Azioni Intesa Sanpaolo in lieve rialzo. Ecco le previsioni e le prospettive future del sistema bancario contenute nel rapporto a cura della società Prometeia.
Azioni Intesa Sanpaolo in rialzo a Piazza Affari. Il titolo dell’istituto di Piazza San Carlo - dopo aver testato il supporto in area 1,91-1,90 euro nel corso delle ultime sedute - al momento guadagna lo 0,68% e si porta a 2,084 euro.
Il rafforzamento della pressione rialzista sottolineato dai principali indicatori quantitativi rende ipotizzabile per il titolo Intesa Sanpaolo lo scenario di una salita verso l’area 2,13-2,1350 euro.
In una recente intervista al settimanale tedesco Wirtschaftswoche, l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha fatto il punto della situazione sullo stato di salute della banca alla luce del periodo difficile che sta vivendo il sistema del credito italiano:
“Abbiamo saputo reagire per tempo, anche prima della grande crisi della zona euro, e già lì abbiamo effettuato un significativo aumento di capitale. Abbiamo migliorato costantemente il nostro rapporto costi-ricavi, ora siamo al 50%. Abbiamo migliorato il profilo di rischio del gruppo riducendo la nostra esposizione ai titoli di Stato italiani della metà, da 100 a 50 miliardi di euro. Al momento la nostra quota è giusta ma se la situazione dovesse cambiare, la modificheremo ancora. Non usciremo mai del tutto”.
Intesa Sanpaolo: le previsioni di Prometeia sui bilanci bancari
Il rapporto di previsione sui bilanci bancari a cura della società Prometeia offre uno sguardo interessante sui possibili sviluppi del settore del credito italiano.
Nel report si legge che
“i tempi effettivi di attuazione dei programmi di cessione di sofferenza ipotizzati in questo Rapporto inseriscono un forte elemento di incertezza nella distribuzione temporale delle perdite di cessione e quindi sulla formazione degli utili del settore”.
Prometeia: previsioni su utili, Npl e margini interesse
Secondo Prometeia gli utili del settore
“resteranno contenuti nel 2016 e si rafforzeranno gradualmente nel triennio successivo (31 miliardi di euro cumulati nel 2017-2019), grazie ancora alle commissioni nette, alle azioni di controllo dei costi e soprattutto alla progressiva riduzione delle rettifiche su crediti dai livelli eccezionali degli ultimi anni, per il minore flusso di crediti deteriorati che si accompagna a condizioni finanziarie migliori di famiglie e imprese”.
Sul fronte dei Non performing loans
“sembra ormai più urgente la riduzione dei crediti deteriorati, anche in considerazione delle linee guida dell’SSM che richiedono alle banche la definizione di specifici piani da mettere in atto in un orizzonte temporale definito”.
All’interno di questo scenario
“incorporiamo quindi un piano di cessione di sofferenze lorde per circa 100 miliardi di euro entro il 2019”.
I margini di interesse, invece, sono destinati a salire solo a partire dal 2018.
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