Arresti domiciliari per madri detenute: sempre legittimi per la Corte Costituzionale

Vittorio Proietti

24 Aprile 2017 - 11:45

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La Corte Costituzionale dichiara legittimi i domiciliari per le madri detenute, a differenza di quanto previsto dalle norme dell’ordinamento penitenziario. Ecco la novità.

Arresti domiciliari per madri detenute: sempre legittimi per la Corte Costituzionale

Una Sentenza della Corte Costituzionale ha recentemente messo in discussione l’Articolo 47 dell’ordinamento penitenziario, in particolare il comma 1-bis che regola gli arresti domiciliari per le madri detenute, ponendosi nettamente a favore della tutela dei minori.

La Sentenza giudica illegittimo il meccanismo di esclusione della detenzione domicialiare per una madre detenuta, anche nei casi in cui essa sia autrice di crimini che minano la sicurezza della comunità, come nel caso di atti di terrorismo o di crimine organizzato.

La Corte Costituzionale richiama ai principi della Costituzione, che tutela i minori e richiama ad una più attenta analisi dei casi a partire dai magistrati stessi, complici dell’applicazione di automatismi legali senza giusto equilibrio.

Il diritto sulla concessione degli arresti domiciliari è definito dalla Legge 374/1978, tuttavia, la Sentenza pone nuovi parametri all’applicazione delle norme, vediamo di cosa si tratta.

Arresti domiciliari: regole e disciplina della detenzione

Gli arresti domiciliari consistono in un provvedimento disposto da un giudice nei confronti di un individuo colpevole, obbligato a non allontanarsi dalla propria abitazione o dal luogo assegnato (ad esempio una casa di cura), invece che in un carcere.

Il giudice può imporre misure molto più restrittive, ad esempio riguardo al permesso di comunicare con persone diverse da quelle con cui si convive. Tuttavia è diffusa la possibilità del detenuto di proseguire la propria attività lavorativa, oltre che far fronte ad altre esigenze strettamente necessarie.

Gli arresti domiciliari vengono concessi solo a chi non sia stato già autore di una evasione ed il detenuto resta comunque in stato di custodia cautelare, con la consapevolezza di poter subire il controllo da parte delle autorità giudiziarie in qualsiasi momento.

La Sentenza sulle madri detenute: i minori vanno tutelati

La Corte Costituzionale si è pronunciata sul caso esemplare di una madre agli arresti domiciliari per reato di spaccio che, secondo un automatismo previsto dall’ordinamento giudiziario, avrebbe perso la possibilità di scontare la sua pena ai domiciliari a causa dei reati commessi.

I reati che ostacolano l’ottenimento degli arresti domiciliari riguardano la pubblica sicurezza, in quanto l’Art. 47 della Legge 374/1978, che disciplina appunto la concessione dei benefici a determinati condannati, prevede che siano negati a tutti gli autori di reati eversivi (ad esempio atti di terrorismo) oppure ascrivibili al crimine organizzato.

Tuttavia, la Corte sottolinea che l’interesse dei minori deve essere garantito e gli arresti domiciliari concessi, visto che il rapporto con la madre detenuta è già gravato dai delitti commessi dalla stessa e dalla anomala situazione familiare. Il giudice dovrà concedere il beneficio a seconda della situazione, valutando volta per volta.

Negare ad un figlio il diritto di stare con la madre, malgrado essa sia colpevole di reati eversivi, è incostituzionale in quanto contrario a quanto previsto dall’Art. 31 della Costituzione, soprattutto se il minore è nella delicata età compresa tra i 3 e i 10 anni.

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