In attesa della FED, i dubbi sull’aumento del tasso d’interesse

Francesco Lucchetti

15 Settembre 2015 - 13:45

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L’aumento del tasso d’interesse non convince. Goldman Sachs: turbolenze pari a tre aumenti dei tassi.

In attesa della FED, i dubbi sull’aumento del tasso d’interesse

Continua il dibattito sulla possibilità che Giovedì 17 Settembre la Federal Reserve possa decidere per l’aumento del tasso d’interesse, che dal 2008 è fermo allo 0,25% in favore di una politica monetaria espansiva.

Dallo scoppio della crisi finanziaria internazionale la politica monetaria della FED e delle maggiori banche centrali si è mossa in sostegno dell’economia reale, preferendo scelte che hanno agevolato l’accesso al credito e hanno immesso grandi quantità di liquidità nei sistemi economici, come nei casi ben noti del Quantitative Easing statunitense e della Banca Centrale Europea.

A distanza di sette anni la ripresa negli Stati Uniti c’è stata e inizia ad esserci anche nel Vecchio Continente, e i tempi sembrano maturi per il tanto atteso aumento del tasso d’interesse. Il tasso di disoccupazione americano a Settembre è sceso ancora, portandosi al 5,1%, e la crescita dell’economia sembra procedere con decisione stando ai dati ufficiali.

Di contro, l’inflazione rimane a livelli bassi e sono ancora molti gli interrogativi che spingono Janet Yellen ed il FOMC (Federal Open Market Committee) a indugiare, tanto da allontanare le previsioni sull’incremento del tasso.

Primo fra tutti il rallentamento dell’economia cinese ha creato e sta creando grande concitazione nei mercati. L’Unione Europea mostra cenni di ripresa dalla crisi che sono ancora timidi. I Paesi emergenti continuano a vivere momenti difficili per le loro economie, tanto che anche la Banca Mondiale si è espressa in senso contrario a riguardo, con l’intervista rilasciata al Financial Times da Kaushik Basu, capo economista della B.M.:

L’economia mondiale è così in difficoltà che se gli Stati Uniti procedono troppo rapidamente sui tassi danneggeranno il resto del mondo in modo piuttosto pesante.

Secondo un rapporto della Goldman Sachs, una delle maggiori banche d’affari del mondo

Le recenti turbolenze di mercato hanno generato un effetto sui listini, sul valutario e sul prezzo dei bond pari a tre aumenti di tassi da parte della Federal Reserve.

Tali opinioni autorevoli aiutano a comprendere il clima di sfiducia verso un’azione della FED che, seppur limitata, avrebbe notevoli ripercussioni sui mercati e sulle economie reali internazionali.

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