In tutto sono 25 le banche europee che non hanno superato gli esami della Bce, 9 di queste sono italiane. Alcune di loro però hanno già effettuato gli aumenti di capitale necessari.
Su 124 banche europee 25 non hanno superato gli esami della Bce. I risultati di stress test e asset quality review sono stati pubblicati questa mattina poco dopo le 12. Gli esami delle Bce si sono svolti però con i dati aggiornati al 31 dicembre 2013, quindi alcuni dei 25 istituti che non hanno superato i test hanno già effettuato nel corso del 2014 gli aumenti di capitale necessari per rafforzare la loro posizione patrimoniale.
Considerando gli aumenti di capitale già svolti, le banche bocciate sono 13, di cui 4 italiane: Monte Paschi di Siena, Carige, Popolare di Milano e Popolare di Vicenza.
Rapporto Bce
«Sulla base dei dati di bilancio a tutto dicembre 2013, le banche italiane che non passano gli esami della Bce sono nove con un ’shortfall’, una carenza patrimoniale, di 9,7 miliardi (su un totale di 25 banche con una carenza di 25 miliardi)». E’ quanto si apprende dal rapporto presentato oggi a Francoforte.
Le banche italiane sono le più numerose, sempre al netto delle ingenti misure di ricapitalizzazione avviate nei primi nove mesi di quest’anno, seguite dalle greche (3 istituti), e da Cipro (3). Seguono Slovenia e Belgio con due istituti a testa, infine Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Austria e Irlanda, ciascuno con un istituto a testa. Nel rapporto si sottolinea che «la carenza pattrimoniale è, proporzionalmente, più elevata a Cipro, Grecia, Portogallo e Italia.»
Banche italiane
Considerando gli aumenti di capitale svolti nei primi nove mesi del 2014, il numero delle banche italiane bocciate passa da 9 a 4.
Come comunicato oggi a Francoforte, le banche sono Mps che ha una carenza patrimoniale di 2,11 miliardi, seguita da Banca Carige con 810 milioni, Banca Popolare di Vicenza con 220 milioni e Banca Popolare di Milano con 170 milioni ancora da raccogliere.
Commento Bankitalia
Gli esami della Bce sulle banche italiane, secondo la Banca d’Italia, «confermano la solidità complessiva del sistema nonostante i ripetuti shock subiti negli ultimi sei anni». Via Nazionale ricorda la crisi finanziaria mondiale, la crisi dei debiti sovrani e la doppia recessione. Si confermano le indicazioni che scaturirono lo scorso anno dalle prove di stress del Fmi e della Banca d’Italia nell’ambito del Fsap.
Per un «corretto confronto internazionale dei risultati del Comprehensive assesment della Bce vanno ricordati i cospicui interventi dei Governi effettuati nell’Eurozona» ricorda Bankitalia. Via Nazionale li ricorda uno per uno. Ad iniziare dai quasi 250 miliardi dati in Germania, i quasi 60 in Spagna, i circa 50 in Irlanda e Olanda, oltre 40 della Grecia. Altri 19 miliardi in Belgio e Austria e 18 in Portogallo. Ultima è l’Italia con i circa 4 miliardi ricorda ancora la Banca d’Italia prima ancora di illustrare i dettagli sullo shortfall del Monte dei Paschi e della Carige.
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