da Wuhan, ma le fonti restano non verificate.

In ogni caso l’allerta in Cina e a Wuhan è massima: per evitare la rapida diffusione del virus le autorità hanno vietato la partecipazioni a riunioni ed eventi pubblici, i trasporti pubblici sono stati bloccati e gli aeroporti chiusi.

Tra le immagini che stanno facendo il giro del mondo, gli scaffali dei supermercati vuoti dopo che la gente si è riversata per fare scorte di provviste. Anche a Pechino si è attivata l’unità di crisi: supermercati svuotati dalle persone terrorizzate di restare senza acqua e cibo, eventi e fiere in programma per il Capodanno Cinese annullati.

Su Weibo, il principale social cinese, gli utenti si lamentano del ritardo con cui il governo ha affrontato l’emergenza: il virus è stato scoperto un mese fa e solo ora pensano di blindare la città?

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