Personale Ata, rinnovato il contratto con il Dl Coesione: cosa prevede

Teresa Maddonni

30 Aprile 2024 - 18:46

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Rinnovato il contratto scaduto di 6.147 collaboratori scolastici con il Dl Coesione approvato in Consiglio dei Ministri. Verranno riassunti dal 2 maggio. Ecco cosa prevede il decreto.

Personale Ata, rinnovato il contratto con il Dl Coesione: cosa prevede

Per il personale Ata della scuola, o più nel dettaglio per 6.147 collaboratori scolastici, viene rinnovato il contratto a tempo determinato con il Dl Coesione approvato nel Consiglio dei Ministri del 30 aprile.

Viene rinnovato, più nel dettaglio, il contratto dei collaboratori scolastici assunti come organico aggiuntivo per l’attuazione del Pnrr e dell’Agenda Sud, scaduto lo scorso 15 aprile.

Come fa sapere il ministero dell’Istruzione e del Merito nel comunicato stampa con il quale dà la notizia della proroga del contratto del personale Ata, i collaboratori scolastici verranno riassunti dal 2 maggio al 15 giugno, il che fa temere che vi possa essere un buco retributivo e contributivo per i giorni che vanno dal 16 aprile al primo maggio. Vediamo cosa sappiamo al momento e cosa prevede il Dl Coesione per il personale Ata e in generale per la scuola.

Personale Ata: rinnovato il contratto dal 2 maggio al 15 giugno con il Dl Coesione

Il personale Ata verrà riassunto dal 2 maggio 2024. Il contratto dei 6.147 collaboratori scolastici scaduto il 15 aprile viene rinnovato con il Dl Coesione certo, ma come si legge nel comunicato stampa del Mim “i lavoratori interessati potranno essere riassunti a partire dal 2 maggio con scadenza al 15 giugno.”

Essendo scaduto il contratto il 15 aprile scorso non è chiaro, ma sicuramente il Mim potrà fare luce sulla questione, cosa ne sarà dei giorni che vanno dal 16 aprile fino al primo maggio. Già la segretaria generale della Flc Cgil Gianna Fracassi, il 14 aprile scorso a ridosso della scadenza del contratto del personale Ata e in vista della proroga, chiedeva che il ministero desse subito indicazioni alle scuole in modo che avrebbero potuto operare tempestivamente per la proroga dei giorni strettamente necessari fino al perfezionamento della norma.

Con la notizia dell’approvazione della proroga del contratto per i collaboratori scolastici, sempre Flc Cgil si dice soddisfatta, ma in una nota del 30 aprile aggiunge, in riferimento alla norma:

Peccato che arrivi con 15 giorni di ritardo, poiché i contratti sono scaduti il 15 aprile scorso. Ritardo che rischia di essere pagato dai lavoratori.

Da queste parole è possibile dedurre che una soluzione per i 15 giorni di buco normativo e contrattuale ancora non sia stata trovata.

Come fa sapere il Mim nel comunicato la proroga del contratto del personale Ata con il Dl Coesione ha richiesto lo stanziamento di 18,5 milioni di euro, 14 dei quali a carico del bilancio del dicastero guidato da Giuseppe Valditara. Si legge ancora nel comunicato

Per la copertura del suddetto stanziamento che fa capo al Mim si fa ricorso, solo a titolo di anticipazione, al Fondo di funzionamento per le istituzioni scolastiche per l’anno 2024, che verrà reintegrato di un’identica somma per la quota parte che incide sull’esercizio finanziario del 2025. In questo modo, trattandosi di una mera anticipazione contabile a saldo invariato, resta del tutto inalterata l’entità del fondo per l’anno scolastico 2024/2025.

Nonostante le novità per il personale Ata, Flc Cgil fa sapere che continua a mantenere l’attenzione del ministero sui docenti che hanno superato il concorso ordinario 2020 nelle prove suppletive e che ora rischiano il licenziamento per un ricorso al Consiglio di Stato dello stesso Mim che aveva consentito le prove a causa della pandemia.

Personale Ata e non solo: le altre misure per la scuola nel Dl Coesione

Sempre il Mim dà notizia delle altre misure per la scuola previste dal Dl Coesione approvato in Consiglio dei Ministri.
Il decreto prevede norme per impiegare le risorse del programma nazionale “Scuola e competenze” 2021-2027 e pertanto saranno attivati, come si legge nella nota del ministero, i seguenti piani:

  • 200 milioni di euro per il potenziamento delle infrastrutture per lo sport nelle scuole, a beneficio dei progetti Pnrr già candidati e positivamente verificati delle Regioni con un Pil pro capite inferiore al 75% della media comunitaria;
  • 100 milioni di euro per la fornitura di arredi didattici innovativi per migliorare l’offerta educativa nella fascia di età che va dai 0 ai 6 anni, a beneficio delle strutture oggetto di finanziamento nell’ambito del “Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia” del Pnrr;
  • 150 milioni di euro per la realizzazione di laboratori innovativi e avanzati per lo sviluppo di specifiche competenze tecniche e professionali, al fine di potenziare la formazione nelle Regioni che necessitano di maggiore supporto, rafforzando il rapporto con il mondo del lavoro e la didattica laboratoriale, nell’ottica di un più incisivo contrasto alla dispersione scolastica.

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