Bonus spesa: “400 milioni sono una cifra ridicola”. Parla Marco Rizzo

Anna Maria Ciardullo

04/04/2020

Marco Rizzo tuona sugli aiuti del governo ai comuni italiani, 400 milioni sono una cifra ridicola secondo il segretario del Partito Comunista intervenuto a L’altro punto di vista, format di Money.it.

Il governo ha stanziato 400 milioni di buoni spesa, tramite ordinanza della Protezione Civile, per far fronte all’emergenza coronavirus e aiutare i cittadini in difficoltà economica.

I buoni spesa saranno utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari o prodotti di prima necessità. Una cifra ridicola per far fronte alle ristrettezze economiche di almeno 40 milioni di italiani, secondo Marco Rizzo segretario generale del Partito Comunista, intervenuto nel format sul canale YouTube di Money.it “L’altro punto di vista.

Il testo finale dell’ordinanza firmata dal capo della Protezione Civile Borrelli conferma che l’80% del totale, 320 milioni, viene ripartito tra le amministrazioni in base alla popolazione, mentre il 20%, 80 milioni, in base alla differenza tra il reddito pro capite e il reddito medio nazionale. A ciascun Comune il compito di individuare i beneficiari.

400 milioni cifra ridicola da un “governo dilettante”

I fondi, annunciati dal premier Giuseppe Conte, fanno parte dei famosi 4,3 miliardi di euro che serviranno alle amministrazioni locali per gestire l’emergenza, ma dietro questa cifra, sottolinea Rizzo, si nasconde un’incongruenza.

“I famosi 4,3 miliardi per i Comuni non sono che i soldi che sarebbero stati stanziati comunque nei prossimi mesi per le disabilità, per le fasce sociali protette e così via. Di fatto, hanno solo anticipato una spesa che certamente i Comuni avevano già previsto.”

Il segretario del Partito Comunista ha tuonato contro il “dilettantismo” nel quale a suo avviso sta scadendo sempre di più il governo durante la gestione di questa emergenza. Un esempio lampante di questo, secondo lui, è una delle ultime conferenze stampa del Premier Conte, che si è tenuta di notte in diretta Facebook.

“La scelta del Presidente del Consiglio dei Ministri di fare conferenze ufficiali sulla piattaforma social di una multinazionale che, tra l’altro, non paga le tasse in Italia, è inaccettabile. Zuckerberg, se avesse voluto, avrebbe potuto interrompere la diretta in qualsiasi momento e zittire con un click il Premier italiano.”

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