Conviene il Tfr in busta paga? Ecco quanto si perde ogni anno in tasse

L’anticipo del Tfr in busta paga è entrato nella Legge di Stabilità 2015, in sperimentazione per il triennio 2015-2018.
È previsto che i dipendenti con almeno 6 mesi di anzianità possano richiedere l’anticipo del Tfr in busta paga, anticipando così parte della liquidazione dello stipendio (esclusi gli statali, che hanno il TFS, e i lavoratori agricoli e domestici). La decisione è volontaria.

Ecco quindi che nei lavoratori nasce la domanda: Conviene il Tfr in busta paga?
Quanto ci perdo?

Nel decidere se optare o meno per il Tfr in busta paga è opportuno valutare con attenzione due aspetti negativi di questa nuova opportunità:

• la rinuncia alla rivalutazione annuale del Tfr
• più tasse da pagare (nella maggior parte dei casi)

Esaminiamo con attenzione se conviene davvero il Tfr in busta paga e quali sono le insidie da cui stare attenti.

Rinuncia alla rivalutazione annuale
Secondo la regola, ad esclusione della quota che è stata maturata nell’anno, il totale del Tfr che il lavoratore matura e accantona anno dopo anno presso l’azienda è rivalutato annualmente dell’1,5% (misura fissa) più il 75% dell’inflazione.

Esempio pratico:
se l’inflazione è del 2%, il tasso di rivalutazione sul Tfr è 3%, ovvero 1,5% (misura fissa) più 1,5% (il 75% del 2%).

Con questa rivalutazione viene garantito al lavoratore un rendimento in genere superiore alla perdita del potere d’acquisto fino a quando l’inflazione non superi il 6%.

Oggi che l’inflazione gira attorno allo zero, il Tfr ci guadagna “almeno” l’1,5 per cento annuo. Oggetto di rivalutazione, poi, sono anche i singoli incrementi, cioè le singole rivalutazioni annuali.

Sul lungo periodo, rinunciando a parte del Tfr per veder aumentare il proprio stipendio si assisterà ad una perdita economica sempre più grande.
Sicuri di volerlo fare?

Tassazione più alta
Il secondo aspetto negativo riguarda la tassazione.
Per il classico Tfr ottenuto come liquidazione si applica la cosiddetta “tassazione separata”, cioè l’aliquota Irpef media degli ultimi cinque anni di lavoro.

In busta paga invece il Tfr è soggetto alla tassazione ordinaria, ovvero ad un’aliquota Irpef progressiva in base al reddito complessivo.

Secondo le simulazioni effettuata dalla Fondazione Studi dei consulenti del lavoro, l’operazione è neutra solo per i lavoratori che hanno una retribuzione non superiore a 15mila euro l’anno.

In questo caso il Tfr, anche se in busta paga, viene tassato al 23%, con l’aliquota “marginale” in base al criterio della tassazione ordinaria, che qui corrisponde all’aliquota media (ultimi cinque anni) in base al criterio della tassazione separata.

In base all’analisi della Fondazione, inoltre, per un lavoratore con una retribuzione lorda di 25mila euro, il Tfr annuo è pari a 1.727 euro.

Incassandolo in busta paga si è soggetti all’aliquota Irpef del 27%, a cui corrisponde un netto di 1.261 euro l’anno (105 euro ogni mese). La “perdita” fiscale, rispetto al Tfr soggetto a tassazione separata, è di 50 euro.

Salendo negli scaglioni di reddito, le differenze diventano sempre più rilevanti.

Per esempio, per una retribuzione di 50mila euro, il Tfr lordo ammonta a 3.454 euro che, a fronte di un’aliquota del 38%, diventano 2.141 al netto delle tasse (178 euro al mese).

Quindi, conviene o no il Tfr in busta paga?
Confronta quanto viene tassato il Tfr in busta paga e quanto invece viene tassato il Tfr a fine rapporto lavorativo, in dipendenza dalla tua retribuzione annua.
Avrai chiaro quanto potrai prendere di più al mese sullo stipendio, a fronte della rinuncia di parta del tuo Tfr a fine rapporto lavorativo.

Quanto si perde ogni anno scegliendo il Tfr in busta paga?

Retribuzione annua 15.000

• Tassazione ordinaria (Quir in busta paga)

• Tassazione separata (Tfr fine lavoro)

Differenza all’anno: 0
In questo caso, il Tfr in busta paga e il Tfr «classico» sono tassati allo stesso modo.
Scegliendo il Tfr in busta paga ricevi sullo stipendio 66 euro in più ogni mese, rinunciando a gran parte del tuo Tfr a fine rapporto lavorativo,

Retribuzione annua 20.000

• Tassazione ordinaria (Quir in busta paga)

• Tassazione separata (Tfr fine lavoro)

Differenza all’anno: -50
Scegliendo il Tfr in busta paga, si perdono ogni anno 50 euro

Retribuzione annua 25.000

• Tassazione ordinaria (Quir in busta paga)

• Tassazione separata (Tfr fine lavoro)

Differenza all’anno: -50
Scegliendo il Tfr in busta paga, si perdono ogni anno 50 euro

Retribuzione annua 35.000

• Tassazione ordinaria (Quir in busta paga)

• Tassazione separata (Tfr fine lavoro)

Differenza all’anno: -307
Scegliendo il Tfr in busta paga, si perdono ogni anno 307 euro

Retribuzione annua 50.000

• Tassazione ordinaria (Quir in busta paga)

• Tassazione separata (Tfr fine lavoro)

Differenza all’anno: -307 euro
Scegliendo il Tfr in busta paga, si perdono ogni anno 307

Retribuzione annua 75.000

• Tassazione ordinaria (Quir in busta paga)

• Tassazione separata (Tfr fine lavoro)

Differenza all’anno: -444
Scegliendo il Tfr in busta paga, si perdono ogni anno 444 euro

Retribuzione annua 95.000

• Tassazione ordinaria (Quir in busta paga)

• Tassazione separata (Tfr fine lavoro)

Differenza all’anno: -570
Scegliendo il Tfr in busta paga, si perdono ogni anno 570 euro