Fed rialza i tassi USA: effetti e conseguenze per Italia e Europa

Flavia Provenzani

15 Dicembre 2016 - 09:28

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Cosa significa il rialzo dei tassi di interesse degli Stati Uniti per l’Italia e l’Europa? Effetti e conseguenze per l’economia del nostro Paese.

Fed rialza i tassi USA: effetti e conseguenze per Italia e Europa

Cosa significa il rialzo dei tassi della Fed per l’Italia e l’Europa? Quali effetti aspettarsi da dei tassi di interesse più alti negli Stati Uniti per il Vecchio Continente?

Il rialzo dei tassi negli Stati Uniti è una buona notizia per l’export italiano ma spaventano i piani di Trump.

La Fed ha aumentato i tassi di un quarto di punto percentuale, come previsto dai mercati, e segnala altri tre ritocchi al rialzo nel corso del 2017.
Solitamente, quando una banca centrale rialza i tassi di interesse, la valuta di riferimento si apprezza con l’aumento dei flussi di capitale data la promessa di rendimenti migliori.

Questo alimenta il rialzo del dollaro USA contro l’euro, rendendo le esportazioni dall’Italia e dall’Europa in generale più competitive.

Fed aumenta tassi USA: cosa significa per l’Italia e l’Europa?

Il dollaro più forte può poi aumentare il potere d’acquisto degli investimenti diretti esteri provenienti dagli USA, un pilastro importante per la macchina economica italiana ed europea.

L’intenzione della Fed di aumentare ancora i tassi riflette la fiducia della banca centrale nella salute dell’economia degli Stati Uniti - in ultima analisi, una buona cosa per l’Italia e per tutti quei Paesi europei con rapporti con le multinazionali americane.

L’incognita Trump sui tassi USA più alti

Il grande elefante nella stanza in questo contesto è, naturalmente, Donald Trump e ciò che significa la sua elezione per la politica economica degli Stati Uniti.
I suoi piani di spesa infrastrutturale potrebbero temporaneamente aumentare la crescita e l’inflazione degli Stati Uniti, ma anche aumentare il deficit di bilancio e far lievitare il costo del denaro, danneggiando potenzialmente la crescita economica. Questo potrebbe, sempre a livello potenziale, costringere la Fed a fare retromarcia sui tassi di interesse.

Il candidato repubblicano ha fatto molte promesse durante la campagna, molte delle quali rischiano di non vedere mai la luce del giorno. Tuttavia, il magnate repubblicano ha puntato molto sulla necessità di ridurre le imposte sulle società degli Stati Uniti e invertire contro la delocalizzazione dei profitti multinazionali, provvedimenti che potrebbero influenzare negativamente alcuni paesi dell’Europa, soprattutto l’Irlanda - noto “paradiso fiscale” per le società americane.

Fed aumenta i tassi: effetti e conseguenze sulla BCE

La scorsa settimana, la BCE ha esteso il suo Quantitative Easing oltre la data di scadenza precedentemente fissata e oltre quanto previsto dagli analisti, ha tagliato l’importo mensile degli acquisti di obbligazioni e ha previsto che l’inflazione della zona euro raggiungerà l’1,7 per cento solo nel 2019.

Le previsioni relativamente dovish e il tono prudente dei politici ha spinto un indebolimento della moneta unica. La BCE potrebbe aver deciso di attendere l’annuncio della Fed prima di annunciare l’arrivo di un tapering più rapido del suo programma.

L’era dei tassi più alti sta tornando: occhio ai mutui a tasso variabile

Nonostante l’incertezza, sembra che il tanto atteso periodo dei tassi di interesse più elevati stia cominciando, però con cautela. Quando finalmente arriva, sarà solo una questione di tempo prima che l’Europa sia costretta a seguire l’esempio.
I tassi di interesse più alti significheranno maggiori oneri finanziari per il governo e per i consumatori, sotto forma di tassi più elevati sui prestiti.
Per i titolari di mutuo a tasso variabile, in particolare, è un elemento a cui guardare in futuro.

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