CleanBnB, equity crowdfunding: come sono stati investiti i fondi e traguardi raggiunti

Giulia Adonopoulos

19 Giugno 2019 - 17:08

CleanBnB si prepara a sbarcare in Borsa. Ecco come sono state investite le risorse raccolte nei due round di equity crowdfunding e quali risultati sono stati raggiunti.

CleanBnB, equity crowdfunding: come sono stati investiti i fondi e traguardi raggiunti

L’equity crowdfunding può essere una grande opportunità per i fondatori di startup in cerca di finanziamenti per crescere e imporsi sul mercato, ma anche per gli investitori che vogliono diversificare il loro portafoglio.

Lo sa bene CleanBnB, la startup innovativa nata nel 2015 che ha affrontato due round di crowdfunding su CrowdFundMe. La prima campagna, avviata nel 2016 solo pochi mesi dopo il suo lancio sul mercato, è andata oltre le aspettative, chiudendo a 126.702€ raccolti su un target di 50.000€.

La seconda, chiusa a maggio 2018, ha alzato l’asticella, superando gli obiettivi prefissati di ben 5 volte in sole 3 settimane. Il successo è stato così immediato che i fondatori hanno potuto celebrare il raggiungimento del target minimo (100mila euro) proprio in occasione dell’evento di presentazione organizzato per gli investitori. Per raggiungere l’overfunding fino a 500mila euro massimo ci sono voluti solo 20 giorni rispetto ai 60 giorni previsti. In 200 hanno aderito alla raccolta, portando la società a un valore di 4 milioni e mezzo.

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Da quando ha iniziato a muovere i primi passi a Milano, CleanBnB ne ha fatta di strada, e il merito è anche del successo riscontrato tra gli investitori con le due raccolte su CrowdFundMe, piattaforma di equity crowdfunding leader in Italia che ha fatto da apripista alla sua emittente per la quotazione su Borsa Italiana.

La società di gestione degli affitti brevi ha infatti iniziato il suo percorso di quotazione sul listino AIM, lo stesso su cui CrowdFundMe è sbarcata a marzo 2019. La crescita della startup è stata costante, tanto che ad oggi CleanBnB ha stretto diverse partnership strategiche ed è arrivata in 40 città e località sparse in tutta Italia, dalle città principali come Milano, Roma, Bologna, Firenze, alle località turistiche di mare e montagna. Il prossimo obiettivo? Implementare e aumentare i suoi servizi e aprire all’estero.

Puntando su un mercato dal grande potenziale come quello delle seconde case in Italia, e sulla scia del successo di Airbnb, CleanBnB ha intercettato le esigenze di due target ben definiti: i privati proprietari di case che vogliono mettere a reddito il proprio immobile ma non hanno tempo o competenze per gestire gli affitti in autonomia; i piccoli operatori alle prese con un portfolio di strutture che necessitano di partner professionali.

L’obiettivo di CleanBnB non è lavorare con i proprietari di appartamenti su base sporadica, ma su base continuativa a medio-lungo termine, al fine di costruire una relazione di reciproca fiducia che duri nel tempo. La strategia di CleanBnB punta al mantenimento di prezzi bassi, i più competitivi del mercato, garantendo al tempo stesso un elevato standard di qualità basato sull’efficienza operativa.

“CleanBnB adotta un modello di business scalabile e sostenibile sui grandi numeri”, spiega Zorgno. “Questo, insieme alla riconoscibilità del brand, è stato un elemento distintivo su cui abbiamo puntato tutto nei primi due anni di crescita con cui abbiamo messo le basi per un solido vantaggio competitivo”. E a parlare sono i numeri.

Il primo round ha aperto le porte ad altri due aumenti di capitale che hanno permesso l’ingresso di nuovi soci. La raccolta di successo ha permesso di allargare l’attività. Partiti a inizio 2016 con pochi appartamenti a Milano, dopo aver aperto il capitale al crowdfunding è sbarcata anche a Roma, Venezia, Bologna e Firenze, e in oltre 30 città l’anno seguente, ampliando il portfolio di immobili gestiti, diventati 350 (+1000%). Nel corso del 2017 si sono anche moltiplicati gli incassi, con una marginalità sempre maggiore. Da lì in poi è cresciuta di mese in mese grazie ai soci che hanno creduto nel progetto e alcuni dei quali sono diventati city manager di CleanBnB.

Questi risultati, ma soprattutto la prospettiva di ulteriore sviluppo del business nell’immediato futuro, ha fatto crescere la valutazione di CleanBnB di 10 volte, passando da 400.000€ a 4.000.000€.

Tra gli investitori di spicco dal 2017 troviamo anche Boost Heroes (prima Shark Bites), società di venture capital, il cui azionista co-fondatore di riferimento, insieme a Loris Lanzellotti, è Fabio Cannavale, CEO di Lastminute Group.

I fondi raccolti tramite equity nel 2018 sono stati/saranno investiti in 4 aree principali: consolidamento della struttura, ampliamento della diffusione in Italia, investimenti sulla piattaforma gestionale, apertura a nuovi mercati esteri affini.

Negli sviluppi futuri anche un ambito molto attuale, quello del turismo esperenziale: un’attività in notevole crescita già testata da Airbnb e volta a valorizzare le eccellenze italiane dell’artigianato, dell’arte e dell’enogastronomia.

Continua Zorgno: “CleanBnB è una startup, un’azienda, ma anche una squadra di persone altamente motivate. Un team forte, strutturato e con competenze professionali di altissimo profilo in tutte le funzioni e in tutte le città in cui operiamo. Le persone sono il nostro vero e ineguagliabile punto di forza. A questo si affiancano i fatti: il volume d’affari ormai consolidato e il portafoglio immobili in continua espansione sono la migliore garanzia di sostenibilità della nostra attività anche nel futuro”.

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