Stile e moda, cosa ci lascia in eredità Elisabetta II

Laura Bozzi

9 Settembre 2022 - 15:09

Unica e inimitabile, la sovrana della Gran Bretagna è stata una preziosa fonte di ispirazione per i designer di tutto il mondo. Che oggi le rendono omaggio

Stile e moda, cosa ci lascia in eredità Elisabetta II

«Se indossassi il beige, nessuno mi riconoscerebbe». Così disse un giorno, con umorismo, la Regina Elisabetta II, scomparsa l’8 settembre all’età di 96 anni. E in effetti, la sovrana della Gran Bretagna è stata per molti anche una vera e propria icona di stile.

Mai un look sbagliato o fuori luogo, mai senza le sue spille e le sue borsette. In settant’anni di regno ha sempre indossato colori allegri, fantasiosi cappelli (pare che ne possedesse ben 5000!) e innumerevoli foulard, che portava anche come copricapo. Ai piedi, le classiche décolleté con tacco 5 e fibbia dorata.

E se è vero che spesso i suoi outfit erano dettati da ragioni di sicurezza (per essere facilmente individuabile in pubblico sceglieva per esempio abiti coloratissimi e ombrelli trasparenti), è altrettanto vero che la sua figura è stata un punto di riferimento importante per il mondo della moda.

Che ora le rende omaggio: la London Fashion Week, in programma da venerdì 16 a martedì 20 settembre, è stata confermata ma sarà parata a lutto, con sfilate cancellate il giorno dei funerali della Regina ed eventi mondani organizzati senza troppo clamore. La maison Burberry, il cui show era previsto il 17 settembre, ne ha invece annunciato la cancellazione in segno di rispetto.

«Immaginare improvvisamente il mondo senza Elisabetta II è molto difficile per me e penso sia lo stesso per tutti quelli che, in questi lunghi anni di regno, si sono affezionati a lei pur non essendo inglesi», ha scritto in un post Giorgio Armani. Aggiungendo: «Come designer ho sempre ammirato il suo modo molto personale di vestirsi e comunicare, così come la sua riservatezza. Non avrei mai cambiato nulla di lei».

Parole di stima e ammirazione arrivano anche da Dior, Jimmy Choo, Tiffany&Co., Donatella Versace, Stella McCartney, Alexander McQueen, Gucci, a riprova di quanto la Regina Elisabetta II fosse davvero una fonte di ispirazione per molti.

Tanti del resto sono i look rimasti impressi nella memoria collettiva, come l’abito indossato per l’incoronazione il 2 giugno 1953 e confezionato da Norman Hartnell. Una vera e propria opera d’arte color avorio, con fiori ricamati e motivi con fili di seta, diamanti, perle e paillettes. E un quadrifoglio portafortuna ricamato nel lato della gonna dove la Regina avrebbe appoggiato la mano (inserito di nascosto dal designer).

Ma a stupire erano anche le mise sfoggiate nel "tempo libero”, quando si rifugiava nel castello di Balmoral per le battute di caccia o per trascorrere il Natale. In tali circostante non era inusuale vederla indossare completi in tweed, spesso coordinati a quelli del marito Filippo.

Vero è che per apparire sempre perfetta e in ordine, Elisabetta II aveva anche qualche piccolo segreto. Per evitare pieghe o movimenti improvvisi di gonne e abiti, per esempio, all’interno dell’orlo venivano nascosti dei piccoli pesi. Così come, per evitare che un abito venisse indossato nelle stesse occasioni, tutti i suoi outfit venivano catalogati.

Esperto di Etichetta e Protocollo, amico di varie altezze reali in tutta Europa, Nicola Santini è uno dei protagonisti di The Royals, vizi e virtù a corte, che Skyuno sta riproponendo in questi giorni in occasione della morte di Elisabetta II e dell’insediamento sul trono di Re Carlo III e della Regina Consorte Camilla.

A lui abbiamo chiesto di regalarci un ritratto della tanto amata Lilibet, come veniva affettuosamente chiamata fin da bambina dai suoi familiari più stretti.

Nicola, la Regina Elisabetta II è stata spesso definita anche regina di stile. A tuo avviso, quali sono le caratteristiche dei suoi look che l’hanno resa un’icona? E possiamo dire che è diventata iconica perché in realtà non ha mai seguito la moda?

«La Regina Elisabetta II è stata, in termini di stile e non solo, un numero primo. Può sembrare un gioco di parole ma non è così.

I colori pastello che nessun’altra avrebbe osato, i cappellini spesso improbabili, l’intercedere deciso anche quando il peso degli anni superava i 5kg circa della corona, che ogni volta che doveva indossare richiedeva giorni di allenamento, l’hanno resa icona unica e immortale.

La sola icona che, sebbene tale, nessuna abbia mai provato a copiare. Non era glamour, né chic: aggettivi troppo plebei per una Sovrana consapevole. Non ha seguito una moda, né la moda ha mai seguito lei».

Professionale Professionale Esperto di Etichetta e Protocollo, Nicola Santini è su Skyuno con The Royals, vizi e virtù a corte (foto di Christian Ciardella)

Quali sono a tuo avviso i look più famosi che non dimenticheremo?

«Sicuramente l’abito con cui andò in sposa al principe Filippo: raso avorio ricamato con 10mila perle di fiume e strass.

Poi, l’abito indossato dalla Regina alla cena di gala all’ambasciata di Roma nel 1961, diventato l’abito da sposa della principessa Beatrice nel 2020».

Molto importanti erano per lei soprattutto spille e gioielli, che non erano solo un accessorio, ma anche un modo per comunicare.

«Verissimo. La Regina conosceva il significato delle pietre e sapeva usarle per comunicare. Nel suo memorabile discorso per la pandemia, in aprile del 2022, il turchese della sua spilla era stato scelto per comunicare calma e serenità e rispecchiare il comportamento ineccepibile dei suoi sudditi. Alla visita di Trump, invece, scelse la spilla regalatale da Obama. Un caso?».

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# Moda

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