Come i ricchi evitano di pagare le tasse: il report “segreto” con dati esclusivi

Violetta Silvestri

09/06/2021

I più ricchi degli USA - e del mondo - non pagano le tasse: questo emerge da un report esclusivo e mai reso noto finora. Dati e analisi di come i miliardari d’America evitano le imposte.

Come i ricchi evitano di pagare le tasse: il report “segreto” con dati esclusivi

Miliardari e tasse: come fanno i ricchi a non pagare le imposte negli USA nonostante l’enorme fortuna in possesso?

Un report esclusivo di Internal Revenue Service fa luce su numeri segreti e sorprendenti: le dichiarazioni dei redditi di migliaia delle persone più ricche degli Stati Uniti.

I dati forniscono uno sguardo senza precedenti nella vita finanziaria dei titani americani, tra cui Warren Buffett, Jeff Bezos, Elon Musk.

In un momento cruciale per il mondo, in lotta contro la disuguaglianza sempre più accentuata, lo sguardo sull’equità fiscale si fa molto importante.

Nel documento, è svelato come i ricchi evitano di pagare le tasse, coperti dalle stesse leggi. Quali aliquote pesano sui miliardari d’America e del mondo?

I miliardari USA non pagano le tasse: i dati esclusivi

Il report di Internal Revenue Service demolisce il mito cardine del sistema fiscale americano: tutti pagano la loro giusta quota e gli americani ricchi pagano di più.

In realtà, numeri alla mano, i miliardari statunitensi pagano le imposte sul reddito con aliquote irrisorie. Esse sono solo una piccola frazione delle centinaia di milioni, se non miliardi, che possiedono, mentre le fortune personali crescono ogni anno.

Innanzitutto occorre fare un conto: secondo Forbes, 25 persone più ricche hanno visto la loro personale fortuna aumentare di 401 miliardi di dollari dal 2014 al 2018. Hanno pagato un totale di 13,6 miliardi di dollari in tasse federali sul reddito in quei cinque anni, mostrano i dati dell’IRS. È una somma importante, ma equivale a una vera aliquota fiscale di solo il 3,4%.

Di contro, dal 2014 al 2018, le famiglie medie hanno visto il loro patrimonio netto espandersi di circa 65.000 dollari al netto delle tasse, principalmente a causa dell’aumento del valore delle loro case. Ma poiché la maggior parte dei loro guadagni erano stipendi, le loro tasse erano quasi altrettanto, quasi 62.000 dollari, in quel periodo di cinque anni.

Considerando il periodo 2014-2018, quali esempi sono emersi dal documento esclusivo?

Warren Buffett: aumento della ricchezza di 24,3 miliardi di dollari; reddito dichiarato di 125 milioni di dollari; tasse pagate pari a 23,7 milioni di dollari; aliquota imposta di 0,10%.

Jeff Bezos: crescita della ricchezza di 99,0 miliardi di dollari; reddito dichiarato di 4,22 miliardi di dollari; tasse pagate pari a 973 milioni di dollari; aliquota imposta di 0,98%.

Michael Bloomberg: aumento della ricchezza di 22,5 miliardi di dollari; reddito dichiarato di 10 miliardi di dollari; tasse pagate pari a 292 milioni di dollari; aliquota imposta pari a 1,30%.

Elon Musk: aumento della ricchezza di 13,9 miliardi di dollari; reddito dichiarato pari a 1,52 miliardi di dollari; tasse pagate pari a 455 milioni di dollari; aliquota imposta di 3,27%.

Aliquote, quindi, piuttosto basse e che si scontrano con enormi ricchezze, ma redditi piuttosto bassi.

Il report sottolinea che: alla fine del 2018, i 25 più ricchi degli USA valevano 1.100 miliardi di dollari. Per fare un confronto, ci vorrebbero 14,3 milioni di normali salariati americani messi insieme per eguagliare la stessa quantità di ricchezza.

Il conto fiscale federale personale per i primi 25 nel 2018 era di 1,9 miliardi di dollari. Il conto per i salariati: 143 miliardi di dollari. Come è possibile?

Perché i ricchi pagano poche tasse?

I miliardari americani si avvalgono di strategie di elusione fiscale al di fuori della portata della gente comune. E, soprattutto, legali.

La loro ricchezza deriva principalmente dal valore alle stelle dei loro beni, come azioni e proprietà. Questi guadagni non sono definiti dalle leggi statunitensi come reddito imponibile, a meno che e fino a quando i miliardari non vendono.

Per fare chiarezza: il concetto che il reddito provenga solo dai proventi - quando i guadagni sono «realizzati» - è il fondamento del sistema fiscale statunitense.

I salari sono tassati. I dividendi in contanti sono tassati. Gli utili derivanti dalla vendita di beni sono tassati. Ma se un contribuente non ha venduto nulla, non c’è reddito e quindi nessuna imposta.

I primi 25 americani più ricchi hanno riportato 158 milioni di dollari di salari nel 2018, secondo i dati dell’IRS. Questo è solo l’1,1% di ciò che hanno elencato sui loro moduli fiscali come reddito totale dichiarato. Il resto proviene principalmente da dividendi e dalla vendita di azioni, obbligazioni o altri investimenti, che sono tassati a tassi inferiori rispetto ai salari.

In generale, molti titani del 21° secolo siedono su montagne di quelli che sono conosciuti come guadagni non realizzati, la cui dimensione totale fluttua ogni giorno mentre i prezzi delle azioni salgono e scendono.

Dei 4,25 trilioni di dollari di ricchezza detenuta dai miliardari statunitensi, circa 2,7 trilioni di dollari non sono stati realizzati, secondo uno studio dell’Università della California, a Berkeley.

Basta fare l’esempio di Warren Buffet. Dal 2015 al 2018, ha riportato un reddito annuo compreso tra 11,6 milioni e 25 milioni di dollari. Può sembrare molto, ma si sta parlando della sesta persona più ricca del mondo: vale 110 miliardi di dollari secondo le stime di Forbes nel maggio 2021.

Come fa l’anziano miliardario a dichiarare così poco e a pagare imposte irrisorie? La sua fortuna enorme deriva dalle azioni in possesso tramite la sua società Berkshire Hathaway. Inoltre, l’oracolo di Omaha non paga i dividendi per scelta (questi sarebbero tassati). Piuttosto, questi soldi li usa per altri investimenti e accrescere così il valore delle azioni. E quindi la sua ricchezza non tassata.

E poi i miliardari hanno una gamma di opzioni di elusione fiscale per compensare i loro guadagni utilizzando crediti, detrazioni (che possono includere donazioni di beneficenza) o perdite per ridurre o addirittura azzerare le loro imposte.

In questi modi, legali e radicati nel sistema fiscale USA, i ricchi evitano di pagare le tasse, secondo il report IRS.

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