Quantitative Easing: la BCE studia modifiche. Ecco cosa potrebbe succedere

Antonio Atte

13 Ottobre 2016 - 12:53

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La BCE potrebbe modificare una parte del piano QE (Quantitative Easing), ma la decisione su una possibile proroga potrebbe slittare a dicembre.

Quantitative Easing: la BCE studia modifiche. Ecco cosa potrebbe succedere

La Banca Centrale Europea non ha ancora confermato se rinnoverà o meno il Quantitative Easing, in scadenza il prossimo mese di marzo. Ma l’impressione è che i vertici dell’Eurotower siano orientati a procedere con una revisione del massiccio piano di alleggerimento quantitativo lanciato da Mario Draghi nel 2015.

Stando quanto viene riportato dall’agenzia Reuters, già la prossima settimana, in occasione della riunione di politica monetaria, la BCE potrebbe discutere di cambiamenti tecnici da apportare all’attuale piano di acquisto di asset, in modo da risolvere il problema della scarsità di titoli acquistabili nell’ambito del Quantitative Easing.

Ad ogni modo, la decisione potrebbe slittare a dicembre, quando si deciderà su un’eventuale proroga del piano di Quantitative Easing oltre marzo 2017.

Quantitative Easing: la deroga alla capital key

Tra le ipotesi di compromesso circolate nelle ultime ore ci sarebbe una deroga alla cosiddetta “capital key”, ovvero la regola che impone di acquistare titoli di Stato in proporzione alle dimensioni dell’economia dei singoli Paesi.

Nel caso in cui Francoforte dovesse dare il via libera a questa misura, l’acquisto di titoli tedeschi subirebbe una contrazione e il malcontento della Germania - che ha accusato la BCE di finanziare i Paesi col debito più alto - tornerebbe a montare.

Quantitative Easing: le altre misure allo studio

Un altro provvedimento allo studio dell’Eurotower, riferisce sempre la Reuters, riguarda la possibilità di

“includere negli acquisti importi limitati di titoli con rendimento inferiore al tasso dei depositi, attualmente fuori dal paniere BCE, e l’innalzamento del limite acquistabile della singola emissione”.

Sul tavolo anche l’ipotesi di portare la quota di titoli acquistabili per singolo Paese dal 33% al 50%.

Fed: verbali confermano intenzione di alzare presto i tassi

Gli investitori attendono di conoscere anche le mosse della Federal Reserve. La Banca Centrale statunitense da tempo ha annunciato il rialzo dei tassi e dai verbali del vertice di settembre diffusi ieri è emerso che alcuni esponenti del FOMC si sono espressi a favore di un rialzo dei tassi in tempi relativamente brevi.

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