Prezzo Kindle: 9,99 €

Risparmia 8,51 € (46%)

Il prezzo include l’IVA

Queste promozioni verranno applicate al seguente articolo:

Alcune promozioni sono cumulabili; altre non possono essere unite con ulteriori promozioni. Per maggiori dettagli, vai ai Termini & Condizioni delle specifiche promozioni.

Ti sei abbonato a ! Preordineremo i tuoi articoli entro 24 ore dalla data in cui saranno disponibili. Non appena vengono rilasciati nuovi libri, addebiteremo sul tuo metodo di pagamento predefinito il prezzo più basso disponibile durante il periodo di preordine.
Aggiorna il dispositivo o il metodo di pagamento, annulla i singoli preordini o l'abbonamento da
I tuoi abbonamenti

Acquista per altri

Regala questo eBook o acquista per un gruppo.
Ulteriori informazioni

Acquista e invia eBook ad altri

  1. Seleziona quantità
  2. Seleziona una modalità di invio e completa l'acquisto
  3. I destinatari possono leggere gli eBook su qualsiasi dispositivo

Questi eBook possono essere riscattati esclusivamente da destinatari residenti nel tuo Paese. I link di riscatto e gli eBook non possono essere rivenduti o trasferiti.

Immagine del logo dell'app Kindle

Scarica l'app Kindle gratuita e inizia a leggere immediatamente i libri Kindle sul tuo smartphone, tablet o computer, senza bisogno di un dispositivo Kindle.

Leggi immediatamente sul browser con Kindle per il Web.

Con la fotocamera del cellulare scansiona il codice di seguito e scarica l'app Kindle.

Codice QR per scaricare l'app Kindle

Si è verificato un errore. Riprova a effettuare la richiesta più tardi.

Ucraina. Il genocidio dimenticato: 1932-1933 Formato Kindle

4,5 4,5 su 5 stelle 168 voti

Dal segreto degli archivi dell’ex-Unione Sovietica emerge la verità sul più terribile crimine di Stalin.

Tra l’autunno del 1932 e la primavera del 1933 sei milioni di contadini nell’URSS furono condannati a morire di fame: quasi i due terzi delle vittime erano ucraini. Quella carestia di proporzioni inaudite non fu dovuta ai capricci della natura, ma venne orchestrata da Stalin per punire i ribelli delle campagne che, in tutta l’URSS, si opponevano alla collettivizzazione imposta dall’alto. In Ucraina lo sterminio dei contadini, il cosiddetto
holodomor, si intrecciò con la persecuzione dell’intellighenzia e con la guerra al sentimento patriottico di un popolo. Sulla base della documentazione emersa dopo il crollo dell’URSS, il libro ricostruisce quei drammatici avvenimenti e spiega le motivazioni che spinsero Stalin a prendere decisioni così spietate.

La storia tragica e sconvolgente di come, per volere di un dittatore, sei milioni di contadini furono lasciati morire di fame. Un libro che continua a commuovere le sue lettrici e i suoi lettori.

★★★★★ «La storia di chi non si arrese al silenzio imposto dal governo sovietico». Simone Bellezza, L’INDICE DEI LIBRI DEL MESE

★★★★★ «Uno di quei passaggi della storia di cui si è saputo pochissimo per decenni». Massimo Vanni, LA REPUBBLICA

★★★★★ «Ricostruisce quei terribili avvenimenti e fa emergere la verità sul più terribile dei crimini di Stalin». Riccardo Michelucci, L’AVVENIRE

★★★★★ «Il libro di Ettore Cinnella resterà alla storia». Philippe de Lara, COMMUNISME

★★★★★ «Se lo studio del passato è sempre storia contemporanea, vale la pena di leggere il nuovo appassionante saggio di Ettore Cinnella». Dino Messina, CORRIERE DELLA SERA

★★★★★ «Niente potrà mai eguagliare l’offensiva dei bolscevichi contro l’Ucraina. Come racconta Ettore Cinnella, massimo storico italiano della rivoluzione russa, in uno splendido libro». Diego Gabutti

★★★★★ «Le ricerche di Cinnella, non ci svelano soltanto le premesse e gli esiti devastanti dell’holomodor, ma anche le colpe degli storici e dei paesi occidentali che non vollero vedere o non furono in grado di comprendere cosa stava accadendo». Luca Menichetti, LANKELOT

★★★★★ «Di questo genocidio perpetrato nel cuore dell’Europa si sa molto poco in Italia e nel mondo... Un primo contributo a colmare il deficit di conoscenza ci viene ora dal libro di Ettore Cinnella». Vincenzo Fratta, SECOLO D'ITALIA

