Concorso scuola straordinario: il parere critico del CSPI. Ecco come deve cambiare

Teresa Maddonni

09/04/2020

Concorso scuola straordinario: arriva il parere critico del CSPI. Vediamo come dovrebbe cambiare la procedura per l’abilitazione dei docenti secondo il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.

Concorso scuola straordinario: il parere critico del CSPI. Ecco come deve cambiare

Concorso scuola straordinario: arrivato il parere critico del CSPI sulla bozza del bando.

Secondo il CSPI il concorso scuola straordinario così come è pensato dovrebbe essere modificato prima che venga bandito con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Il bando per il concorso straordinario che interessa il mondo dei precari della scuola per l’ottenimento dell’abilitazione arriva a poche settimane dal termine ultimo per l’emanazione dello stesso.

Previsto, con quello ordinario, nel decreto scuola salva-precari convertito in legge lo scorso dicembre, dovrebbe essere pubblicato, come da Milleproroghe, entro il 30 aprile 2020.

Azzolina ha promesso, come scritto nero su bianco anche nel decreto scuola per l’emergenza COVID-19, che va bandito anche se non si sa ancora quando si potranno svolgere le selezioni.

Il CSPI si è espresso in modo critico chiedendo al Miur di rivedere la procedura di selezione, prove quindi e votazione attribuita alle stesse specificando come dovrebbe cambiare il concorso scuola straordinario per l’abilitazione all’insegnamento.

Concorso scuola straordinario: come dovrebbe cambiare per il CSPI

Il concorso scuola straordinario deve cambiare, ma come? A dirlo il CSPI che ha dato parere negativo circa la procedura di selezione così come è stata pensata dal Miur.

In particolare il CSPI dà il parere sulla procedura di concorso straordinaria finalizzata all’abilitazione. Lo stesso organo però evidenzia limiti e criticità nella procedura straordinaria e anche in quella ordinaria per l’immissione in ruolo dei docenti che a suo avviso, “si riverberano anche sulla procedura attualmente oggetto di parere”. In particolare questi limiti e queste criticità si spalmano su tre elementi fondamentali:

  • esclusione dalla procedura del personale che abbia maturato i tre anni di servizio su posti di sostegno, senza il possesso del titolo specifico, e che chieda di partecipare alla selezione per la classe di concorso per cui ha titolo, ove non abbia almeno svolto un anno di servizio per quella specifica classe;
  • acquisizione di un punteggio minimo di sette decimi o equivalenti ai fini del superamento della prova scritta. Detta soglia risulta particolarmente elevata considerato che la finalità di questa procedura straordinaria è quella di accertare un livello di preparazione idoneo, acquisito attraverso l’esperienza professionale maturata;
  • difficoltà oggettiva della prova concorsuale stante la vastità delle tematiche e dei contenuti proposti che non sembrano congruenti con una procedura straordinaria e soprattutto difficilmente valutabili con una prova “computer based”.

Per il CSPI dunque i problemi riguardano in parte già quanto evidenziato dai sindacati. In particolare chiedono che anche chi abbia servizio sul sostegno possa partecipare al concorso per la classe di concorso per cui ha il titolo, di modificare la prova e anche la votazione.

Lo scontro tra i sindacati e il Miur e che ha portato alla rottura in fase di lavorazione dei bandi dei concorsi scuola, ha riguardato proprio la procedura straordinaria e la richiesta di semplificarla attraverso la pubblicazione di una banca dati di domande preliminare.

Parere CSPI sulle assunzioni docenti in tempi di COVID-19

Il CSPI ha dato un parere anche in merito alla necessità di procedere alle assunzioni dei docenti per l’inizio del nuovo anno scolastico. Sappiamo che nel decreto scuola appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale si è stabilito di immettere in ruolo 4.500 insegnanti dalle Gae e dagli idonei dei concorsi 2016-2018.

Una bella notizia per chi aspetta il ruolo da anni, ma che risulta insufficiente. Il CSPI tenendo conto della situazione di emergenza COVID-19 chiede al ministero di rivedere le procedure concorsuali proprio per favorire le nuove assunzioni dei docenti già a partire dal 1° settembre 2020. Si legge nel parere:

Il CSPI auspica fortemente una riflessione da parte del Ministero in merito alla possibilità di assumere procedure concorsuali le più semplificate possibili, che tengano conto essenzialmente del periodo di servizio già prestato e delle esperienze culturali e professionali possedute dai docenti. Lo stato di emergenza dichiarato consente, nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico, di individuare appropriati provvedimenti che permettano l’immediata funzionalità di tutte le scuole del Paese a partire dal 1° settembre 2020, assicurando in ogni classe la presenza di personale stabile, motivato e formato professionalmente, e rendendo effettivo a tutti gli studenti ed alunni il diritto costituzionale all’istruzione.

Dunque come chiedevano i docenti precari e i sindacati anche il CSPI, tenuto conto della situazione contingente, per il concorso scuola straordinario richiede una procedura semplificata e un’azione forte e immediata.

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