Come fermare l’ISIS?

Simone Micocci

23 Marzo 2016 - 10:44

Come si ferma l’ISIS? Dopo gli attentati di Bruxelles sale l’allerta per un attacco terroristico in Italia. Come evitare che i miliziani attacchino il nostro Paese?

Come fermare l’ISIS?

Come fermare l’ISIS?

Torna alta l’allerta per la minaccia ISIS, dopo gli attentati di Bruxelles in cui hanno perso la vita almeno 31 persone.

La paura è tanta e tra le domande più frequenti che i cittadini si fanno ci sono: cosa vuole l’ISIS? E soprattutto, come fermare l’ISIS?

La maggior parte delle persone ormai hanno paura di viaggiare, poiché aeroporti e stazioni sarebbero alcuni degli obiettivi principali dell’ISIS. Per questo motivo l’opinione pubblica chiede l’intervento dei governi mondiali, affinché coordinino le loro forze per fermare l’ISIS.

Ma un intervento militare sarebbe sufficiente per fermare l’ISIS? Probabilmente no, o almeno non del tutto. Infatti ci sono cellule dell’ISIS in tutto il mondo, come testimoniato dai miliziani che hanno colpito prima Parigi e poi Bruxelles.

Fermare l’ISIS tramite un intervento militare quindi sarebbe molto difficile, anzi ci renderebbe ancora più esposti a ritorsioni e attacchi terroristici. Quindi è impossibile fermare l’ISIS? Impossibile no, ma potrebbe essere un processo molto lungo.

ISIS, aumentando i controlli si evitano gli attacchi terroristici?

Nel corso di un’audizione alla Commissione Trasporti alla Camera, Renato Mazzoncini, ad di Ferrovie dello Stato, ha dichiarato che anche un aumento dei controlli non è sufficiente per garantire la sicurezza di chi viaggia.

Infatti, nonostante il livello di sicurezza nelle stazioni italiane sia altissimo, “non c’è nessun modo per evitare che un potenziale terrorista salga in una delle 2000 stazioni del Paese e arrivi in una stazione maggiore”.

Secondo Mazzoncini, è impossibile controllare qualsiasi persona che sale su ogni treno. Tuttavia, grazie ad una collaborazione fortissima tra Ferrovie dello Stato, Polfer e la Polizia dello Stato il rischio attentati da parte dell’ISIS è fortemente ridotto.

Il rischio zero però non esiste, quindi “si possono solamente stringere i bulloni della macchina e far funzionare meglio la prevenzione”.

Si può fermare l’ISIS chiudendo le frontiere?

Nel corso di un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, Arturo Varvelli, ricercatore dell’Ispi che si occupa di politica internazionale e terrorismo ha esposto il suo punto di vista riguardo ad alcune tematiche riguardanti l’ISIS.

Varvelli si è soffermato molto sulla questione riguardante la chiusura delle frontiere, da molti ritenuta come una delle soluzioni per evitare che l’ISIS attacchi il nostro Paese.

Varvelli però non è d’accordo con questa ipotesi, in quanto la chiusura delle frontiere non fermerebbe un potenziale terrorista che potrebbe entrare anche tramite i canali dell’immigrazione clandestina.

Inoltre, aggiunge Varvelli, dobbiamo preoccuparci di quelli che “abbiamo già in casa”, come testimonia la vicenda Salah. Il terrorista dei fatti di Parigi infatti era in Europa da molto tempo e si “è radicalizzato nei nostri ambienti”.

Quindi è importante rivedere e migliorare l’inclusione nella società di queste persone e fare uno sforzo ulteriore affinché possano integrarsi.

Come si ferma l’ISIS? L’opinione di Varvelli

Nel proseguo dell’intervista Varvelli ha sottolineato che non è possibile combattere né negoziare con l’ISIS. Bisogna piuttosto porsi degli obiettivi di lungo termine e non “prendere decisioni controproducenti rispetto a quelli”.

Ad esempio, una delle soluzioni per fermare l’ISIS è ricostruire degli stati nel Medio Oriente che siano “inclusivi” e “pluralisti”. Infatti, più ci sono delle parti escluse e più aumenta il rischio del formarsi di gruppi terroristici. Infine, ha concluso Varvelli:

“Bisogna essere più sottili e intelligenti di loro. Poi bisogna combatterli con gli strumenti della civiltà di cui disponiamo se vogliamo che prevalga la nostra da noi”.

Fermare l’ISIS tramite un intervento militare?

Se pensate che un intervento militare sia sufficiente per fermare l’ISIS allora vi sbagliate. Infatti, per quanto le bombe possano riuscire a indebolire l’ISIS, provocherebbero centinaia di vittime civili.

In questo modo si alimenterebbe l’odio nei confronti dell’Occidente e ciò potrebbe portare anche chi inizialmente era contrario all’ISIS ad unirsi a loro.

Per combattere l’ISIS sarebbero necessarie più che altro delle operazioni di terra a cui però dovrebbero prendere parte anche gli altri stati islamici così da non rendere la guerra come uno scontro tra civiltà. Infatti, in questo caso ci sarebbe una maggiore radicalizzazione della popolazione mussulmana.

Come fermare l’ISIS? Cercando di essere razionali

Alla notizia degli attentati di Bruxelles la paura è ancora più alta. Ed è normale. Infatti, come abbiamo appena visto è molto difficile fermare l’ISIS e si tratterà di un processo molto lungo a cui prenderà parte ciascuno di noi.

Infatti, l’obiettivo dei militanti dell’ISIS è trasmetterci paura. E per quanto è lecito averla, non dovete far sì che si impossessi di voi. Continuate a viaggiare, pur seguendo i consigli della Farnesina e le indicazioni del Governo Italiano. E soprattutto non fatevi prendere dall’odio verso la comunità islamica presente in Italia.

Infatti, la maggior parte di loto è contraria alle azioni dell’ISIS e solamente permettendogli di integrare la loro cultura con la nostra eviteremo la radicalizzazione.

È molto importante che anche i nostri Governi, e alcuni esponenti politici, capiscano che è necessario rafforzare i rapporti con gli esponenti di queste comunità. Infatti, solo chi vive all’interno di quegli ambienti è in grado di segnalare tempestivamente una minaccia.

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# Isis

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