Ettore Cinnella, specialista di storia russa e allievo della Scuola Normale Superiore, è stato professore di Storia contemporanea e Storia dell’Europa orientale all’Università di Pisa. Ha scritto numerosi saggi di storia russa e di storia moderna e contemporanea, tradotti in diverse lingue. Il libro Ucraina. Il genocidio dimenticato è stato finalista al Premio Friuli per la storia e ha avuto in Italia un grande successo di critica e di pubblico.
Leggi di più Leggi meno

Outlet Libri
Libri a prezzo scontato Scopri

Dettagli prodotto

  • ASIN ‏ : ‎ B00Y1JKVFK
  • Editore ‏ : ‎ Della Porta Editori (20 maggio 2015)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Dimensioni file ‏ : ‎ 687 KB
  • Da testo a voce ‏ : ‎ Abilitato
  • Screen Reader ‏ : ‎ Supportato
  • Miglioramenti tipografici ‏ : ‎ Abilitato
  • Word Wise ‏ : ‎ Non abilitato
  • Memo ‏ : ‎ Su Kindle Scribe
  • Lunghezza stampa ‏ : ‎ 302 pagine
  • Recensioni dei clienti:
    4,5 4,5 su 5 stelle 168 voti

Informazioni sull'autore

Segui gli autori per ottenere aggiornamenti sulle nuove uscite, oltre a consigli avanzati.
Ettore Cinnella
Brief content visible, double tap to read full content.
Full content visible, double tap to read brief content.

Scopri di più sui libri dell'autore, guarda autori simili, leggi i blog dell’autore e altro ancora

Recensioni clienti

4,5 su 5 stelle
4,5 su 5
168 valutazioni globali
Il libro è perfetto, ma la consegna non è avvenuta come da loro dichiarazione, che è falsa poiché
5 Stelle
Il libro è perfetto, ma la consegna non è avvenuta come da loro dichiarazione, che è falsa poiché
Il vettore di poste italiane ha lasciato il pacco sulla porta senza suonare e dichiara di averlo lasciato ad in receptionist, peccato che io fossi alla finestra ed abbia visto che lo ha appoggiato alla porta su di una via di forte passaggio, inoltre c'è reception
Grazie per i commenti
Siamo spiacenti, si è verificato un errore
Siamo spiacenti, non siamo riusciti a caricare la recensione

