E-Cat: il 2014 sarà l’anno della conferma o del flop definitivo?

Dimitri Stagnitto

23 Marzo 2014 - 07:30

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Il 2014 sarà finalmente l’anno in cui l’E-Cat di Andrea Rossi sarà acquistabile e testabile da tutti, oppure assisteremo al flop definitivo di questa promessa tecnologica?

E-Cat: il 2014 sarà l’anno della conferma o del flop definitivo?

Sono passati quasi di 2 anni dalla presentazione a Zurigo dell’E-Cat di Andrea Rossi, una macchina che promette di risolvere i problemi energetici del Mondo grazie alle reazioni di fusione fredda che la macchina stessa sarebbe in grado di produrre a partire da materiali economici e disponibili come nichel e idrogeno.

In questi anni il clamore attorno all’E-cat è andato diminuendo e ormai non se ne parla quasi più se non su siti e riviste specializzate: le ultime notizie riportano di test che dovrebbero terminare entro il prossimo mese e dell’avvio della commercializzazione degli E-Cat domestici entro la fine dell’anno in USA e in Europa (in Grecia in particolare attraverso il partner Deflakion).

Le promesse dell’E-Cat domestico
Come dovrebbe funzionare questa macchina miracolosa? Collegata a una fonte di energia e dotata di combustibile (che si consumerebbe molto lentamente) dovrebbe attivare una reazione sul combustibile stesso in modo da fornire in uscita una quantità di energia superiore che può essere immagazzinata (in uso domestico ad esempio portando l’acqua calda sanitaria o da riscaldamento a temperatura) o utilizzata direttamente.

Di fatto il vantaggio sarebbe quello di poter acquistare, a parità di consumi, meno energia dalla rete elettrica dato che si avrebbe in casa un «moltiplicatore» di energia: il risparmio ottenuto consentirebbe di ripagare il costo dell’E-cat in pochi anni.

E-cat industriale
Ancora più interessanti le potenzialità della tecnologia dell’E-Cat a livello industriale: mettendo in serie più E-Cat sarebbe infatti possibile moltiplicare più volte l’energia prodotta da una singola fonte e quindi estrarre più energia di fonti rinnovabili già disponibili e sfruttate come l’idrico e il geotermico.

Insomma: un’invenzione fin troppo bella per essere vera e infatti il dubbio che lo sia cresce nel tempo.

Già nelle prime fasi della sperimentazione la comunità scientifica ha sollevato moltissime perplessità e solo la presenza del Prof. Sergio Focardi dell’Università di Bologna, stimato ed esperto ricercatore venuto a mancare lo scorso giugno, ha permesso all’idea di Andrea Rossi di ottenere la credibilità necessaria per avviare il processo di industrializzazione.

In questi 2 anni Rossi non ha rilasciato dettagli sul funzionamento dell’E-Cat a suo dire per questioni di brevetti, nel frattempo ha raccolto partner e investitori in tutto il mondo e ha spostato la sua attività di ricerca e sviluppo in USA.

Se l’Italia dovrà mangiarsi le mani per l’occasione persa oppure se si sarà salvata da un grande bluff e da un enorme spreco di investimenti su un’idea infruttuosa è presto per capirlo: il giorno della verità si avvicina però a lunghi passi e sapremo presto se siamo di fronte a una rivoluzione o a una truffa.

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