SOS Rendimenti

SOS Rendimenti

di Lorenzo Raffo

Bond oggi, Btp, adesso il più opportuno è un 2028

Lorenzo Raffo

12 ottobre 2022

Bond oggi, Btp, adesso il più opportuno è un 2028

Assicura un rendimento del 4%, che potrebbe salire anche oltre il 4,5%. Le caratteristiche di un titolo idoneo a collocarsi su questo tratto della curva.

Tutta la curva dei rendimenti dei Btp è in movimento: ascendente fino alle scadenze a 10 anni, poi diventa leggermente discendente. Nell’ottica quindi di acquisti, piani di accumulo, switch e quant’altro la scelta del momento sarebbe quella di collocarsi al 2032.

In realtà, se si guarda anche ad altri fattori di liquidità, volatilità e sensibilità alle variazioni dei tassi, il bersaglio va spostato su vite residue diverse. È quanto sta avvenendo attualmente, con titoli migliori rispetto a una scadenza a 10 anni. Si tratta per esempio del Btp 4,75% St2028, dalle seguenti caratteristiche: Isin IT0004889033, data emissione 22/1/2013, rimborso 1/9/2028, ammontare emesso 25 miliardi euro, volatilità 180 sedute 9,8% e duration 5,2, valori entrambi adeguati a chi non voglia esporsi su relativi rischi più elevati.

Contratti e spread

Certamente questo Btp non è uno di quelli che scambia di più, ma ciò non incide sulla larghezza del “bid”-“ask”, impostata su 6-10 pb. In realtà è un titolo che piace soprattutto agli istituzionali osservando i volumi in acquisto e in vendita sul secondario. Un concorrente diretto, quale il Btp 2,65% Dc2027 (Isin IT0005500068), è nettamente più trattato grazie a una quotazione inferiore con spread leggermente minore, ma al momento è sotto l’asticella di rendimento al 4% lordo, mentre il 2028 si colloca appena sopra se acquistato a 103,8.

Il prezzo giusto

Oggi quest’ultimo in realtà quotava in apertura poco sopra i 104, ma nel contesto in corso l’obiettivo 100 appare plausibile. Ci può scendere? Se così fosse logicamente il rendimento lordo si attesterebbe a 4,75%, mentre a 102 euro garantirebbe un 4,36%.

La netta spinta ribassista iniziata ad agosto lascia intendere che la meta è verosimile, visto che già in “intraday” (28 ottobre) è stato toccato il minimo di 102,43. Indubbiamente la volatilità è aumentata negli ultimi giorni e non si può escludere quindi che i 100 siano raggiunti sia nell’ambito di una seduta, così come prezzo di fine seduta. Essendo tutti gli indicatori impostati sul “sell” e con la media mobile a 200 inclinata nettamente all’ingiù, il traguardo della parità potrebbe essere toccato nell’arco al massimo di qualche settimana. Inversione rialzista invece in presenza di un ritorno sopra i 106 e ancor oltre i 110, il che avverrebbe soltanto se la Bce annunciasse cambiamenti di strategia sui tassi.

Per il cassettista

Il 2028 è un Btp per chi si collochi fino a scadenza, garantendosi una cedola soddisfacente, una volatilità tendenzialmente in discesa e un rendimento lordo in ogni caso sopra il 4%. Osservando infatti l’intera curva dei nostri titoli di Stato – esclusi gli “inflation linked” – si evidenzia uno yield massimo al 4,7% ma con duration nettamente maggiori e quindi rapporti rischio/rendimenti molto meno stabili.

C’è chi predilige proprio per questo scadenze addirittura più corte ma in tal caso uno yield del 4% diventa una chimera. Nella precarietà dei mercati il 2028 appare quindi come un’ancora di salvataggio, sempre che si sia disponibili a collocarsi nel non facile contesto dei nostri titoli di Stato.