Boeing, volo di prova per il taxi a guida autonoma

Luca Secondino

24 Gennaio 2019 - 13:15

Si avvicinano i velivoli a guida autonoma: Boeing ha effettuato un test di volo per il proprio taxi volante.

Boeing, volo di prova per il taxi a guida autonoma

Boeing ha completato il primo volo di prova del taxi a guida autonoma progettato per agevolare gli spostamenti in città e per il trasporto di merci, un progetto su cui il colosso americano sta puntando molto, come anche altri player del settore: dal Cora della Kitty Hawk di Larry Page, ai droni giganti di UberAir, il futuro della mobilità cittadina non sarà solo autonomo ma anche volante.

Il prototipo era stato svelato la prima volta circa un anno fa, e adesso ha compiuto il primo volo andato a buon fine. Nella prova sono state valutate le fasi di decollo, mantenimento di quota e atterraggio, il tutto rimanendo sempre su una traiettoria di volo verticale. Poca cosa, ma che fa ben sperare vista anche la posizione di Boeing nel settore che consente vantaggio rispetto alle altre compagnie, e che la mette al pari della rivale francese AirBus.

A Chicago l’obiettivo è quello di bruciare la concorrenza e proporre per primi una soluzione finora vista solo nei film di fantascienza che unisce la propulsione elettrica, e quindi silenziosa ed ecologica, alle tecnologie di guida autonoma, il tutto a decine di metri d’altezza dal suolo per velocizzare il trasporto nelle zone con le strade più trafficate.

Boeing, primo volo del taxi autonomo

A Manassas, in Virginia, il velivolo che ha attualmente un’autonomia di 50 miglia si è alzato in volo salendo di quota e poi atterrando sul posto. La strada è ancora lunga: se non per Boeing, che ha in mente di avviare quest’anno anche i voli di prova per la versione destinata al trasporto merci con 230 kg circa di capacità di carico, lo sarà per la giurisdizione e le normative per una forma di trasporto del tutto inedita.

A livello locale bisognerà stabilire le responsabilità e i limiti di questi taxi volanti autonomi, con eventuali no-fly zone, e nuove forme di assicurazione per i passeggeri e per la comunità, problematiche in parte condivise dalle auto robot a cui si aggiungono i rischi delle manovre in volo.

La svolta per Boeing è stata l’acquisizione nel 2017 della Aurora Flight Sciences tra i cui progetti c’era anche lo sviluppo di un taxi volante in cooperazione con Uber.

Il futuro è nei voli cittadini?

Gli analisti di Morgan Stanley prevedono che questo tipo di tecnologie farà crescere l’industria fino a 2,9 trilioni di dollari entro il 2040, nella migliore ipotesi, o fino a 615 miliardi di dollari nella peggiore delle ipotesi.

Di sicuro sarà una possibilità, forse per pochi, per spostarsi in città. Intanto Boeing NeXt, il ramo per la mobilità urbana di Boeing, ha affidato ad Aurora lo sviluppo del prototipo, sia a livello tecnico che di design. Non sappiamo se il velivolo è stato progettato appositamente per Uber, ma sembra che farà parte del network UberAir che collegherà inizialmente Dallas e Los Angeles a partire dal 2023.

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