Borse: il famoso “sell in may” sarà valido anche a maggio 2016?

Livio Spadaro

29/04/2016

29/04/2016 - 17:38

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Maggio si avvicina e il detto «sell in may and go away» viene ripetuto tra tutti i trader a livello globale. Questa volta però potrebbe essere diverso, ecco perché.

Borse: il famoso “sell in may” sarà valido anche a maggio 2016?

Il mese di maggio si avvicina e tra i trader comincia a serpeggiare il famoso detto: “sell in may and go away” (vendi a maggio e vai via). Gli stock azionari sono arrivati alla fine di aprile sui massimi annuali anche se il percorso non è stato decisamente dei più facili. Gli stessi listini azionari di tutto il mondo, a partire da Wall Street, hanno recuperato parecchio terreno rispetto ai difficili primi mesi dell’anno, con la Borsa americana sui livelli più o meno dello stesso periodo dello scorso anno.

I fondamentali sono piuttosto deboli, e non giustificano una risalita sui livelli attuali di Wall Street mentre in altre parti del mondo, come ad esempio in Europa, i dati macro e aziendali stanno andando meglio di quanto intravisto negli USA. Può essere che questa volta maggio non confermi le parole del famoso detto?

Borse: arriva il mese di maggio, il mese più debole per i mercati da sempre

I maggiori listini azionari mondiali si apprestano a concludere il mese di aprile in rosso dopo una lunga risalita che ha avuto inizio da metà febbraio. Le ultime sedute di Borsa non sono state particolarmente brillanti, soprattutto a Wall Street e sul Nikkei, visto l’immobilismo di Fed e BoJ e le deludenti trimestrali delle aziende americane.

Da domenica si entra nel mese di maggio e nella testa degli operatori finanziari riecheggia il famoso detto “sell in may and go away”.

Il vecchio adagio storicamente ha sempre funzionato, ma questa volta analisti e strategist stanno rivedendo le loro posizioni rispetto al famoso detto. Paul Hickey, co-fondatore di Bespoke, fa notare come il mercato azionario sia più o meno agli stessi livelli dello stesso periodo dello scorso anno ma con la differenza che nello stesso periodo 2015 le azioni delle società più grandi stavano guidando i rialzi dei listini azionari (soprattutto americani).

Lo strategist spiega che i mercati hanno visto un forte rialzo rispetto ai minimi di gennaio/febbraio riuscendosi a tenere tutto sommato su livelli alti rispetto a quel periodo il che suggerirebbe di non vendere gli asset in portafoglio nel mese di maggio.

Perché bisognerebbe vendere a maggio? Perché storicamente questo mese è sempre stato il più debole dell’anno con una performance media piuttosto piatta di Wall Street. Negli ultimi 20 anni, il Dow Jones ha iniziato il mese di maggio in rialzo in media del 5% salvo poi chiudere il mese in parità.

Borse: focus di oggi proiettato sul deflatore PCE

Ieri lo Standard & Poor’s ha perso quasi l’1%, chiudendo la seduta scorsa sul livello di 2.075 punti, segnando così la peggiore performance dal 7 aprile. Nel mese di aprile però, lo S&P500 ha guadagnato lo 0,8% in totale.

Per la seduta odierna, i tarder guarderanno l’indicatore preferito della Fed per misurare l’inflazione: il deflatore PCE, il quale verrà rilasciato insieme ai dati sul reddito e sulla spesa personali.

Il famoso adagio non significa per forza che i mercati debbano andare giù, ha proseguito Paul Hickey, ma semplicemente che potrebbero rendere meno rispetto ad altri mesi. L’esperto ha fatto notare che lui e i suoi colleghi analisti tengono conto del fattore della stagionalità nel corredare i report di commento su macroeconomia e titoli azionari.

Borse: manca sentiment positivo - Bank of America

Daniel Suzuki di Bank of America, ha dichiarato che una ragione per cui il rally dei listini azionari può continuare anche nel prossimo mese è la scarsa esposizione delle posizioni e la mancanza di un sentiment positivo.

L’esperto fa notare che il rally visto finora è stato inusuale visto lo scarso apporto dei fondi di investimento. Stando alle ultime proiezioni delle banche, i gestori dei fondi hanno detenuto più liquidità rispetto a marzo, nonostante il rialzo degl indici.

Le persone sono scettiche riguardo al rally visto sinora e vorrebbero vendere nell’attuale posizione di forza dei mercati. La mancanza di un sentimento rialzista è un indicatore contrario, ha concluso l’analista.

Il “sell in may and go away” è un detto legato non tanto alla performance mensile ma bensì dal fatto che il mercato storicamente ha generato rendimenti più deboli dal periodo che va da maggio ad ottobre mentre ha performato sempre meglio da novembre ad aprile.

Borse: a maggio meglio ruotare più che vendere - S&P Global Market

Sam Stovall di S&P Global Market Intelligence, ha dichiarato che la stagionalità quest’anno è complicata dal fatto che sono in arrivo le elezioni presidenziali USA in un contesto mediamente debole dei mercati.

Dal 1945, il periodo tra novembre e aprile (in concomitanza della fine del mandato del presidente USA) è stato positivo il 70% delle volte ma il profitto medio è stato solamente dello 0,1%.

Nel periodo maggio-ottobre invece, c’è stata una percentuale di discesa dei listini del 2,6% e lo S&P è stato negativo la metà delle volte. Stovall quindi ritiene che storicamente maggio sia un mese adatto per vendere soprattutto vista la coincidenza del cambio di inquilino alla Casa Bianca.

L’esperto però ha dichiarato che la sua strategia non sarà quella di vendere il prossimo mese ma di ruotare gli investimenti piuttosto che liquidarli.

Le azioni di società di beni di consumo hanno sempre sovraperformato lo S&P500 il 70% delle volte, con un rendimento del 4,6% dal 1990. Le azioni di società dell’healthcare hanno invece sovraperformato lo S&P500 il 65% delle volte (sempre dal ‘90) con un rendimento medio del 4,9%.

Fonte: Cnbc.com

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