Wall street: i tre indici principali ai massimi del 1999, allarme sopravvalutazione

Flavia Provenzani

12 Agosto 2016 - 09:50

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S&P 500, Dow Jones e Nasdaq chiudono la sessione di giovedì ai massimi del 1999. Ecco cosa spinge il rialzo degli indici principali di Wall Street.

Wall street: i tre indici principali ai massimi del 1999, allarme sopravvalutazione

Tutti e tre gli indici principali di Wall Street hanno chiuso la sessione di giovedì a massimi record del 1999, sulla spinta del rimbalzo del prezzo del petrolio e l’ottimo risultato dell trimestrali dei grandi magazzini statunitensi Macy’s e Kohl’s che hanno sollevato il sentiment degli investitori.

Era dal 31 dicembre 1999 che gli indici S&P 500, Dow Jones e Nasdaq non chiudevano a livelli così alti nello stesso giorno.

Wall Street ai massimi del 1999: ecco perché

Il prezzo del petrolio è salito di circa il 5% sui commenti del ministro saudita dell’energia circa un possibile accordo per la stabilizzazione dei prezzi e sul report dell’AIE che prevede un riequilibrio nel mercato del petrolio sa qui a pochi mesi.

Lo S&P energy è salito velocemente dell’1.3 per cento, il migliore tra i 10 settori compresi nell’indice principale, grazie soprattutto al rally del titolo Chevron (+1.26 per cento).

Il titolo Macy’s ha registrato una variazione in positivo del 17,09 per cento, la giornata migliore in borsa negli ultimi otto anni, dopo la pubblicazione della trimestrale in cui riportava un calo più contenuto del previsto delle vendite.
Giornata positiva anche per Kohl’s, che sale del 16.17 per cento sulla trimestrale oltre le attese.

Anche i dati macroeconomici incoraggianti hanno aiutato Wall Street a raggiungere i massimi del 1999 nella sessione di giovedì: le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono scese da 269.000 a 266.000 unità.

Wall Street: è allarme sopravvalutazione

Il rally di Wall Street inaugurato alla fine di giugno ha spinto l’indice S&P 500 in rialzo del 7.0 per cento nel 2016, sostenuto dalle trimestrali oltre le attese e i bassi tassi di interesse , ma alcuni investitori sono molto preoccupati per la sopravvalutazione in corso sul mercato azionario americano.

Superando il record precedente segnato lo scorso venerdì, l’indice S&P 500 è prezzato circa 17 volte gli utili attesi, contro una media negli ultimi 10 anni di 14 volte gli utili attesi, secondo i dati Thomson Reuters.

"Sono un po’ sorpreso di veder colpire di nuovo dei livelli record",

ha dichiarato Randy Frederick, direttore del comparto trading e derivati presso la statunitense Charles Schwab.

"Siamo a livelli molto alti e potremmo seguire un movimento laterale per un po’".

Il Nasdaq ce la fa

Il Dow Jones ha segnato un rialzo dello 0.64 per cento a 18.613,52 punti, mentre lo S&P 500 ha chiuso a + 0.47 per cento a 2.185,79. Il Nasdaq è salito dello 0.46 per cento a quota 5.228,40 punti.

Negli ultimi hanno siamo stati abituati a vedere il Dow e lo S&P 500 raggiungere dei livelli record in tandem, mentre il Nasdaq negli ultimi 15 anni non è riuscito a colpire un nuovo massimo prima del 2015. Tuttavia, venerdì scorso il Nasdaq ha superato il suo record del 2015.

Intanto a Wall Street i volumi diminuiscono: circa 5,98 milioni di azioni scambiate giovedì, rispetto alla media di 6,43 milioni nelle ultime 20 sessioni.

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