Rendimenti bund ai minimi: crescono gli spread, i mercati soffrono

Matteo Bienna

7 Aprile 2016 - 15:31

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Rendimento dei bund decennali vicino ai minimi storici: cresce l’incertezza per gli altri paesi europei e i mercati ne pagano le conseguenze.

Rendimenti bund ai minimi: crescono gli spread, i mercati soffrono

Nella giornata di ieri il rendimento dei bund decennali è sceso sotto la soglia dello 0,1%, ovvero nella zona dove era in precedenza stato segnato il suo minimo storico, in una discesa che va avanti già dallo scorso febbraio.

Lo spread con gli altri paesi della Comunità Europea si ritrova così a crescere, aumentando i rischi di questi paesi e provocando un calo nella fiducia dei mercati.

I piani di ripresa economica della BCE sono lontani dagli obiettivi che Mario Draghi si era prefissato, lasciando l’Europa in una situazione ad alto rischio.

Rendimenti dei bund ai minimi, crescono gli spread

Gli economisti di RBC Capital Markets, Cathal Kennedy e Peter Schaffrik, credono che i mercati europei dell’azionario e dell’obbligazionario siano prossimi ad un momento critico, dato da un calo dei rendimenti base e un aumento del fattore rischio.

“Vediamo un incremento generalizzato dei rischi per ogni tipo di asset. Inoltre crediamo che i rendimenti dei bund tedeschi, anche se tornati in prossimità del minimo degli ultimi 10 anni toccato dello scorso anno, potrebbero non vivere un’inversione nel breve termine e dirigersi verso nuovi minimi.”

Per spread, come noto, si intende la differenza tra il rendimento dei bund tedeschi e il rendimento dei titoli di stato di altre nazioni, come ad esempio l’Italia o la Grecia.
Proprio con riferimento a quest’ultima, gli analisti di RBC ritengono che l’aumento dei rendimenti dei titoli di stato greci sia dovuto ad un calo dell’offerta e soprattutto al clima di incertezza che ha avuto seguito dopo il recente botta e risposta tra Grecia e FMI.

Questo martedì il rendimento sui bund decennali, come osservabile dal grafico, è sceso al di sotto dello 0,1%, cosa che non accadeva dallo scorso aprile.

Nel corso della giornata ha poi raggiunto lo 0,081%, avvicinandosi al suo minimo storico. Nella giornata di oggi i rendimenti sono risaliti allo 0,12%, rimanendo però ancora estremamente bassi.

L’incertezza vissuta nei mercati e gli interventi della BCE hanno portato ad un aumento della domanda dei titoli di stato tedeschi, ritenuti un porto sicuro, dando vita ad una situazione paradossale, nella quale il prezzo dei bund sale ma il rendimento sul titolo decennale si avvicina allo 0%.

Le difficoltà della ripresa: destino simile al Giappone

Il calo del rendimento dei bund tedeschi avviene dopo che, nella prima parte di quest’anno, i titoli di stato del Giappone sono giunti a rendimenti negativi, portando gli investitori a pagare di fatto il governo affinché detenesse il loro denaro.

Inoltre i recenti dati sui PMI di diverse nazioni europee, rilasciati questa settimana, hanno portato ad un aumento dello spread, in particolare per quanto riguarda Italia e Francia, come segnale di aumento del fattore rischio nei paesi interessati.

In questo contesto l’operato di Mario Draghi e del suo staff alla BCE non sta riuscendo a mantenere le prospettive che si era proposto.
Nonostante abbiano acquistato debiti sovrani, abbiano aggiunto i titoli societari al loro programma di acquisto titoli e abbiano alimentato i conti di molte banche attraverso prestiti a basso costo, l’obiettivo dell’inflazione al 2% rimane ancora molto lontano.

Peter Chatwell, esperto di strategie sui tassi di interesse alla Mizuho International, mette in parallelo le situazioni appena descritte e afferma:

“Senza una crescita sostenuta, la ripresa dell’economia è in serio pericolo. E senza le prospettive di una ripresa, i debiti dei paesi europei vicini alla Germania potranno essere sostenuti solo con una politica simile a quella del Giappone, che di certo non è quello che si augurano nazioni come Italia, Francia o Grecia.”

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