Cedolare secca 10% affitti brevi dal 2017: requisiti e risparmio

Anna Maria D’Andrea

20 Febbraio 2017 - 20:45

condividi

Cedolare secca 10% anche per affitti brevi. L’Agenzia delle Entrate chiarisce che l’aliquota sostitutiva agevolata si applica dal 2017 anche alle locazioni transitorie. Ecco le novità.

Cedolare secca 10% affitti brevi dal 2017: requisiti e risparmio

Cedolare secca 10% affitti brevi dal 2017. A chiarire che è possibile applicare l’imposta sostitutiva anche ai contratti transitori è stata l’Agenzia delle Entrate durante Telefisco 2017.

La possibilità di applicare cedolare secca 10% si estende anche agli affitti brevi, ovvero i contratti transitori di durata tra 1 e 18 mesi e immaginiamo che, a partire dal 2017, saranno in molti i proprietari di immobili in affitto ad usufruire della possibilità di beneficiare dell’aliquota applicata ai contratti a canone concordato, potendo contare in un risparmio sicuro.

In realtà, per Confedilizia, è da sempre stato possibile applicare la cedolare secca al 10% anche agli affitti brevi; inoltre, essendo la conferma dell’Agenzia delle Entrate di natura interpretativa, sarebbe possibile recuperare con dichiarazione integrativa a favore la differenza tra quanto versato per affitti con aliquota al 21% e quanto previsto, invece, ad oggi.

Ovviamente si attendono ancora chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate: se così fosse sarebbero in migliaia a presentare richiesta di rimborso di quanto versato in eccesso rispetto a quanto, invece, applicato con cedolare secca aliquota 10%.

In attesa di ulteriori chiarimenti, cerchiamo di definire, alla luce delle ultime novità, in quali casi è possibile applicare cedolare secca 10% su contratti d’affitto breve a canone concordato e quali sono i requisiti per beneficiare della riduzione dell’aliquota fiscale.

Cedolare secca 10% affitti brevi dal 2017. Requisiti e risparmio

Con la conferma che anche per i contratti brevi o transitori è possibile applicare la cedolare secca al 10% saranno in molti a beneficiare della novità comunicata dall’Agenzia delle Entrate durante Telefisco 2017.

La cedolare secca 10% prevede infatti una reale possibilità di risparmio, poiché l’imposta si sostituisce alla tassazione ad aliquota variabile Irpef, addizionali, imposta di registro e imposta di bollo. La cedolare secca 10% è applicabile però soltanto nel caso di contratti a canone concordato, ovvero non soggetto a rivalutazioni Istat e fisso per tutta la durata del contratto di affitto.

Dal 2017 è confermata la possibilità, peraltro già applicata da Confedilizia, di beneficiare della cedolare secca 10% anche per contratti di natura transitoria, ovvero gli affitti brevi disciplinati dalla legge n. 431 del 1998.

I contratti di locazione a uso transitorio per i quali sarà possibile applicare l’imposta sostitutiva al 10% sono i contratti di locazione abitativa utilizzati per esigente temporanee e non turistiche, dalla durata tra l’1 e i 18 mesi, per immobili situati in capoluoghi di provincia e nelle aree metropolitane, dove le parti non possono applicare il canone di mercato.

In sostanza, la cedolare secca 10% per affitti brevi si applicherà, nel 2017, in più di 120 mila centri e, solo per citare quelle a più alta densità abitativa, a beneficiarne saranno i proprietari di immobili dati in affitto nei Comuni di aree metropolitane come Roma, Milano, Bologna, Torino, Firenze.

Parallelamente all’applicazione della cedolare secca 10%, anche negli immobili oggetto di affitti previ si estende la possibilità di beneficiare della riduzione del 25% Imu e Tasi introdotta con la Legge di Stabilità 2016.

Cedolare secca 10% affitti brevi dal 2017. Il risparmio stimato

Quanto si risparmia con la cedolare secca? Sebbene abbiamo sempre sostenuto che nel caso di cedolare secca 21% è bene farsi assistere da un consulente fiscale per quantificare l’importo del risparmio, è certo che la tassazione sostitutiva al 10% è un risparmio assicurato.

Se, per un contratto d’affitto breve a canone concordato fissato in 600 euro, dalla durata di 8 mesi, con la cedolare secca al 21% si pagherebbe 1.008 € di imposta, lo stesso canone, con cedolare secca al 10% comporterebbe un carico fiscale di 480 €, con un risparmio di 520 €.

Un risparmio notevole al quale, con la possibilità di beneficiare della cedolare secca 10% per tutto il 2017, potranno attingere i proprietari di oltre 207 mila immobili affittati, secondo i dati Omi, con contratto transitorio.

Leggi anche -> Affitto: canone concordato con cedolare secca al 10%. Come funziona?

Iscriviti a Money.it