Matteo Renzi, il bluff

Dimitri Stagnitto

13/03/2014

13/03/2014 - 17:16

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Renzi annuncia misure di rilancio con il taglio del cuneo fiscale e intanto alza le tasse sulle rendite finanziarie: la politica di Renzi è un continuo bluff?

Matteo Renzi, il bluff

Il cosiddetto bluff (dall’inglese to bluff, ingannare; in italiano simulazione, dissimulazione) è un atteggiamento tenuto da un giocatore durante una partita, un gioco o una competizione di qualunque altro tipo che lo veda contrapposto ad uno o più avversari, tendente ad indurre in errore un avversario, impedendogli di capire quale sia la propria situazione di gioco, per esempio facendo credere di essere in una situazione migliore di quella reale, o viceversa.
Wikipedia - Bluff

Una notte è trascorsa e c’è stato modo di dormire sopra alla conferenza stampa di Renzi che ha dimostrato una volta di più le sue grandi capacità di comunicatore, specialmente attraverso il mezzo televisivo, «come Mastrota» hanno scritto in molti su Twitter, cogliendo decisamente nel segno.

Dopo aver osservato la giocata di Renzi di ieri è il momento di capire se si sia trattato di un vero avvio di un contropiede fulminante contro le politiche di austerità oppure di un abile diversivo utile a guadagnare consenso e un clima positivo in vista delle elezioni europee che potrebbero consacrarlo attraverso una vittoria del PD o costringerlo a terminare anzitempo la sua avventura da capo del governo (e da politico tout-court a sentire lui). Per Renzi è davvero la partita della vita.

Gli indizi del bluff di Renzi
Un bluff ben giocato può cambiare le sorti di una partita, ma va anche detto che giocare un bluff perfetto è qualcosa che capita poche volte nella vita e Renzi sotto questo aspetto è stato già fortunato più volte (le ultime sono il bluff del «non andrò al governo se non attraverso le elezioni» e «vado in europa a cantargliene quattro») e si sa che se un giocatore si fa una certa fama per gli avversari diventa poi sempre più facile andare a vedere quali carte ha in mano anche se la grande abilità di ieri (e forse di sempre) è stata quella di distogliere l’attenzione dal gioco facendo intrattenimento.

Le carte di Renzi abbiamo cominciato a capirle già ieri con la conta degli esclusi: il taglio del cuneo fiscale avvantaggerà i lavoratori dipendenti ma lascerà fuori disoccupati, licenziati, lavoratori autonomi e piccoli imprenditori oltre ai pensionati per i quali potrebbe aprirsi anzi una partita al ribasso nei prossimi mesi (secondo indiscrezioni, per quelli con pensioni oltre 3.500€/mese).

La grande novità annunciata da Renzi non è solo un intervento tutto sommato limitato a una minoranza degli italiani, peraltro quelli che pur nelle difficoltà un lavoro più o meno sicuro lo hanno, ma al momento è anche una semplice dichiarazione di intenti che dovrà passare tutto l’iter legislativo per diventare una misura concreta e stabile: al momento può forzare al massimo con un decreto legge che dovrà poi essere comunque convertito in legge dal parlamento.

Inoltre mentre Renzi con una mano dà, con l’altra prende: l’aumento al 26% della tassazione sulle rendite finanziarie, dalla precedente al 20%, è a tutti gli effetti una tassazione sui risparmi, la stampella su cui si appoggiano gli italiani che beneficeranno del cuneo fiscale e l’unico sostegno per chi in questo momento di crisi non ha un lavoro dipendente e un reddito comunque basso o addirittura nullo.

Insomma, pur non volendo demonizzare immediatamente una figura che sta dimostrando perlomeno un minimo di dinamismo e voglia concreta di fare, è bene che gli italiani tengano particolarmente d’occhio questo Premier rottamatore, cercando di prestare attenzione anche ai punti da cui il buon prestigiatore tenta di distrarla: c’è sempre il rischio che alla fine della fiera ci rubi il coniglio dal cilindro.

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