“Con il MES tagli a sanità e pensioni”, l’avvertimento di Marco Rizzo

Leonardo Pasquali

17 Aprile 2020 - 18:10

Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista, è intervenuto a «L’altro punto di vista» sul canale YouTube di Money.it per affrontare la questione del MES e dei risvolti su pensioni e sanità.

MES? Restituiremo i soldi attraverso tagli a pensioni e sanità”: è questo il pensiero di Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista, che ha parlato durante la 18esima puntata de “L’altro punto di vista” sul canale YouTube di Money.it.

Come conseguenza dell’accettazione di uno strumento del genere, l’Italia potrebbe trovarsi in uno stato di devastazione sociale, scenario in cui verrebbe a mancare anche l’assistenza per i più deboli.

In definitiva, la proposta dell’Europa potrebbe creare le condizioni di un Paese distrutto. Per uscirne sarebbe necessario svincolarsi dagli schemi e dai parametri di Bruxelles.

“Col MES pagheranno le pensioni sotto i 1.000 euro”

Il MES è lo strumento che l’UE ha chiesto all’Italia di sfruttare per affrontare l’impatto del coronavirus sull’economia. Tuttavia per Marco Rizzo si tratta di un dispositivo particolarmente dannoso che modificherebbe i rapporti tra BCE, Governo e popolazione. La restituzione dei fondi per far fronte all’emergenza infatti potrebbe passare per dei tagli alla spesa pubblica e quindi a pensioni e sanità.

Il segretario del Partito Comunista ha evidenziato come a pagare non saranno le cosiddette pensioni d’oro ma la grande massa. Queste le sue parole in merito:

“Si cercherà di fare carico fiscale e per farlo devi prendere dove c’è. Ci sono milioni di pensionati, soprattutto sotto i 1.000 euro. Sono lì i grandi numeri ed è lì che si andrà a intervenire”

Sanità già in crisi, sarebbe il colpo di grazia

Altro settore che potrebbe essere interessato dai tagli è quello della sanità, che come sottolineato da Rizzo sarebbe già stata compromessa da una strategia di aziendalizzazione.

“L’aziendalizzazione ha distrutto la sanità, hanno deciso di fare 20 aziende sanitarie diverse con le regioni che gestiscono circa l’85% dello spending sanitario”,

ha dichiarato.

Ma esiste una via d’uscita? “Svincolarsi dalla gabbia europea” è quanto proposto dal segretario del Partito Comunista durante la scorsa puntata de “L’altro punto di vista”. L’UE ormai rappresenterebbe una “baracca da ricostruire” con parametri completamente diversi. Quegli stessi parametri che qualche tempo fa sembravano intoccabili ora potrebbero essere modificati, una delle soluzioni possibili per superare l’impasse in gli Stati sono impantanati.

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