Fideiussione: cos’è, a cosa serve, vincoli e tipologie

Flavia Provenzani

31/05/2017

22/06/2022 - 20:03

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Quanto dura la fideiussione? È possibile l’azione di regresso? Quali sono le caratteristiche della fideiussione bancaria? Approfondiamo l’argomento.

Fideiussione: cos’è, a cosa serve, vincoli e tipologie

Fideiussione: cos’è e a cosa serve? Quali sono i costi per stipularla?
Vediamo insieme tutte le informazioni sulla fideiussione bancaria e assicurativa che spesso deve essere richiesta, ma di cui non conoscono bene i dettagli.

Di seguito vedremo quali tipologie di fideiussione si possono aprire, con quali compagnie e quali sono le clausole più importanti.

La fideiussione è il contratto mediante il quale una persona (fideiussore) garantisce, con il proprio patrimonio l’adempimento di un’obbligazione contratta da altra persona. Questa è la più classica delle definizioni che si possono dare per la fideiussione bancaria.

Si dovrà stipulare un contratto di fideiussione in differenti casi, ma lo scopo sarà sempre lo stesso: avere una garanzia per un prestito di denaro. Le polizze di fideiussione bancaria sono infatti ideate proprio per questo.

Esistono però differenti tipologie di fidejussione, in base alle esigenze che il contraente ha. Il significato di fondo rimane però sempre lo stesso, come anche lo scopo di questo contratto assicurativo.

Vediamo di seguito con precisione come si stipula una fideiussione, quali sono le diverse tipologie. Analizzeremo nel dettaglio la fideiussione bancaria, quanto costa e come funzionano le varie tipologie.

Fideiussione: cos’è e come funziona

La fideiussione è una polizza assicurativa che viene stipulata a garanzia personale. Con questo contratto il fideiussore si obbliga personalmente verso il creditore di un terzo soggetto.
Il creditore in questo modo si tutela ulteriormente nei confronti del proprio debitore.
La differenza con il pegno e ipoteca è grandissima, dal momento che la garanzia non è costituita su un bene specifico, ma dall’intero patrimonio di una persona, il fideiussore.

Per quanto riguarda la forma richiesta per la stipula del contratto di fideiussione, la legge non richiede requisiti formali. Tuttavia, la volontà di obbligarsi deve essere esternata dal fideiussore in modo chiaro affinché risultino evidenti i limiti e il contenuto della garanzia.
Esistono inoltre differenti tipologie di polizza di fideiussione, ma tutte sono regolamentate dall’articolo 1936 del codice civile italiano, che recita:

È fideiussore colui che, obbligandosi personalmente verso il creditore, garantisce (promessa unilaterale) l’adempimento di un’obbligazione altrui. La fideiussione è efficace anche se il debitore non ne ha conoscenza.


Vediamo adesso nel dettaglio le due differenti tipologie di polizza di fideiussione: l’assicurativa e la bancaria.

Fideiussione bancaria e assicurativa: differenze

La polizza di fideiussione ha come scopo quello di essere una garanzia di pagamento. Fin qui la situazione dovrebbe essere piuttosto chiara.
Esistono però due differenti tipologie di polizza, che dipendono dall’istituto di credito con cui si è stipulato il contratto.

La fideiussione bancaria è quel contratto che il fideiussore stipula con la banca, che si prende l’onere di pagare quanto dovuto dal fideiussore nel caso in cui costui non potesse pagare.
In parole povere si fa garante della somma che una persona terza sta prestando a costui.

La fideiussione assicurativa è invece stipulata con un’assicurazione, che si prende lo stesso onere della banca.
La compagnia si prende quindi la responsabilità del credito e in caso di insolvenza si farà garante della somma.

Questo tipo di polizza viene spesso richiesta nei bandi di concorso a livello europeo e viene stipulata tra il vincitore e l’ente che deve pagarlo. Il vincitore si impegna a rispettare gli accordi e l’ente invece a versare i soldi. In caso uno dei due soggetti non rispettasse gli accordi interverrà l’ente assicuratore.

