Riordino delle carriere Forze Armate e di Polizia: aumento di stipendio per chi non avanza di grado

Simone Micocci

03/05/2017

03/05/2017 - 11:15

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Forze Armate, con il riordino verranno alzati i parametri stipendiali. Ecco perché anche chi non avanzerà di grado riceverà uno stipendio ben più alto di quello percepito oggi.

Riordino delle carriere Forze Armate e di Polizia: aumento di stipendio per chi non avanza di grado

Riordino delle carriere Forze Armate e di Polizia: mentre si attende il parere non vincolante delle commissioni e la firma definitiva sul decreto da parte del Consiglio dei Ministri, continuano le analisi e gli approfondimenti sull’intervento che rivoluzionerà la carriera militare.

Nelle scorse settimane vi abbiamo parlato dei vantaggi economici legati al riordino: bonus 80 euro strutturale in busta paga, scatti di carriera più rapidi, bonus una tantum per i più anziani di tutti i ruoli.

L’aspetto che però non è ancora chiaro a tutti, e sul quale ci soffermeremo di seguito, riguarda i vantaggi economici per coloro che non avanzeranno subito di grado nella fase transitoria.

Questi, nonostante non beneficeranno degli scatti stipendiali derivanti dall’avanzamento di carriera, riceveranno comunque un notevole incremento economico. Tant’è che con il riordino si preannuncia un aumento che renderà l’importo dello stipendio pari a quello percepito oggi dalla qualifica superiore.

A sostegno di questa tesi ci sono le argomentazioni del sindacato SAPPE della Polizia Penitenziaria, tra i più attivi nel trattare delle novità del riordino delle carriere. Questo, ha pubblicato un’analisi delle tabella sugli incrementi stipendiali allegata al testo del decreto sul riordino, mettendo in risalto tutti i benefici economici previsti per il personale delle Forze Armate e di Polizia.

Riordino delle carriere: stesso grado, ma stipendio più alto per le Forze Armate

Ad eccezione dei dirigenti, tutto il personale delle Forze Armate, compresi quelli che non avanzeranno immediatamente di grado, beneficeranno di un aumento di stipendio una volta che il riordino entrerà in vigore.

Come possiamo vedere nella tabella sugli incrementi stipendiali, che potete consultare di seguito, il parametro attuale verrà alzato notevolmente. Ad esempio, oggi per gli agenti il parametro è 101,25 e con il riordino verrà alzato a 105,25.

Un parametro persino più alto di quello utilizzato attualmente per gli agenti scelti, grado immediatamente superiore a quello di agente.

Lo stesso vale per tutti gli altri ruoli della Polizia di Stato e delle altre Forze Armate, che godranno dei benefici derivanti dall’innalzamento del parametro stipendiale fin dal primo momento. Ricordiamo infatti che ogni parametro vale circa 170 euro l’anno.

Di conseguenza per chi avanzerà immediatamente di ruolo una volta che il riordino entrerà in vigore l’aumento di stipendio sarà ancora maggiore. Questi, infatti, riceveranno uno stipendio quasi equivalente a quello percepito oggi da chi ha due gradi un più.

Prendiamo come esempio gli Assistenti che con la detrazione di un anno garantita dalla riforma diventeranno automaticamente Assistenti Capo. Questi, per effetto della riparametrazione prevista dal riordino, avranno uno stipendio calcolato su un parametro pari a 116,50 (superiore a quello degli attuali sovrintendenti) a differenza dei 108 di oggi.

Riordino delle carriere: i vantaggi per pensioni e TFR

La riparametrazione prevista dal riordino non avrà effetti positivi solamente sull’importo netto dello stipendio. Infatti, a differenza di quanto succede oggi per il bonus 80 euro (che fa parte del salario accessorio), l’aumento di stipendio avrà effetti anche sull’importo del TFR e sul futuro assegno pensionistico.

Senza dimenticare che grazie alla riforma i tempi per la promozione al grado superiore sono stati ridotti e di conseguenza per i dipendenti delle Forze Armate ci saranno maggiori possibilità di raggiungere il grado apicale del ruolo, con i vantaggi sullo stipendio che ne derivano.

Ecco perché secondo il SAPPE non c’è alcun motivo per criticare il riordino visto che lo stesso Consiglio di Stato, che nei giorni scorsi ha espresso parere positivo sul testo, ha messo in luce la genuinità del provvedimento.

Naturalmente c’è ancora spazio per un miglioramento del testo e probabilmente questo avverrà una volta che il Consiglio dei Ministri riceverà il parere delle commissioni parlamentari con tutte le proposte di modifica. Fino ad allora, non c’è motivo per polemizzare sul riordino e trarre delle conclusioni affrettate, ne vale il futuro del personale delle Forze Armate.

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