Biden, l’incubo è il Michigan: o con Hamas o con gli ebrei

Glauco Maggi

24/04/2024

24/04/2024 - 07:36

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Secondo la Associated Press, nel 2020 il 64% dei musulmani appoggiò Biden a livello nazionale, e il 35% andò a Trump.

Biden, l’incubo è il Michigan: o con Hamas o con gli ebrei

Joe Biden è nell’occhio del ciclone, perché il tifo per Hamas sempre più sfacciato dell’ala sinistra della sua coalizione elettorale lo ha messo in una situazione impossibile. Come continuare ad essere il tradizionale Democratico che non può che difendere Israele, e insieme non alienare un elettorato che gli è semplicemente indispensabile per riuscire a vincere in Michigan, uno Stato swing che Biden si aggiudicò con un distacco striminzito di 2,08 punti percentuali nel 2020, e che la media dei sondaggi attuali curata da RCP (a metà aprile) assegna ora a Trump, con un vantaggio di 3,3 punti percentuali?

Ma perché il Michigan è tanto importante, e delicato, più degli altri sei stati ballerini? Perché ha una larga popolazione araba e islamica che lo ha fatto vincere quattro anni fa, e che ora gli sta voltando le spalle. Secondo la Associated Press, nel 2020 il 64% dei musulmani appoggiò Biden a livello nazionale, e il 35% andò a Trump. Ma nel Michigan, dove la presenza araba è tanto rilevante da aver eletto nel 2019, e confermato successivamente, come deputata Democratica Rashida Harbi Tlaib, la prima palestinese-americana e una delle due prime musulmane ad essere elette al Congresso, Joe Biden ebbe circa il 70% dei voti nelle contee a forte presenza arabo-americana.

Biden vinse con un margine di 154mila voti in Michigan, dove ci sono 200 mila elettori musulmani e 300 mila cittadini con radici dal Medio Oriente al Nord Africa. La guerra tra Hamas e Israele ha radicalizzato questa popolazione su posizioni di rigetto dell’America, e fin dal novembre scorso, meno di due mesi dopo l’eccidio da parte del gruppo terroristico palestinese di Gaza di 1200 innocenti ebrei, molte manifestazioni si sono tenute a Detroit e nel resto dello Stato, al grido di “Biden, Biden, you can’t hide. We charge you with genocide." (Biden, Biden non ti puoi nascondere, noi ti accusiamo di genocidio). Da allora la marea della protesta dei gruppi estremisti antisemiti, e socialisti (la Tlaib è Democratica Socialista, il gruppo della “Squadra” di Alexandra Ocasio Cortez), è debordata in tutto il Paese. Ha soprattutto travolto le università, da Harvard a Yale, dall’MIT alla Penn, i cui presidenti si sono dimessi. Alla Columbia, un prominente rabbino, Elie Buechler, ha chiesto due giorni fa agli studenti ebrei di non presentarsi alle lezioni perché rischiano la loro incolumità fisica. È un vulnus gravissimo alla immagine e alla fama dell’ateneo newyorkese, un episodio di gravità storica che ha fatto seguito all’intervento della polizia cittadina, chiamata dalla presidente dell’università per far sgombrare un accampamento eretto illegalmente nel campus dai gruppi pro Hamas . Sono stati arrestati ed espulsi un centinaio di studenti, tra i quali la figlia dell’altra deputata DEM musulmana, Ilhan Omar, del Minnesota. [...]

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