TFA o PAS: come cambiano criteri di abilitazione dopo il Concorso 2016?

Chiara Ridolfi

14/07/2016

14/07/2016 - 11:18

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Le percentuali di docenti bocciati alle prove del Concorso scuola 2016 sono molto alte e in molti si stanno chiedendo se non sia meglio cambiare i criteri per l’abilitazione. Vediamo insieme cosa potrebbe succedere.

TFA o PAS: come cambiano criteri di abilitazione dopo il Concorso 2016?

Il TFA sembra ormai chiaro che non ha portato benefici ai professori, date l’alto tasso di bocciature del Concorso scuola 2016. Per questo si pensa che la soluzione al momento potrebbe essere quella di riattivare i PAS.
In alcune regioni i docenti bocciati sono stati oltre il 50% e addirittura alcuni posti rimarranno vacanti, dal momento che i concorrenti non hanno raggiunto la soglia di punteggio minimo.

Il Governo, costatando la situazione attuale, sta pensando di cambiare i criteri per l’abilitazione. Il TFA, per il terzo ciclo, si è detto che sarebbe stato bandito a luglio 2016, ma al momento ancora non sappiamo nulla del bando. Il TFA per il terzo ciclo sembrava ormai una realtà e alcune indiscrezioni si sono avute anche sui criteri d’accesso, ma a metà luglio ancora non si hanno notizie ufficiali delle prove o delle preselzioni.

Mentre i colleghi abilitati, che non hanno superato le prove del concorso docenti, si chiedono in che modo potranno insegnare, coloro che non hanno potuto partecipare al II ciclo di TFA, cercano di capire in che modo potranno abilitarsi all’insegnamento.

Si è parlato spesso di abolire il TFA e di tornare alle lauree abilitanti, ma per il momento non sembra essere stata stabilita una strada precisa. Le direttive del Ministero dell’Istruzione al momento non sono al momento chiare e il terzo ciclo di TFA sembra sempre più incerto. I percorsi abilitanti sostitutivi (PAS) potrebbero essere una buona soluzione, in modo da dare la possibilità a più insegnanti di accedere alla professione.

Quali saranno i nuovi criteri per l’abilitazione? Si dovranno sostenere le prove del III ciclo del TFA oppure sarà possibile accedere aI PAS? Quali insegnanti saranno ammessi aI PAS? Vediamo tutte le proposte del Governo per le nuove abilitazioni.

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TFA o PAS: qual è il futuro degli insegnanti

Mentre è ancora in pieno svolgimento l’orale del Concorso Scuola 2016, si comincia a parlare dei nuovi criteri per l’abilitazione. Gli alti tassi di bocciatura hanno infatti impensierito il Ministero dell’Istruzione, che riflette sulla reale utilità di questo percorso di specializzazione.
Il Ministero, sebbene abbia già deciso che il III ciclo di TFA sarà a numero chiuso, non ha ancora stabilito una data precisa per l’uscita del bando. Per il III ciclo di TFA sono stati decisi solo alcuni criteri, come le classi di concorso e le possibilità di accesso, ma non si esclude che potrebbero essere percorse le due strade insieme.

Il TFA infatti ha un grande limite: i posti banditi sono pochi. Gli insegnanti che fanno richiesta per accedere all’abilitazione sono un numero esponenzialmente maggiore di quelli che poi riescono ad entrare nel percorso di formazione. Quelli che non riescono ad accedere alle prove devono continuare ad attendere e sperare in un nuovo bando di concorso per l’anno successivo.

La richiesta di insegnanti di ruolo, che ogni anno si ha dal settore scuola, non riesce però ad essere colmata con i soli insegnanti abilitati e spesso le sostituzioni vengono svolte da semplici laureati. Per tali ragioni il Governo dovrebbe pensare di riaprire il Percorso Abilitante Speciale (PAS), fermo ormai dal 5 settembre 2013. Al momento però la risposta è negativa: solo con il TFA sarà possibile abilitarsi all’insegnamento.

Chi ha già maturato anni di servizio richiede però di poter accedere ad un percorso di PAS, in modo da non correre rischi con il numero chiuso del TFA. L’Associazione Nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori invece propone che tutti i docenti siano ammessi al III ciclo di TFA e non siano posti dei limiti numerici.

Il TFA nel frattempo non sembra procedere, per il momento c’è solo la notizia dei posti che verranno banditi entro il mese di luglio, ma nessun dettaglio sulle date delle selezioni e le prove.
La tipologia studiata dal Governo per l’abilitazione è di per se stessa complessa, dal momento che prevede: una preselezione, una prova scritta e infine una prova orale. Inoltre il meccanismo non sembra dare risultati dal momento che i bocciati al Concorso scuola sono hanno partecipato al II ciclo di TFA, ma senza averne dei grandi giovamenti nella preparazione.

Se a queste problematiche ci si aggiunge anche il tempo per bandire il concorso, svolgere le prove e il percorso formativo, i tempi diventano lunghissimi. Per tale ragione la modalità di abilitazione attuale non riesce ad essere apprezzata da nessun candidato. Inoltre l’uscita del bando slitta di mese in mese e non si riesce a vedere la fine del tunnel.

TFA o PAS: cosa ne pensa il Ministero?

Il Ministero dell’Istruzione al momento non sembra gradire la proposta di riaprire i Percorsi Abilitanti Speciali, dal momento che premiano solo l’esperienza dell’insegnante. Le decisioni del Ministero dell’Istruzione puntano invece a mandare in pensione l’anzianità di servizio e a preferire solo la formazione del docenti e i titoli che esso possiede.
Il Governo si è da sempre dimostrato restio a favorire l’esperienza degli insegnanti, preferendo puntare sulla sola preparazione.

La diatriba, qualche mese fa, era arrivata anche sulla bacheca Facebook dell’ispettore Bruschi, che alla domanda della riattivazione di un PAS rispondeva con queste parole:

Sapete come la penso. Per me, abilitare sulla base del servizio è il contrario di quanto si deve fare per avere una scuola di qualità.

Nel frattempo l’Associazione Nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori non si arrende e ha iniziato una raccolta firme per aprire a tutti il III ciclo di TFA. Il numero chiuso infatti andrebbe contro la legge 107/2015, che prevede l’obbligo per gli insegnanti di abilitarsi prima di poter accedere all’insegnamento.
Inserendo il numero chiuso si priverebbero i docenti del diritto di partecipare ai futuri concorsi, per i quali l’abilitazione è un requisito indispensabile.

Per il momento la questione è ancora aperta, dal momento che il III ciclo di TFA non è ancora stato bandito e si devono accertare bene le cause che hanno portato ad un così alto tasso di fallimenti. Al momento le commissioni continuano a lavorare e lo faranno anche per il mese di agosto, quindi si dovrà attendere settembre per avere un quadro chiaro della situazione.

Al momento tra i motivi del fallimento si pensa alle tempistiche. Il TFA prevede l’apprendimento in tempi record e forse le condizioni che vengono poste non sono le migliori per la formazione del docente, che invece arriva impreparato al concorso per ottenere il posto a scuola.

Al momento però non ci si può sbilanciare troppo, dato che anche i quesiti, il modo in cui sono stati posti o il tempo dato per svolgere le prove potrebbero aver influito negativamente. Il colpevole di un così vasto fallimento lo scopriremo solo a concorso concluso e si spera che per allora il Ministero abbia proposto una soluzione per l’abilitazione dei docenti.

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