Decreto flussi 2016: al via alla domanda, 30.000 permessi di lavoro per stranieri

Simone Traversa

3 Febbraio 2016 - 13:50

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Il decreto flussi 2016 metterà a disposizione a circa 30.000 stranieri permessi di lavoro e la possibilità di convertire i permessi ottenuti precedentemente: ecco tutte le info.

Decreto flussi 2016: al via alla domanda, 30.000 permessi di lavoro per stranieri

Il decreto flussi 2016 è stato pubblicato ieri martedì 2 febbraio sulla Gazzetta Ufficiale.
Saranno interessati circa 30.000 stranieri non comunitari che, grazie al decreto flussi 2016, avranno la possibilità di convertire i loro permessi di soggiorno in permessi di lavoro stagionale o non stagionale o ottenerne uno.

Il decreto flussi determina la programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello Stato.

Questo comporta la messa a disposizione di permessi per tutti i lavoratori che arrivano da paesi non appartenenti alla Comunità Europea, e dunque fuori dal trattato di Schengen, e che necessitano di risiedere in Italia.

Già da oggi è possibile la compilazione on line delle domande: vediamo però nello specifico quanti sono i permessi a disposizione, come sono ripartite le quote e quali sono le date e istruzioni.

Lavori non stagionali e conversioni: quote

Sono 17.850 gli stranieri non comunitari ammessi in Italia per l’anno 2016 per motivi di lavoro subordinato non stagionale o lavoro autonomo.

Nello specifico le quote saranno ripartite così:

  • 1.000 lavoratori stranieri che abbiano completato programmi di formazione e istruzione nei Paesi d’origine ai sensi dell’art. 23 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286;
  • 100 lavoratori stranieri cittadini delle nazioni che hanno partecipato all’Expo 2015 di Milano;
  • 2.400 lavoratori autonomi appartenenti alle seguenti categorie: imprenditori che svolgono attività di interesse per l’economia italiana che prevede l’impiego di risorse proprie inferiori a 500.000 euro e provenienti da fonti lecite, nonché la creazione di almeno tre nuovi posti di lavoro; liberi professionisti riconducibili a posizioni vigilate oppure non regolamentate ma rappresentative a livello nazionale e comprese negli elenchi curati dalla Pubblica amministrazione; figure societarie, di società non cooperative, espressamente previste dalla normativa vigente in materia di visti d’ingresso; artisti di chiara fama internazionale, o di alta qualificazione professionale, ingaggiati da enti pubblici o privati; cittadini stranieri per la costituzione di imprese «start-up innovative» ai sensi della legge 17 dicembre 2012 n. 221, in presenza dei requisiti previsti dalla stessa legge, a favore dei quali sia riconducibile un rapporto di lavoro di natura autonoma con l’impresa;
  • 100 lavoratori stranieri, per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo, di origine italiana per parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado di linea diretta di ascendenza, residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile.

Le restanti 14.250 quote vengono riservate a coloro che devono convertire in lavoro subordinato il permesso di soggiorno già posseduto per altri motivi.

Nello specifico si possono convertire i permessi di soggiorno per lavoro subordinato:

  • 4.600 permessi di soggiorno per lavoro stagionale;
  • 6.500 permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale;
  • 1.300 permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati a cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell’Unione Europea.

Possono essere convertiti in permessi di soggiorno per lavoro autonomo:

  • 1.500 permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale:
  • 350 permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati a cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell’Unione Europea.

Lavori non stagionali e conversioni: date

A partire da oggi, mercoledì 3 febbraio, è possibile compilare la domanda online collegandosi al sito del Ministero dell’Interno

Per l’invio bisogna invece aspettare una settimana (7 giorni) dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, sarà cioè attivo a partire dal 9 febbraio.

Lavoratori stagionali: quote

Sono invece 13.000 i lavoratori ammessi per lavori stagionali.

La quota complessiva riguarda i lavoratori subordinati stagionali non comunitari di Albania, Algeria, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Ucraina, Tunisia.

Sono riservati 1.500 posti, di quei 13.000, per i permessi stagionali pluriennali, ossia per tutti quei lavoratori che sono stati assunti per lavori subordinati stagionali per almeno due anni consecutivi e per i quali il datore di lavoro può richiedere il nulla osta per il permesso stagionale pluriennale.

A definire la ripartizioni nelle Direzioni territoriali del Lavoro della quota di lavoratori sarà una successiva circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Se si appartiene alla categoria di lavoratori che hanno già prestato le proprie competenze sul suolo italiano, si potrà richiedere il permesso a prescindere dalla cittadinanza.

Lavori stagionali: date

A partire da oggi, mercoledì 3 febbraio, è possibile compilare la domanda online collegandosi al sito del Ministero dell’Interno.

Per l’invio bisogna invece aspettare quindici giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, sarà cioè attivo a partire dal 17 febbraio.

Le domande potranno essere inoltrate fino al 31 dicembre 2016.

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