Nel bollettino mensile, la Bce conferma l’impatto guerra in Europa

Violetta Silvestri

28 Aprile 2022 - 12:33

Il bollettino economico mensile della Bce è una conferma di quanto incertezza e guerra impatteranno ancora sull’Eurozona. Inflazione ed energia sono in primo piano, cosa prevede l’Eurotower?

Nel bollettino mensile, la Bce conferma l’impatto guerra in Europa

Bollettino Bce mensile: i venti di guerra si confermano dannosi per la ripresa in Eurozona.

Se, da una parte, gli effetti pandemia hanno allentato la presa sul’economia, il fronte del conflitto rimane attivo e davvero molto incerto, gettando serie ombre sulla ripresa del vecchio continente.

Inflazione ai massimi e prezzi energetici vulnerabili colpiranno ancora la fiducia di consumatori e imprese in Europa. In questa cornice, la Bce promette massima attenzione all’evoluzione imprevedibile del contesto e fedeltà al concetto di flessibilità.

Quali previsioni sono quindi emerse dal bollettino Bce del mese di aprile?

Bollettino Bce: Eurozona a rischio, troppa incertezza

“L’aggressione russa in Ucraina sta causando enormi sofferenze. Sta anche colpendo l’economia, in Europa e oltre. Il conflitto e la relativa incertezza pesano pesantemente sulla fiducia delle imprese e dei consumatori. Le interruzioni del commercio stanno portando a una nuova carenza di materiali e input. L’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime sta riducendo la domanda e frenando la produzione”: con questo sintetico incipit il bollettino Bce inquadra l’attuale - e prossima - situazione per il vecchio continente.

Con un’inflazione guidata dall’energia destinata a rimanere elevata nei prossimi mesi e i colli di bottiglia in forte stress a causa del rinnovato allarme Covid in Cina, “i rischi al ribasso per le prospettive di crescita sono aumentati notevolmente a causa della guerra in Ucraina. Sebbene i rischi relativi alla pandemia siano diminuiti, la guerra potrebbe avere un effetto ancora più forte sul sentimento economico e potrebbe peggiorare ulteriormente i vincoli dal lato dell’offerta.”

Di contro, la Bce mette in chiaro che si sono intensificati i rischi di un rialzo dell’inflazione. Nel documento si ricorda che i prezzi hanno registrato un balzo del 7,5% a marzo rispetto al 5,9% di febbraio. L’inflazione energetica tocca addirittura il 45% in più del livello di un anno fa.

Per quanto riguarda la crescita del Pil, l’area dell’euro ha segnato un rallentamento nell’ultimo trimestre del 2021, soprattutto perché in confronto con un maggiore dinamismo osservato nei due trimestri precedenti.

Il primo trimestre del 2022, tra l’onda Omicron, l’ulteriore aumento dei costi energetici e l’invasione russa dell’Ucraina, è stimato in flessione.

La Bce, comunque, ha evidenziato che ci sono ancora dei fattori in grado di sostenere la ripresa e tra questi vengono citate le misure fiscali compensative e la possibilità per le famiglie di attingere ai risparmi accumulati durante la pandemia.

Si può contare anche sulla riapertura di quei settori che sono stati più colpiti dalla pandemia e un mercato del lavoro forte con più persone occupate continueranno a sostenere entrate e spese”.

Attenzione, però: supportare la politica fiscale e monetaria potrebbe essere difficile vista la situazione geopolitica. A ogni modo, lo slancio del Next Generation EU “accelererà le transizioni energetiche e verdi. Ciò dovrebbe contribuire a rafforzare la crescita e la resilienza a lungo termine nella zona euro.”

A conclusione, ne bollettino Bce è ribadita la politica monetaria di Francoforte: tassi fermi fino a quando non sarà terminato il piano degli acquisti netti e sempre inquadrati nel target inflazione al 2%. Flessibilità e lettura attenta dei dati rimangono le linee guida.

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