Fideiussione: gli obblighi del contratto

L’effetto prodotto dalla fideiussione è la responsabilità solidale di debitore e fideiussore nei confronti del creditore.
Questo significa che il creditore può a suo piacimento, pretendere il pagamento del debito dall’uno o dall’altro, senza necessità di rivolgersi prima al debitore principale.

Ciò invece dovrà accadere quando questo sia previsto espressamente nel contratto di fideiussione e si parla in tal caso di beneficio di preventiva escussione del debitore cd.principale.
Non necessariamente la fideiussione deve essere prestata a garanzia dell’intero debito potendo essere prestata anche soltanto per una parte del debito.

Il creditore decade dal suo diritto verso il fideiussore se, in caso di scadenza del debito principale, non agisce in giudizio contro il debitore o il fideiussore stesso, entro sei mesi dalla suddetta scadenza.

Fideiussione: quali tipologie esistono?

Abbiamo visto in precedenza che possono esserci due differenti enti con stipulare una fideiussione. Vediamo invece adesso le due diverse tipologie di fideiussione che possono essere contratte. Gli istituti di credito solitamente offrono due sole opzioni:

  • fideiussione solidale: viene stipulata tra due o più banche che si impegnano ad assolvere i debiti del contraente. In questa opzione esiste però un tetto massimo di spesa, entro la quale il fideiussore, non è obbligato ad intervenire;
  • fideiussione con beneficio d’esecuzione: banca e beneficiario sono legati solo per l’importo residuo. Con questa particolare formula inoltre il debitore si deve rivolgere al beneficiario prima che alla banca in caso di mancato pagamento.

Entrambe queste tipologie di fideiussione hanno ovviamente un costo, che deve essere pagato dal debitore. Prima di tutto il debitore dovrà mettere una certa somma come garanzia e inoltre dovrà pagare commissioni e costi della polizza.

Solitamente per una polizza di fideiussione si ha una commissione dell’1%, a cui si devono poi aggiungere i tassi di interesse che sono variabili.
I tassi di interesse di una polizza di fideiussione possono infatti oscillare tra lo 0,75% al mese fino ad arrivare ad un 3%.

Fideiussione: clausole da conoscere

Per concludere questa guida alla fideiussione bancaria e assicurativa abbiamo deciso di inserire una serie di parole chiave che potranno esservi utili. Spesso si trovano infatti questi termini per le polizze di questo tipo e conoscerne il significato è indispensabile.

Di seguito troverete una lista di termini che potranno esservi utili nel momento di stipula di una polizza di questo tipo.

Accessorietà della fideiussione
L’obbligazione del fideiussore è accessoria rispetto a quella del debitore principale ed è valida solo qualora sia valida l’obbligazione garantita, a meno che sia stata prestata per garantire l’obbligazione di un soggetto incapace.

Se il debito altrui manca, ad esempio perché il contratto da cui derivava è dichiarato nullo, viene meno anche la fideiussione. Inoltre la fideiussione non può eccedere ciò che è dovuto dal debitore principale.

Fideiussione omnibus
Si parla di fideiussione omnibus quando il fideiussore garantisce tutte le obbligazioni che un soggetto assumerà nei confronti di un altro soggetto.

Estinzione della fideiussione
Se il creditore si rivolge al debitore principale e questi paga, si estingue l’obbligazione principale e conseguentemente la fideiussione.

Azione di regresso
Qualora il creditore si rivolga al fideiussore, questi ha azione di regresso verso il debitore per il rimborso di quanto pagato; l’azione di regresso viene meno nell’ipotesi in cui il fideiussore non dia notizia del pagamento al debitore che vi provvede successivamente. Il fideiussore ha infatti l’onere di informare il debitore di aver provveduto ad estinguere l’obbligazione.

Con l’azione di regresso il fideiussore può agire per ottenere la restituzione del capitale, degli interessi e delle spese da lui sostenute per effettuare il pagamento.

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