Recensioni migliori da Italia

Recensito in Italia il 7 luglio 2022
Molti non ne saranno nemmeno a conoscenza, altri avranno una vaga idea, altri ancora, pochi in verità, sanno esattamente di che si è trattato e che cosa rappresenti l’Holodomor, termine strano che deriva dall’unione di due parole in lingua ucraina, holod (fame, carestia) e moryty (uccidere, affamare). In pratica con questo vocabolo si identifica la volontà di far morire per fame, una crudeltà inaudita, incredibile, eppure verificatasi nell’Unione Sovietica negli anni 1932 e 1933, in particolar modo in Ucraina. Quanti furono i morti? Si tratta di una cifra difficilmente quantificabile, ma che nel libro Cinnella fa ascendere a non meno di sei milioni, di cui quattro milioni nella sola Ucraina, e il resto soprattutto in Kazachistan. Come è possibile però che così tanta gente sia morta per fame? Ci fu veramente intenzionalità? Ucraina il Genocidio dimenticato risponde a queste domande. In particolare i prodromi della tragedia risiedono nella volontà di Stalin di procedere a tappe forzate nella realizzazione del comunismo e quindi in campo agricolo nella collettivizzazione delle colture e degli allevamenti. In un paese in cui i contadini erano passati da poco dalla figura di servi della gleba propria dell’epoca zarista a quella di piccoli proprietari delle terre destinate all’agricoltura l’imporre di colpo l’abbandono di questa attività in proprio per prestare pressoché gratis la stessa in un kolchoz o in un sovkhoz non poteva che portare a una forte opposizione; fra l’altro proprio negli anni 1932 e 1933 ci fu un minor raccolto e della circostanza trasse profilo il dittatore georgiano per privare della totalità dei prodotti della terra e degli allevamenti questi ribelli che in tal modo nulla avevano da mangiare. Il libro, scritto da uno storico e sulla base di dati inoppugnabili, descrive questa immensa tragedia, con la gente che, colpita da inedia, lentamente moriva, oppure, impazzita, si dava al cannibalismo, uccidendo e cucinando i propri congiunti. Il mondo in parte sapeva, ma nulla fece per portare soccorso a questi infelici, tanto più che il governo sovietico faceva di tutto per nascondere questa orrenda verità, mostrando ai rari visitatori stranieri cittadini sazi e soddisfatti, una vera e propria rappresentazione teatrale. Poco a poco, decimati dalla fame, persa perfino la volontà di rivendicare un’entità nazionale, gli agricoltori ucraini si assoggettarono, andando a lavorare nelle fattorie statali per poco e niente e accontentandosi di vivere con la casa rurale, un piccolo appezzamento di terreno e qualche animale per “gentile” concessione del regime sovietico. La storia dimostrerà che mentre i sovkhoz producevano ben poco, le piccole proprietà portarono sui mercati rionali prodotti che costavano di più di quelli di stato, ma in quantità e qualità superiori, tali da permettere di vivere ai cittadini dell’Unione Sovietica.
Quindi Cinnella con il libro ci fornisce le risposte ai due quesiti, spiegando esaurientemente come questa immane tragedia sia potuta avvenire e nel contempo fornendo le prove dell’intenzionalità, perché se è vero che Stalin nulla fece per determinare la carestia, al contrario mise in atto una politica di sequestri dei generi alimentari al fine di concretizzare il piano economico basato sul passaggio accelerato al collettivismo; avrebbe potuto andare in soccorso, come gli era stato più volte richiesto, ma ha sempre preferito immettere sul mercato internazionale la gran parte del più ridotto raccolto per acquisire da un lato la valuta estera necessaria per acquisire i macchinari indispensabili per la realizzazione di una forte industria, e dall’altro per affamare gli agricoltori e renderli umili e disinteressati lavoratori delle fattorie collettive. Questo è stato l’Holodomor, una strage di stato e quindi si è trattato di un vero e proprio genocidio. Sulla base della documentazione emersa dopo il crollo dell'URSS, il libro ricostruisce quei drammatici avvenimenti e spiega le motivazioni che spinsero Stalin a prendere decisioni così spietate. E’ probabilmente da quegli anni di orrore che gli ucraini, tesi a rivendicare la propria identità nazionale, cominciarono a odiare il potere centrale di Mosca e per estensione i russi, tanto che all’epoca dell’invasione tedesca, nella speranza anche di poter così ottenere l’indipendenza, molti diventarono collaboratori dei nazisti, e non pochi addirittura si arruolarono nelle famigerate SS. Ciò può anche spiegare lo spirito di resistenza che anima gli ucraini che si oppongono con tutte le loro forze all’attuale invasione russa. Del resto le esperienze del passato si manifestano sempre nel presente ed è per questo anche che si studia la storia, che si è sempre detto che è maestra di vita, ma, visti i continui errori, c’è da dubitare sulle capacità di apprendimento degli allievi.
Da leggere per sapere e comprendere il perché del presente.
15 persone l'hanno trovato utile
Segnala
Recensito in Italia il 24 aprile 2024
Da leggere anche se molto greve per la storia trattata. Non adatto a persone estremamente sensibili. Holodom è stato un genocidio terribile e finalmente dopo quasi 100 anni è stato riconosciuto come tale.
Recensito in Italia il 19 luglio 2021
Il libro tratta della carestia che si verificò dopo la decisione delle autorità sovietiche di collettivizzare forzatamente le proprietà agricole e gli allevamenti. Il libro mette in luce l'ottusità, l'atrocità, la spietatezza e il cinismo di gran parte delle autorità sovietiche. Ottusità, per via della loro incapacità di comprendere le realtà contadine e dei popoli nomadi, i quali reagirono violentemente agli espropri anche macellando i propri animali e causando così un abbattimento che si ripercosse sugli approvvigionamenti dell'intero Paese e che, insieme alle condizioni climatiche, all’incompetenza e intransigenza delle autorità portarono alla carestia. Atrocità, spietatezza e cinismo, dato che le autorità sovietiche non tornarono mai sui loro passi, tranne alcuni dietrofront tattici, proseguendo con l'obiettivo della collettivizzazione, deportando intere comunità e facendo morire (per indifferenza e incompetenza) i loro membri nei luoghi di deportazione, stabilendo le quote degli ammassi di prodotti agricoli da destinare alle città o da esportare all'estero senza tenere conto che le persone che lavoravano nei kolchoz e nelle proprietà individuali che avrebbero dovuto fornire le quote stavano morendo di fame. A Dnepropetrovsk (oggi Dnipro), le autorità sovietiche nel 1933 adottarono anche un approvvigionamento selettivo, in modo da evitare che i contadini obbedienti dei kolchoz morissero di fame e in modo da indurre gli altri contadini a cedere il grano che secondo le autorità veniva nascosto o rubato, promettendo a questi ultimi una piccola percentuale di grano. A tutto ciò si aggiunge lo stroncare qualunque forma di critica relativa alle strategie messe in atto. Un 'mondo del terrore e dell'orrore' che fa impallidire. Fa ancora più rabbia pensare a chi, per opportunismo, quieto vivere, o connivenza cercò di tacitare o sminuire ciò che stava accadendo. Ciò che emerge dal libro sono sicuramente l’autoreferenzialità, la cecità e la foga ideologica delle autorità sovietiche, aspetti che furono la causa originale di questo disastro. La collettivizzazione non fu volontaria ma coatta, messa in atto troppo velocemente e con metodi banditeschi, colpì con prevaricazioni indistintamente tutti i contadini, generò malcontento e ribellioni.

