UniCredit in rialzo: l’interesse per Commerzbank non è spento?

Violetta Silvestri

18 Maggio 2022 - 12:35

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Indiscrezioni di stampa estera sono tornate alla ribalta sulla possibile acquisizione di UniCredit della tedesca Commerzbank. Si riaccendono i riflettori sul risiko bancario europeo. I dettagli.

UniCredit in rialzo: l’interesse per Commerzbank non è spento?

UniCredit e la strategia delle acquisizioni sono tornate protagoniste nel settore bancario.

Mentre l’ad Orcel in un’intervista su Bloomberg ha sottolineato quanto la sua sia una banca per l’Europa, il Financial Times ha riproposto il tema della possibile acquisizione da parte dell’istituto milanese di Commerzbank.

Le due banche si erano già avvicinate, per poi freddare i colloqui su un potenziale merger a causa delle incertezze della guerra.

Il tema, però, potrebbe tornare alla ribalta, con UniCredit banca cruciale nel risiko europeo.

UniCredit tornerà su Commerzbank?

Il 2022 poteva essere l’anno di una delle più interessanti acquisizioni bancarie europee, come ricorda un’analisi del Financial Times: UniCredit e Commerzbank erano al culmine dei negoziati di fusione prima che la guerra in Ucraina portasse a termine un accordo che avrebbe potuto dare il via alla tanto attesa ondata di consolidamento transfrontaliero del settore bancario in Europa.

Secondo indiscrezioni, all’inizio dell’anno Andrea Orcel aveva pianificato discussioni informali su una potenziale combinazione della filiale tedesca HypoVereinsbank del prestatore italiano con il suo omologo di Commerzbank, Manfred Knof.

L’operazione avrebbe costituito il secondo prestatore più grande della Germania con 785 miliardi di euro di attività, 1.000 filiali e 48.000 dipendenti. 

HypoVereinsbank, che UniCredit ha acquisito nel 2005 ed è più redditizia della sua controparte tedesca, ha una forte presenza locale in Baviera e nell’area di Amburgo, mentre Commerzbank è presente in tutta la Germania.

Tutto è cambiato, però, con il conflitto in Ucraina. UniCredit ha deciso di gestire la propria esposizione in Russia prima di intraprendere qualsiasi grande operazione. L’istituto uno dei pochi occidentali con grandi operazioni in Russia.

Orcel ha affermato che il gruppo sta valutando la possibilità di uscire dal Paese e ha rivelato che potrebbe perdere 5,3 miliardi di euro nell’attività nel peggiore dei casi. Ha già iniziato a scambiare portafogli di credito con istituti locali.

Senza considerare che, come ricordato dal Financial Times, investitori statunitensi come Capital Group si sono ritirati dalle banche europee negli ultimi tre mesi, vendendo grandi partecipazioni in Commerzbank, Deutsche Bank e Barclays. Il gestore del fondo statunitense era il maggiore azionista di UniCredit, ma la scorsa settimana ha ridotto la sua partecipazione dal 6,8% a meno del 4%.

La natura frammentata del mercato bancario europeo è stata considerata un handicap per i suoi prestatori, che hanno perso terreno rispetto ai rivali statunitensi in termini di redditività e quota di mercato.

Non ci sono notizie o commenti ufficiali da parte delle due banche. Tuttavia, l’acquisizione da parte di UniCredit di Commerzbank potrebbe non essere stata riposta nel cassetto per sempre.

Le azioni UniCredit viaggiano sui 9,96 euro con un balzo di oltre il 2% mentre si scrive e il titolo Commerzbank è in aumento del 2%.

Cosa ha detto Orcel sul futuro della banca

Nell’intervista odierna a BloombergTv, l’ad Orcel ha ribadito:

“Se troviamo acquisizioni che abbiano un senso strategico, rafforzano la nostra posizione, accelerano il piano che abbiamo nel singolo Paese o nei segmenti di clientela che abbiamo e ciò può essere fatto a condizioni interessanti, lo faremo”

Resta forte, inoltre, l’auspicio di un’unione bancaria e di relazioni finanziarie più strette e coordinate in Europa, con UniCredit in posizione unica per avere benefici in un mercato maggiormente integrato sul lato finanza.

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