Real Estate Crowdfunding in Italia: perché scegliere il Social Lending?

Anna Maria Ciardullo

25/06/2020

Il settore del Real Estate Crowdfunding in Italia sta vivendo una rapida crescita. Insieme a Trusters, leader nel Social Lending, scopriamo perché oggi conviene affidarsi a questa forma d’investimento nel campo immobiliare

Real Estate Crowdfunding in Italia: perché scegliere il Social Lending?

Per gli investitori interessati al settore immobiliare, il Real Estate Crowdfunding rappresenta un moderno modello di ampliamento del business, di cui risulta particolarmente interessante la branca del cosiddetto “Social Lending”. Ma perché sceglierlo e di cosa si tratta?

Ne abbiamo discusso con Trusters, la prima piattaforma di Real Estate Lending Crowdfunding 100% Made in Italy. L’innovativa start up, nata nel 2018 dall’intuizione di Andrea e Laura Maffi, cugini in affari, da subito ha identificato il Social Lending come settore in rapida crescita nel Fintech.

Real Estate Crowdfunding in Italia: perché il Social Lending?

Il Social Lending è un modello ideale per gli sviluppatori immobiliari rispetto all’Equity Crowdfunding (in cui gli investitori acquistano quote della società proponente il progetto, al pari di un’azione) poiché prevede che gli investitori, il “crowd” ossia la “folla”, partecipino a progetti di sviluppo immobiliare prestando capitale (al pari di un’obbligazione) e ricevendolo incrementato dagli interessi maturati a fine investimento.

Più duttile, flessibile e dinamico, è in linea con le esigenze operative e di liquidità tipiche di questi attori e degli investitori che dispongono di modesti capitali, o con bassa propensione al rischio, o ancora che vogliono diversificare in progetti redditizi di breve durata. Il tempo medio di restituzione è di circa 280 giorni, pari a poco più di 9 mesi, garantito entro un anno.

L’innovativa combinazione del digitale applicato al Real Estate, di cui Trusters è precursore, ha mostrato di essere una formula non solo all’avanguardia, ma anche di grande solidità. II Real Estate Lending Crowdfunding è, infatti, una forma d’investimento stabile e poco soggetta alle oscillazioni di mercato.

Definiamo il mercato in cui opera Trusters, quali sono i numeri della piattaforma?

Siamo partiti con progetti molto veloci, tra i 6 e i 12 mesi (contro i 18, 24 o 36 mesi dell’equity) ripagando rapidamente i capitali degli investitori. Così, siamo riusciti a trasferire un sentimento di fiducia ai nostri clienti, “trust” per l’appunto, elemento chiave quando si parla d’investimenti, ritagliandoci la nostra fetta di mercato.

Ad oggi, abbiamo finanziato un totale di 51 progetti, con un ROI medio annuo dell’8,77%, raccolto oltre 5 milioni di euro (di cui quasi 3 milioni di euro da gennaio 2020) e rimborsato ben 13 progetti per un valore di 831.000 euro. La nostra community conta oltre 5000 utenti e sin dall’inizio ha vissuto un trend di costante crescita, che non si è fermato neanche durante il lockdown.

Quali vantaggi offre Trusters ai diversi stakeholder?

Da un lato, la piattaforma offre una nuova forma d’investimentoalla collettività, che si configura come alternativa, complementare e/o integrativa, a quella della finanza tradizionale, mentre dall’altro apre a nuove opportunità di sviluppo del business alle società immobiliari interessate. Inoltre, permette di restituire bellezza al patrimonio immobiliare delle città, delle periferie e del territorio, anche in ottica green oriented.

A che punto è il mercato italiano del Real Estate Lending Crowdfunding?

Dal 2005, il numero delle aziende operanti nel settore del P2P Lending si è moltiplicato di anno in anno e i volumi erogati hanno mostrato una crescita esponenziale del settore a livello globale.

In Europa i mercati di riferimento sono UK e Germania, ma il divario con gli Stati Uniti è ancora piuttosto ampio. In Italia, il volume complessivo cumulato della raccolta nei due ambiti (Equity e Lending) è arrivato al 30 giugno 2019 rispettivamente a € 82,3 milioni e € 435,6 milioni con una raccolta negli ultimi 12 mesi per l’Equity Crowdfunding pari a € 49,0 milioni (il 48% in più rispetto a quanto raccolto nel periodo precedente) e € 206,7 milioni per il Lending (+56% rispetto al flusso dell’annualità precedente).

Possiamo quindi dire che le risorse mobilitate dal crowdinvesting italiano hanno superato il mezzo miliardo di euro. La crescita tendenziale per il primo semestre del 2019 vede un flusso di raccolta pari a € 26,9 milioni per l’Equity e € 107,6 milioni per il Lending (rispettivamente +89% e +14% rispetto ai primi 6 mesi del 2018). Nel nostro Paese attendiamo a breve una più compiuta definizione del quadro normativo di riferimento, che permetterà al settore di esprimere appieno tutto il suo potenziale.

Siete stati la prima azienda in Europa a lanciare il Real Estate Crowdfunding in Blockchain, come si applica al settore?

Grazie alla partnership con Swiss Crowd, leader in questa tecnologia, offriamo i nostri servizi con la massima garanzia di trasparenza circa la destinazione dei fondi, le tempistiche di rimborso e così via. Gli utenti godono della certezza assoluta di disporre di dati, inerenti i loro investimenti in asset immobiliari, che risultano immodificabili, storicizzati e registrati in un archivio sicuro, protetto e centralizzato.

Quale impatto potrebbe avere la crisi sanitaria sul settore?

Secondo alcune ricerche di settore, la crisi avrà un impatto negativo sugli utili delle aziende immobiliari tra il 5 e il 10%. Logistica, residenziale, uffici di grado A, settore sanitario e data center saranno le asset class che soffriranno meno delle ricadute della pandemia, mentre retail, centri commerciali, hotel, vecchi uffici, residenziale usato e student housing avranno più difficoltà a ripartire.

Il coronavirus non ha intaccato la nostra operatività, perché i progetti che seguiamo sono principalmente relativi a immobili residenziali per costruzione, ristrutturazione e riammodernamento, cambio destinazione d’uso e frazionamento. Il mercato immobiliare, in questo momento, specie nelle grandi città come Milano e nell’hinterland, è molto attivo e dinamico. La pandemia ha spinto alla ricerca di abitazioni più confortevoli e sostenibili e alla possibilità di accedere a forme finanziarie integrative più semplici, veloci, affidabili e orientate all’utilizzo del digitale.

Al momento, a quali iniziative state lavorando?

Lavoriamo costantemente all’innovazione di prodotto e al lancio di servizi sempre nuovi in risposta all’esigenza di diversificazione e di valorizzazione dei risparmi dei nostri clienti. Uno di questi, degno di nota, è la nostra Academy Immobiliare, la prima piattaforma di e-learning che propone formazione e divulgazione verticale su temi quali Fintech, Real Estate e innovazione digitale.

Al momento, siamo attivi principalmente in Lombardia, ma abbiamo già iniziato a espanderci a livello territoriale con progetti in tutt’Italia e in futuro puntiamo a crescere anche all’estero. Nell’immediato, siamo pronti a rivolgerci al mercato con un’operazione di raccolta di capitali, in partenza proprio oggi (per saperne di più: info@trusters.it). L’obiettivo è offrire a investitori di alto profilo l’opportunità di accedere al settore del Real Estate Crowdfunding, per cavalcare il forte cambiamento in atto in un settore capace di crescere anche in periodi difficili come quello attuale.

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