Il libro si focalizza in particolare sull'ucraina (2/3 delle vittime si sono verificate lì) ma analizza anche la carestia vissuta in Kazakistan, nella regione della Volga, nelle terre nere e nel Caucaso Settentrionale.
Non saprei dire se sia corretto parlare di genocidio. Sicuro è che l'incompetenza e la violenza cieca delle autorità sovietiche (il cui obiettivo era 'eliminare il kulako come classe' e collettivizzare l’agricoltura per sostenere l’industrializzazione) portò a commettere crimini, furti, sevizie e violenze anche sui contadini ‘poveri’ e ‘medi’, coloro che teoricamente avrebbero dovuto trovare giovamento dal nuovo corso comunista. Personalmente, ciò che traspare dalle lettere e dagli atti di molti esponenti delle autorità, invece, è solo odio verso chiunque non segua acriticamente le direttive imposte dall'alto, nascosto dietro la 'caccia al kulako e agli elementi controrivoluzionari', strumento sempre buono per eliminare ogni forma di dissenso. Il socialismo, da tentativo di edificare un mondo più giusto per gli oppressi si era trasformato in crudele sistema di oppressione e sfruttamento. I lavoratori dei kolchoz divennero i nuovi servi della gleba, dato che erano assoggettati allo Stato come a un signore feudale e non fu dato loro fino agli anni ’70 il passaporto interno per spostarsi lontano dalle loro terre.

L'Ucraina fu colpita enormemente dalla collettivizzazione e dalla carestia, anche se bisogna ricordare obbligatoriamente che furono colpite ANCHE le regioni russe e del Kazakistan. In Ucraina si procedette, inoltre, già nell’1932-33 e poi nel 1937 con le Grandi Purghe anche all'epurazione e all’eliminazione dell'intellighenzia del paese. Sembra chiaro che l'obiettivo sia stato quello di impedire il risveglio linguistico (riemerso anche grazie alle politiche di Lenin di Korenizacija) e nazionale ucraino, che avrebbero potuto indirizzare l’Ucraina verso una maggiore autonomia.

Il libro, presentando atti e lettere ufficiali, dal mio punto di vista merita 4 stelle. È molto dettagliato. Non mi è piaciuto un certo linguaggio a volte presente, (ad esempio parlare dei 'signori del Cremlino') e soprattutto l'idea (presentata nell'introduzione) che l'Ucraina debba per forza rivolgersi e integrarsi nel mondo Occidentale per evitare il giogo moscovita che tanti danni ha fatto all'Ucraina stessa. Penso invece che l'Ucraina possa vivere in buone relazioni anche con la Russia, purché la seconda non la tratti più come giardino di casa ma come stato indipendente e i primi rispettino i cittadini ucraini di etnia russa. Nessuno dei due Stati si è mosso in tal senso.

Inoltre, l'integrazione con l'Occidente potrà portare ad aspetti positivi SOLO SE l'Occidente stesso cambierà il proprio modello economico, passando dai suoi sistemi di neoliberismo o pseudosocialismo (di fatto dei sistemi oligarchici a vantaggio di pochi) verso un sistema che garantisca un vero Stato Sociale e Libertà di Stampa (quest'ultimo aspetto sicuramente più tutelato che in Russia, ma in sostanza impossibilitato nei nostri paesi a focalizzarsi sulla critica all'imperialismo militare americano e alle scelte di demolizione della Cosa Pubblica in favore del dominio di una ristretta élite, sia essa latifondista o finanziaria).
23 persone l'hanno trovato utile
Segnala
Recensito in Italia il 30 gennaio 2024
Leggere libri come questo aiuta ad apprezzare la fortuna che abbiamo noi oggi, e che purtroppo molti danno per scontato, di vivere sotto una democrazia e non sotto una dittatura sanguinaria come quella sovietica. Purtroppo ci sono tragedie, come quest’orribile carestia, a cui non viene data la giusta importanza. La storia, quando è scritta da storici autorevoli come Ettore Cinnella, ci aiuta a capire quanto può essere pericoloso un regime dittatoriale e quanto sia importante riconoscere il valore della libertà che abbiamo oggi

Segnala un problema


Questo articolo ha contenuti inappropriati?
Credi che questo articolo violi un copyright?
In questo articolo sono presenti problemi di qualità o di formattazione?