Arabia Saudita, droni contro impianto petrolifero Aramco

Mario D’Angelo

07/03/2021

Nuovo attacco rivendicato dagli Houthi contro un impianto Saudi Aramco. Per il regime sono assalto alla «sicurezza energetica globale».

Arabia Saudita, droni contro impianto petrolifero Aramco

Un impianto petrolifero Saudi Aramco, la più grande compagnia petrolifera al mondo, è stato preso di mira questa mattina da un missile balistico. L’attacco, rivendicato dai ribelli yemeniti Houthi, è stati definito “un assalto fallito alla sicurezza energetica globale”. Nel settembre del 2019, un simile attentato contro un bersaglio non troppo lontano dall’area interessata dagli attacchi di domenica aveva portato alla chiusura del 50% della produzione saudita.

Pochi giorni fa si è tenuta una riunione dell’OPEC+, in cui si è deciso di mantenere inalterata la produzione di barili.

Attacco contro impianto Saudi Aramco

Una delle aree di serbatoi di petrolio al porto di Ras Tanura nella regione orientale, uno dei più grandi porti petroliferi al mondo, è stata attaccata questa mattina da un drone, proveniente dal mare”, ha fatto sapere il Ministero dell’Energia di Riyadh.

Il drone è stato intercettato e distrutto prima che potesse raggiungere il suo obiettivo.

Schegge del missile sono “cadute vicino alla zona residenziale della compagnia Dhahran”, dove vivono migliaia di dipendenti della compagnia. Non ci sono stati danni a cose o persone.

“Questi atti di sabotaggio non cercano di colpire solo il regno dell’Arabia Saudita, ma anche la sicurezza e la stabilità delle scorte energetiche del mondo e, quindi, l’economia globale”, ha detto un portavoce del Ministero.

Gli Houthi, rivendicando l’attacco, hanno fatto anche sapere di aver attaccato anche obiettivi militari nelle città saudite di Asir, Dammam e Jazan, I ribelli yemeniti sono in battaglia da sei anni contro una coalizione guidata dal regime saudita.

La coalizione ha detto a sua volta di aver intercettato 12 droni armati diretti verso non meglio specificati “obiettivi civili”. L’Iran è stato spesso accusato di aver fornito sostegno ai ribelli.

Sembra non avere avuto successo, almeno per il momento, il tentativo di mediazione del presidente USA Joe Biden, che giorni fa ha rimosso gli Houthi dalla lista delle organizzazioni terroristiche, in modo da permettere l’invio di aiuti umanitari.

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