Fusione Bpm-Banco Popolare: Moody’s alza rating. Cosa cambierà e come sarà il gruppo?

C. G.

21/10/2016

21/10/2016 - 10:15

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La fusione Bpm-Banco Popolare è stata approvata anche da Moody’s. Come sarà il nuovo gruppo e cosa cambierà dopo l’approvata fusione da parte delle assemblee degli azionisti?

Fusione Bpm-Banco Popolare: Moody’s alza rating. Cosa cambierà e come sarà il gruppo?

Fusione Bpm-Banco Popolare: cosa cambia - La fusione tra Bpm e Banco Popolare è stata finalmente approvata e anche Moody’s ha detto la sua. Che cosa accadrà ora e cosa cambierà per i clienti?

Le assemblee degli azionisti delle due società si sono riunite nella giornata di sabato 15 ottobre e hanno sancito la tanto agognata fusione tra Bpm e Banco Popolare, una fusione che darà vita al terzo polo bancario in Italia. Già prima delle assemblee Moody’s si era espressa circa la fusione tra Bpm e Banco popolare e aveva definito l’operazione come positiva.

La fusione tra Bpm e Banco Popolare è stata approvata con il 99,5% dei voti da parte dell’istituto veronese e con il 71,79% dei voti da parte dell’istituto milanese, mentre oggi ha anche incontrato il favore di Moody’s. Cosa cambia adesso?

La fusione tra Bpm e Banco Popolare, che ha messo in agitazione le azioni di entrambi gli istituti nelle ultime settimane, è stata dunque approvata dalle assemblee dei soci che in tal modo permetteranno la nascita del terzo gruppo bancario d’Italia dopo Unicredit e Intesa Sanpaolo. Oggi è arrivata anche l’approvazione di Moody’s che ha alzato il rating dei due istituti.

In seguito all’approvata fusione tra Bpm e Banco Popolare, e dunque in seguito alla nascita di tale terzo polo bancario, gli azionisti di Banco Popolare rappresenteranno il 54,6% del capitale e quelli di Bpm il 45,4%.

Ma cosa accadrà ora che la fusione tra Bpm e Banco Popolare è stata approvata e ora che Moody’s ha alzato i rating degli istituti? Cosa cambierà per gli italiani in seguito alla nascita del nuovo gruppo e come sarà il terzo polo bancario nazionale d’Italia?

Fusione Bpm-Banco Popolare: Moody’s alza i rating

La fusione tra Bpm e Banco Popolare ha ottenuto anche l’ok da parte di Moody’s, dato che l’agenzia ha innalzato i rating di entrambi gli istituti di credito.

Per quanto riguarda Bpm, Moody’s ha innalzato il rating sui depositi a lungo termine da Ba2 a a Ba1 e il baseline credit assessment da B2 a B1. L’outlook è stabile. I rating di breve termine di Bpm sono stati poi confermati da Moody’s a not-prime. La fusione tra Bpm e Banco Popolare pare dunque aver incontrato il favore dell’agenzia di rating.

Per quanto riguarda Banco Popolare Moody’s ha poi alzato il rating di lungo termine sui depositi da Ba2 a Ba1 con outlook stabile, il rating di lungo termine sul debito senior da Ba3 a Ba2 con outlook negativo e il rating baseline credit assessment da B2 a B1. Ma cosa cambia ora che la fusione tra Bpm e Banco Popolare è stata approvata?

Fusione Bpm-Banco Popolare: ok di Moody’s. Come sarà il nuovo gruppo

Il nuovo polo bancario d’Italia che sorgerà grazie all’approvata fusione tra Bpm e Banco Popolare prenderà innanzitutto il nome di Banco-Bpm Spa e vanterà una quota di mercato dell’8,2%.

L’approvata fusione tra Bpm e Banco Popolare, sulla quale anche Moody’s ha dato parere positivo, permetterà di servire circa 4 milioni di clienti soprattutto nel Centro-Nord d’Italia, dato che i 2.467 sportelli di Banco-Bpm saranno concentrati in particolar modo in Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto.

ll consiglio di amministrazione di Banco-Bpm Spa avrà a Milano la sua sede legale e a Verona la sua sede amministrativa. Il nascituro cda, secondo quanto sancito in sede di approvazione della fusione tra Bpm e Banco Popolare, sarà composto da 19 membri. Giuseppe Castagna sarà amministratore delegato, Carlo Fratta Pasini sarà presidente, Francesco Saviotti sarà presidente del comitato esecutivo e Maurizio Faraoni sarà direttore generale. Ecco come sarà il nuovo polo approvato con la fusione tra Bpm e Banco Popolare.

Fusione Bpm-Banco Popolare: l’obiettivo dell’operazione

La fusione tra Bpm e Banco Popolare ha diversi obiettivi tra cui il conseguimento di 1,1 miliardi di utili al 2019, la crescita della redditività dal 5,5% al 9% e anche il passaggio del Cet1 dal 12,3% al 12,9%. Nella fusione tra Bpm e Banco Popolare rientra poi ovviamente anche la riduzione dei crediti deteriorati dei due istituti che dovrebbero scendere, secondo gli obiettivi prefissati dai vertici delle due società, da 31,5 miliardi a 23,9 miliardi.

Fusione Bpm-Banco Popolare: ok di Moody’s. Cosa cambia per i dipendenti?

Che cosa cambia per i dipendenti dei due istituti ora che il terzo polo bancario si appresta a nascere? L’approvata fusione tra Bpm e Banco Popolare causerà l’uscita di 1.800 dipendenti anche se tale uscita sarà solo ed esclusivamente volontaria. La fusione tra Bpm e Banco Popolare porterà poi alla chiusura di 335 filiali, il tutto per permettere di raggiungere sinergie a regime di 460 milioni di euro.

Bpm-Banco Popolare: le reazioni alla fusione oltre a Moody’s

“È stata una giornata particolarmente bella per tutti noi. Vedere oltre 10mila soci in assemblea non capita tutti i giorni ed è bello che un’operazione così importante sia stata fortemente voluta da tutti i colleghi del gruppo. Sono molto contento della partecipazione e dell’esito”,

ha affermato Castagna sulla fusione tra Bpm e Banco Popolare.

“Il sogno si sta oggi realizzando e con il nostro voto mi auguro favorevole potrà prendere forma il Banco-Bpm che ha tutte le carte in regola per assumere in futuro un ruolo di leader”,

ha sancito invece Saviotti relativamente alla fusione tra Bpm e Banco Popolare.

“Siamo stati i primi a prospettare un’ipotesi nuova del diritto commerciale, ossia di trasformazione e fusione. Visto che il mercato ce lo consentiva perché fino al 2015 il nostro titolo è salito tantissimo, fino al 70 per cento di incremento, la nostra scelta è ricaduta sul merger of equals e cioè una fusione tra pari”,

ha poi affermato Mauro Paoloni, vicepresidente viterbese di Banco Popolare.

“Non esistono certezze ma una grande opportunità. I piccoli clienti verranno affiancati da fondazioni bancarie, istituzioni e imprenditori disposti ad investire”,

ha infine affermato il già citato Carlo Fratta Pasini. Anche se nel breve periodo non ci saranno grandissimi risultati economici, secondo alcuni vertici, le aspettative appaiono piuttosto rosee - come ha confermato anche Moody’s innalzando i rating - e la fusione tra Bpm e Banco Popolare potrà anche rappresentare un’alternativa a Banca Intesa.

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