Auto elettriche: cresce la concorrenza, a rischio il dominio di Tesla?

Pierandrea Ferrari

21 Gennaio 2021 - 13:47

Vendite record e performance mirabolanti in Borsa: il 2020 è stato un anno d’oro per Tesla. Ma ora, secondo gli analisti, la concorrenza sempre più serrata potrebbe indebolire il business dell’azienda green. E gli investimenti sul titolo di Musk non sono più sicuri.

Auto elettriche: cresce la concorrenza, a rischio il dominio di Tesla?

La concorrenza crescente nel mercato delle auto elettriche potrebbe portare ad un progressivo indebolimento del business di Tesla, la creatura green di Elon Musk che ha sinora beneficiato della sua posizione di “first mover” nell’ambito delle nuove soluzioni di mobilità sostenibile.

Lo scenario, tracciato da alcuni analisti, riprende di fatto alcune perplessità che da tempo aleggiano sulla società californiana: sul versante mercati, il p/e ratio (rapporto prezzo-utili) del titolo è infatti ben oltre la soglia di guardia, mentre la geografia del comparto elettrico dell’automotive vede ora in crescita le ambizioni dei produttori cinesi.

D’altra parte, l’entusiasmo degli investitori – che ha portato il titolo Tesla nell’S&P 500, l’indice di Standard&Poor’s riservato alle prime cinquecento aziende USA in termini di capitalizzazione di mercato – non è stato sin qui del tutto ingiustificato: nonostante una valutazione fuori dai binari, il volume delle vendite, oltre quota 500.000, è segno della salute ritrovata della società di Musk, dopo gli anni difficili che avevano portato il fondatore e CEO di Tesla a valutare un passaggio di mano. Ma la corsa, ora, potrebbe subire una battuta d’arresto.

La concorrenza in crescita minaccia Tesla

Una cosa è certa: buona parte del consenso raccolto sin qui da Tesla si basa sul dominio dell’azienda nel ramo delle tecnologie necessarie per produrre le batterie. In tal senso, il pollice verde dell’agenda del Partito Democratico, unitamente all’intenzione di Joe Biden di contendersi la leadership del segmento elettrico dell’automotive con la Cina, dovrebbe offrire alla creatura di Elon Musk del terreno fertile per continuare nei suoi progetti di espansione.

Tuttavia, nel settore delle batterie – fondamentali per alimentare le vetture elettriche – la concorrenza inizia a farsi agguerrita: secondo Wolfe Research, le new-entry hanno raccolto negli ultimi due anni 36 miliardi di dollari, e OEM – Original Equipment Manufacturer – ha speso 50 miliardi di dollari per la ricerca e lo sviluppo nel campo delle nuove tecnologie per la mobilità sostenibile.

In aggiunta, diversi Governi stanno ormai puntando sul ramo elettrico dell’automotive, una sorta di terreno di conquista fondamentale per raggiungere – come nel caso dell’UE – gli ambiziosi obiettivi di neutralità rispetto al clima.

Ora, potrebbe essere proprio Tesla a pagare il conto: le vendite rischiano di subire il contraccolpo della crescente concorrenza – in prima fila Nio, il principale competitor cinese – e l’alta valutazione del titolo, che non rispecchia fedelmente i fondamentali economici dell’azienda, potrebbe scoraggiare gli investitori, come evidenziato da un recente survey di Deutsche Bank.

Tesla ancora in rialzo sui mercati: +30% in un mese

Ma se il futuro è nebuloso, il presente offre ancora spunti di ottimismo: le azioni Tesla, che al momento della scrittura vengono scambiate a 850 dollari, hanno chiuso in rialzo del 30% nell’ultimo mese, continuando a seguire la scia favorevole del 2020.

Un risultato ragguardevole, se pensiamo che nel pieno della prima ondata – era il 18 marzo, nella settimana del sell-off che tramortì i mercati – le azioni Tesla crollarono a quota 72 dollari, per una variazione percentuale positiva – da allora a oggi – del 1081%.

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