Banche: stasera possibile annuncio del Tesoro, il piano servirà a qualcosa?

Livio Spadaro

11/04/2016

11/04/2016 - 09:00

condividi

Questa sera il Tesoro potrebbe annunciare la creazione di due fondi privati per sostenere le banche in difficoltà. La BCE approverà? Il piano sarà all’altezza?

Banche: stasera possibile annuncio del Tesoro, il piano servirà a qualcosa?

Venerdì la Borsa Italiana è riuscita a trovare un vigoroso rimbalzo trainata dagli acquisti sui titoli bancari. A riportare fiducia sul comparto sono state le indiscrezioni di stampa in merito ad uno sforzo del governo per la costituzione di due fondi, formati da enti privati, che interverranno in aiuto degli istituti di credito che dovranno affrontare un aumento di capitale e a quelli che devono alleggerire il bilancio dai crediti deteriorati.

Per quest’oggi,stando a fonti di stampa, è atteso l’annuncio del Tesoro sulla creazione di questi due fondi. Nel frattempo sembra che il fondo americano Fortress si sia ritirato per appoggiare l’aumento di capitale di Popolare di Vicenza con il successivo acquisto del portafoglio dei NPL.

Tuttavia, la banca vicentina starebbe discutendo con altri fondi (si parla di 2-3) interessati ad effettuare l’operazione che era nelle intenzioni di Fortress (che ricalca in parte l’offerta del fondo Apollo per banca Carige).

La manovra del governo troverà l’appoggio della BCE e se sì sarà di reale aiuto al sistema bancario italiano?

Banche: il fondo per gli aumenti basterà?

Venerdì il Ftse Mib ha chiuso in forte rialzo grazie al ritorno degli acquisti sui titoli bancari, nei giorni scorsi pesantemente colpiti dalle vendite.

Il driver degli acquisti è il piano d’aiuto che il governo intende mettere in piedi, con la collaborazione di banche, assicurazioni, Cdp, fondazioni e investitori privati per prendere di petto le spinose questioni che attanagliano il comparto bancario.

L’esecutivo, come noto, sta cercando di creare due fondi distinti volti a supportare le banche che dovranno accollarsi la garanzia sugli aumenti di capitale di Popolare di Vicenza (Unicredit) e Veneto Banca (Intesa San Paolo) e a dare una mano per la questione dei NPL.

L’ipotesi per ora non sembra che abbia accolto pareri esaltanti dei partecipanti al meeting organizzato a palazzo Chigi e lascia qualche perplessità alle fondazioni.

Stando a fonti di stampa, per oggi è atteso l’annuncio del Tesoro della creazione di questi due fondi, che dovrebbero avere la forma di Sgr, sostenuti per €500 milioni dalle fondazioni, per una quota minoritaria dalla Cdp e per il resto dai big della finanza italiana.

Nel weekend invece, sembra che il fondo USA Fortress abbia ritirato il sostegno per l’aumento di capitale di Popolare di Vicenza con conseguente acquisto del portafoglio di crediti deteriorati della banca vicentina. Rimangono in piedi, per ora, discussioni con altri 2-3 fondi per ricalcare la stessa operazione di Fortress.

La creazione dei fondi privati, appoggiata dal governo, dovrebbe trovare i favori della BCE che sta lavorando a stretto contatto con il Tesoro italiano.

Comunque, tralasciando quest’ultimo punto per il momento, il piano potrebbe funzionare? Parlando di cifre, che in totale dovrebbero essere sui €7 miliardi di cui €2,5 riservati al fondo per gli aumenti di capitale e il restante per i NPL, la cifra non è elevatissima.

Il fondo che si dovrebbe occupare degli aumenti di Popolare di Vicenza e Veneto Banca avrebbe in dotazione un ammontare di poco inferiore alla somma degli aumenti di capitale che i due istituti veneti dovranno fare.

Equita Sim ha già messo in guardia gli addetti ai lavori, sottolineando come per Popolare di Vicenza il rischio inoptato sarebbe elevato e di riflesso colpirebbe Unicredit, unica garante dell’aumento di capitale. Il nodo Veneto Banca invece è più lontano nel tempo, quindi ha più spazio per essere risolta, ma potrebbe presentare problemi simili.

Popolare di Vicenza è la questione più urgente visti i tempi ristretti e sembra che Fortress sia interessato a sottoscrivere €500 milioni dei €1,76 miliardi di aumento della banca veneta.

Dopo l’aumento Fortress acquisterebbe il portafoglio di NPL ricalcando così in parte l’offerta di Apollo per Carige che non ha riscosso particolare successo nè tra gli analisti e nè tra i maggiori azionisti dell’istituto genovese.

Restano i dubbi sull’operazione poiché non è chiaro il numero di soggetti interessati a partecipare al fondo e all’eventuale allargamento del progetto ad altre banche come Banco Popolare, Carige ed MPS anche se quest’ultima sembra che non verrà coinvolta dal piano.

Banche: il fondo sugli NPL va valutato ma la cifra è decisamente bassa

Il fondo sugli NPL invece ha un ammontare decisamente inferiore al totale di NPL in pancia al sistema bancario italiano (€200 miliardi lordi, €88 netti ma la BCE vigila sul lordo), il che non sembra possa dare un grosso aiuto agli istituti in sofferenza.

Fidentiis reputa che il fondo per i crediti deteriorati è cosa buona ma bisogna capire il prezzo alle quali le banche cederanno i non-performing loans. Prendendo ad esempio il caso Carige, è chiaro che il prezzo sarà decisamente basso.

Anche banca Imi vede favorevolmente l’operazione (Imi farà da bookrunner per l’aumento di Veneto Banca) anche se non è certo il via libera della BCE e della Commissione UE.

Hammers Partner aspetta novità anche se in assenza di queste reputa che le banche a rischio erosione di utili siano Unicredit, Intesa, MPS, Banco Popolare e BPM. Equita prima di dare un giudizio vuole avere ulteriori novità sull’ammontare in dotazione dei due fondi.

Banche: servono novità il prima possibile

Per ora quindi c’è ancora confusione anche se l’incertezza andrà da presto diradata perché come si è visto finora i mercati sono poco propensi ad aspettare su questioni così delicate. Il fondo sugli NPL potrebbe dare un po’ di respiro unitamente al GACS nel breve termine, ma nel lungo sarà così d’aiuto? Quello sugli aumenti lascia punti interrogativi sia sul numero di partecipanti e sia sull’ingresso di fondi interessati in realtà a comprare a poco prezzo i NPL delle banche interessate.

Non è detto che la BCE approvi il piano viste le ingerenze dell’istituto europeo, insieme alla Commissione UE, a coinvolgere altri attori del sistema bancario italiano che potrebbero rischiare di essere contagiati dagli istituti in difficoltà. Non rimane quindi che aspettare il weekend, dal quale potrebbero emergere importanti novità.

Iscriviti a Money.it

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.