Commerzbank taglia 9.600 posti e sospende il dividendo. Colpa dei tassi negativi

Livio Spadaro

29 Settembre 2016 - 15:48

Commerzbank ha annunciato un profondo programma di ristrutturazione che prevede il taglio di 10.000 posti di lavoro e la sospensione del dividendo. Titolo in rosso in Borsa.

Commerzbank taglia 9.600 posti e sospende il dividendo. Colpa dei tassi negativi

Commerzbank, la maggiore banca tedesca insieme a Deutsche Bank, ha presentato il nuovo piano industriale che prevede un massiccio taglio della forza lavoro e la sospensione della distribuzione del dividendo.

Il nuovo piano ha l’obiettivo di ridurre la dimensione della banca in modo da poter affrontare lo scenario attuale di bassi tassi di interesse e la ridotta domanda dei clienti.

Nel particolare, i tassi negativi stanno impattando in maniera notevole la redditività delle banche europee e tedesche con queste ultime che non viaggiano in acque sicure. Deutsche Bank ha profondi problemi di bilancio e dovrà affrontare la delicata causa in America per i mutui subrime che rischia di richiedere una ricapitalizzazione se non la nazionalizzazione dell’istituto di credito.

Le altre banche tedesche devono invece confrontarsi con i tassi a zero e con esposizioni a leva su settori in forte crisi, come ad esempio quello del trasporto navale di merci.

Commerzbank: nuovo piano prevede taglio del 20% della forza lavoro

Commerzbank ha presentato il nuovo piano industriale che prevede una profonda riorganizzazione del gruppo bancario. Il nuovo amministratore delegato, Martin Zielke, vuole ridurre le dimensioni dell’istituto tedesco per affrontare al meglio il contesto di tassi negativi e la ridotta domanda dei clienti.

Nel dettaglio, il nuovo piano di Commerzbank prevede un taglio del 20% della forza lavoro, ossia circa 10.000 posti, la fusione di due divisioni e la sospensione della distribuzione del dividendo per l’esercizio in corso.

La banca tedesca intende focalizzarsi sulle attività core, mentre altre meno importanti verranno sospese. La maggiore digitalizzazione e l’automazione dei flussi di lavoro dovrebbero portare una riduzione del personale di 9.600 unità con contratto full-time.

Commerzbank: ristrutturazione costerà €1,1 miliardi

Questo è quanto spiegato dall’istituto di credito agli investitori e agli analisti nel corso della presentazione del nuovo piano industriale. La nuova strategia costerà €1,1 miliardi e porterà a contabilizzare una perdita di circa €700 milioni nel terzo trimestre.

Tuttavia, nonostante il drastico taglio della forza lavoro, la banca teutonica intende creare 2.300 posti di lavoro per migliorare la digitalizzazione del secondo istituto di credito di Germania.

L’obiettivo complessivo del piano è quello di raggiungere un Rote netto di almeno il 6% ed un CET1 uguale o superiore al 13% entro il 2020. Tuttavia, l’istituto tedesco non ha rivelato sino a quando sarà prorogata la sospensione della distribuzione del dividendo.

Commerzbank: azioni in negativo in Borsa

Il titolo di Commerzbank questa mattina aveva registrato un buon rialzo, in scia al nuovo piano industriale, salvo poi cadere in territorio negativo segnando al momento una contrazione del -1,67% a quota €5,89.

Le azioni della banca tedesca riprendono così la via verso i minimi storici a quota €5,16 e riflettendo così tutta la perplessità degli operatori di Borsa.

Non solo Commerzbank, banche tedesche in estrema difficoltà

Deutsche Bank rimane la banca che fa più paura in Europa a causa dell’enorme esposizione in derivati e soprattutto dopo la maxi-multa inflitta dal Dipartimento di Giustizia statunitense che ne potrebbe compromettere la continuità aziendale.

Non solo, l’intero settore bancario tedesco non sembra godere di ottima salute ma, anzi, è molto a rischio a causa dell’esposizione a leva su settori economici in forte perdita.

Proprio ieri, il presidente della BCE, Mario Draghi, è intervenuto al Parlamento tedesco, il Bundestag, per difendere le attuali politiche monetarie dell’EuroTower.

Sono piovute critiche sul presidente della BCE da parte dei politci tedeschi, scontenti dalla politica espansiva di tassi a zero che sta, a loro parere, avvantaggiando i Paesi del Sud Europa e impattando profondamente la redditività delle banche.

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